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Salute mentale

Dispnea da ansia: come riconoscerla e gestirla?

Scritto da Dott.ssa Clelia Palanza  | 
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La dispnea da ansia è la sensazione di mancanza di respiro o non riuscire a far entrare sufficiente aria nei polmoni causata non da disturbi fisici, anche gravi, come infarto o polmonite, ma associata strettamente a momenti di forte ansia, più frequentemente ad attacchi di panico

Ecco cosa troverai nell’articolo:

  1. Cos'è la dispnea da ansia o psicogena?
  2. Quali sono i sintomi della dispnea da ansia?
  3. Quali sono le cause della dispnea psicogena?
  4. Come capire se si tratta di dispnea da ansia?
  5. La dispnea da ansia è pericolosa?
  6. Cosa fare in caso di dispnea psicogena?
  7. Come si previene la dispnea da ansia?

Donna seduta su un divano con difficoltà a respirare caratteristica della dispnea da ansia

1. Cos'è la dispnea da ansia o psicogena?

La dispnea da ansia, anche detta psicogena, è la sensazione che manchi il respiro, la cosiddetta fame d’aria, che porta poi all’iperventilazione, ossia l'aumentata frequenza di atti respiratori al minuto che si manifesta con una respiri più brevi, ma frequenti e profondi.

Come conseguenza, se questo pattern di respirazione si protrae nel tempo, può causare una riduzione di anidride carbonica nel sangue con segni e sintomi che si manifestano in tutto il corpo come vertigini, formicolii fino a perdita di coscienza transitoria. Questa reazione può aumentare lo stato di agitazione che la persona percepisce, generando, così, un circolo vizioso.1,2,3 

La dispnea da ansia fa parte dei sintomi fisici che possono essere causati dall’ansia, una risposta fisiologica che il corpo umano mette in atto in  situazioni che innescano lo stimolo della paura, benché non ci sia un pericolo reale. 

2. Quali sono i sintomi della dispnea da ansia?

L’iperventilazione è il sintomo più comune di dispnea da ansia, che può presentarsi sia di giorno che di notte. Altri sintomi, che possono verificarsi in concomitanza, sono:

  • senso di oppressione al torace;
  • affanno o sensazione di soffocamento;
  • sensazione di avere un groppo in gola;
  • tensione muscolare;
  • palpitazioni cardiache;
  • sensazione di svenimento, vertigini o giramenti di testa;
  • nausea o fastidio allo stomaco;
  • irrequietezza o irritabilità.

Sebbene possa capitare ad ogni persona di soffrire almeno una volta nella vita di ansia, come nel caso dell’ansia da prestazione, è importante non sottovalutare la problematica e rivolgersi a personale specializzato, qualora questo provochi disagio o si verifichi di frequente.1,2,3

3. Quali sono le cause della dispnea psicogena?

 La dispnea è un sintomo molto frequente ed è dovuto alla “reazione di attacco o fuga” che si innesca in modo del tutto involontario in caso di ansia o attacchi di panico. Questa si verifica in risposta allo stimolo della paura, dando la sensazione che manchi l’aria o il respiro, per spingere il corpo ad aumentare la frequenza respiratoria e far aumentare così i livelli di ossigeno nel sangue affinché arrivi ai muscoli e si possa correre più velocemente. 

In realtà, il tentativo di introdurre più ossigeno nel corpo comporta un pattern di respirazione che, come abbiamo visto prima, sbilancia l’equilibrio tra ossigeno introdotto con l’inspirazione ed anidride carbonica rilasciata con l’espirazione a discapito dei livelli di quest’ultima nel sangue. 

Al medesimo scopo aumenta la frequenza cardiaca e spesso anche la temperatura corporea ma, non essendoci un pericolo reale, tale sintomatologia porta ad un aumento dello stress che esacerba il disturbo stesso, creando un circolo vizioso spesso difficile da gestire autonomamente.1,3,4

Mano di una donna con pulsossimetro sul dito indice

4. Come capire se si tratta di dispnea da ansia?

È spesso difficile distinguere tra la dispnea dovuta ad un attacco d'ansia e quella dovuta ad una patologia fisica, anche grave. Le principali patologie che devono essere escluse sono:

Tra i test che possono aiutare ad escludere le condizioni più gravi che hanno sintomi affini alla dispnea da ansia ci sono:

  • pulsossimetria che permette di valutare i livelli di ossigeno nel sangue che, in condizione di salute si avvicinano al 100%;
  • radiografia del torace per escludere la presenza di alterazione a carico dei polmoni;
  • elettrocardiogramma per valutare la salute del cuore. 

L’emogasanalisi, invece, può essere utile per valutare la riduzione dei livelli di anidride carbonica nel sangue durante un episodio di dispnea da ansia che comporti forti alterazioni del pattern respiratorio. Certamente per chi soffre d’ansia è più probabile che la mancanza di respiro sia dovuta allo stato ansioso, ma nel caso di dubbio è sempre consigliabile rivolgersi al/alla medico/a perché possano essere escluse cause fisiche.1,3,5

5. La dispnea da ansia è pericolosa?

La dispnea, se è l’unico sintomo presente, di per sé non è pericolosa, ma può generare un forte malessere,  portare a svenimenti e peggiorare lo stato ansioso in chi ne fa esperienza eventi che, in base al contesto, possono mettere in pericolo. Pertanto, anche nel caso in cui la dispnea sia dovuta all’ansia, è consigliabile non sottovalutare la problematica e rivolgersi a personale specializzato per la risoluzione.1

Nell’immediato, è sempre importante cercare di ridurre l'iperventilazione in tempi brevi e poi consultare un/una medico/a perché la situazione non si ripresenti.1,3

Allo stesso tempo, poiché la sensazione di mancanza del respiro può essere segno di una condizione patologica anche pericolosa per la vita, si consiglia di recarsi al pronto soccorso:

  • l’iperventilazione non rientra entro una decina minuti;
  • difficoltà respiratorie gravi e improvvise, soprattutto in persone che non soffrono d’ansia;
  • affanno anche dopo 30 minuti di riposo;
  • pelle, labbra o unghie di colore blu (cianosi);
  • dolore al petto o pesantezza;
  • battito cardiaco accelerato o irregolare e persistente (palpitazioni cardiache);
  • respiro sibilante;
  • affanno persistente durante l’attività fisica;
  • caviglie o piedi gonfi.

Donna durante attacco di panico che respira dentro un sacchetto di carta

6. Cosa fare in caso di dispnea psicogena?

Nel momento in cui si verifica un attacco d’ansia con dispnea è fondamentale cercare di mantenere la calma, benché non sia semplice. È possibile mettere in atto alcune strategie, come camminare o fare esercizi di respirazione

In particolare, gli esercizi di respirazione devono essere finalizzati a bilanciare gli effetti dell’iperventilazione, quindi, a riportare i livelli di anidride carbonica nel sangue a valori fisiologici riducendo l’ossigeno introdotto nei polmoni. Per farlo, ad esempio, si può provare a:

  • respirare in un sacchetto di carta (attenzione non di plastica) cosa che aiuterà a respirare l’anidride carbonica appena espirata agevolando un senso di rilassamento e alternare un minuto di respirazione nel sacchetto ed uno senza;
  • respirare con una sola narice tenendo la bocca e l’altra narice chiusa; 
  • trattenere il respiro per pochi secondi alla volta fino alla normalizzazione della sensazione di dispnea.

Si consiglia in ogni caso di rivolgersi a personale specializzato per una risoluzione duratura. È possibile, infatti, che si renda necessaria una terapia farmacologica che aiuti nella gestione dell’ansia in via preventiva o per un utilizzo “al bisogno”. I farmaci più utilizzati in questi casi sono antidepressivi e benzodiazepine.6,7,8

7. Come si previene la dispnea da ansia?

Il metodo principale per la prevenzione della dispnea da ansia è la risoluzione delle problematiche psicologiche che la determinano. Si consiglia, pertanto, di intraprendere un percorso di psicoterapia con psicoterapeuti abilitati.
È noto, inoltre, che praticare regolarmente esercizi di respirazione, meditazione, yoga e sottoporsi all’agopuntura riducano i livelli di stress determinando, così, una minor incidenza degli attacchi d’ansia.1,7,8

Bibliografia

  1. Chu B, Marwaha K, Sanvictores T, et al. Physiology, Stress Reaction. [Updated 2022 Sep 12]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan-.
  2. Ho CSH, Tan ELY, Ho RCM, Chiu MYL. Relationship of Anxiety and Depression with Respiratory Symptoms: Comparison between Depressed and Non-Depressed Smokers in Singapore. Int J Environ Res Public Health. 2019 Jan 8;16(1):163. doi: 10.3390/ijerph16010163. PMID: 30626156; PMCID: PMC6339029.
  3. Cleveland Clinic, Stress management and emotional health, 2016 (Ultimo accesso 26.04.2023)
  4. Kozlowska K, Walker P, McLean L, Carrive P., Fear and the Defense Cascade: Clinical Implications and Management. Harv Rev Psychiatry. 2015 Jul-Aug;23(4):263-87. doi: 10.1097/HRP.0000000000000065. PMID: 26062169; PMCID: PMC4495877.
  5. Berliner D, Schneider N, Welte T, Bauersachs J. The Differential Diagnosis of Dyspnea. Dtsch Arztebl Int. 2016 Dec 9;113(49):834-845. doi: 10.3238/arztebl.2016.0834. PMID: 28098068; PMCID: PMC5247680.
  6. Hamasaki H., Effects of Diaphragmatic Breathing on Health: A Narrative Review. Medicines (Basel). 2020 Oct 15;7(10):65. doi: 10.3390/medicines7100065. PMID: 33076360; PMCID: PMC7602530.
  7. Saeed SA, Cunningham K, Bloch RM. Depression and Anxiety Disorders: Benefits of Exercise, Yoga, and Meditation. Am Fam Physician. 2019 May 15;99(10):620-627. PMID: 31083878.
  8. Bounds CG, Nelson VL. Benzodiazepines. [Updated 2023 Jan 7]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan-.

Dott.ssa Clelia Palanza
Autore

Dott.ssa Clelia Palanza

Biologa e Medical Writer, si occupa di comunicazione e content strategy in ambito medico-scientifico. La sua attività si concentra principalmente nella realizzazione di articoli per il web e organizzazione e reportistica di convegni e advisory board.