Usatissimi come rimedio naturale contro l’insonnia, gli integratori di melatonina si trovano ovunque: dalle farmacie ai supermercati. Ma funzionano davvero? Nell’articolo facciamo il punto sull’uso consapevole della melatonina. Scopri per quali disturbi del sonno è indicata, come assumerla per la massima efficacia, e quando e perché è sconsigliata.
La melatonina è un ormone fisiologicamente secreto dalla ghiandola pineale, o epifisi, posta al centro del cervello. Si tratta, quindi, di una sostanza endogena, che il corpo produce allo scopo di indurre il sonno all’interno del ciclo sonno-veglia. La sostanza di partenza è il triptofano, proteina presente in molti cibi e necessaria per la sintesi della serotonina, di cui una parte viene convertita in melatonina.
A promuovere il processo di sintesi della melatonina è la zona del cervello detta ipotalamo, che ha tra le sue funzioni quella di regolare i ritmi circadiani del corpo, anche definiti il nostro “orologio interno”, attraverso cui entriamo in sintonia con i cicli della natura, l'alternanza giorno-notte e il succedersi delle stagioni.
Questo meccanismo estremamente complesso e delicato non è stabile, ma viene influenzato dalle informazioni esterne captate dagli organi di senso, in particolare dalla vista, come il sopraggiungere del buio, la diminuzione naturale dei rumori ecc. La melatonina viene infatti rilasciata nelle ore serali avendo come compito principale quello di favorire il sonno, mentre i livelli calano al mattino restando bassi nelle ore diurne di luce.1,2
Per le sue funzioni naturali, la melatonina endogena è stata studiata per poter essere sintetizzata in laboratorio e resa disponibile sotto forma di integratore per combattere l’insonnia.1,2
Sebbene non sia un farmaco, bensì un integratore alimentare di libero acquisto, la melatonina viene usualmente consigliata dalla classe medica e dai/le farmacisti/e come adiuvante nel trattamento delle seguenti condizioni:
Sapevi che il cortisone è un antagonista della melatonina? Scopri perché leggendo l’articolo “Cortisone: disturbi del sonno e stanchezza”.
In Italia, così nel resto dell’Unione Europea, il dosaggio massimo degli integratori di melatonina è fissato a 1 mg. Si tratta di una regola di sicurezza, dal momento che si tratta di un prodotto di libera vendita. Troviamo comunemente la melatonina come rimedio naturale dell’insonnia, associata ad altre sostanze naturali o principi attivi fitoterapici, tra cui la camomilla, in dosaggi decisamente inferiori.
Se, però, consideriamo la sola melatonina, i consigli d’uso sono i seguenti:
Naturalmente esistono prodotti farmaceutici con un dosaggio superiore di melatonina fino a 10 mg, considerando il dosaggio da 2 mg come quello più efficace per il trattamento dell’insonnia di adulti e bambini. Tuttavia, si tratta non più di integratori, bensì di farmaci, che devono essere venduti dietro prescrizione medica con relative modalità d’uso distinte per età e tipo di disturbo.1,3
I tempi di azione della melatonina variano da persona a persona e dal tipo di disturbo che si sta trattando. In genere, il sonno viene indotto entro una, massimo due ore dall’assunzione se si tratta di melatonina a lento rilascio. Va detto che il massimo dell’efficacia della melatonina contro l’insonnia si osserva dopo qualche settimana dall’inizio del trattamento, fino ad un massimo di 13 settimane. Nel disturbo da jet-lag l’efficacia si ottiene con un’assunzione di massimo cinque giorni, a partire da quello che precede il viaggio.1
La melatonina è sconsigliata in gravidanza e durante l’allattamento, ma per combattere l’insonnia esistono altri rimedi, come quelli che ti suggeriamo nell’articolo “Insonnia in gravidanza: dormire meglio è possibile.”
Il principale beneficio della melatonina è quello di accelerare i tempi di addormentamento. Secondo dati di studio limitati, assumendo la melatonina il sonno arriva con sette minuti di anticipo, e dura complessivamente otto minuti in più. La qualità del sonno risulta, però, migliore.
I risultati dei (pochi) studi condotti sull’efficacia degli integratori di melatonina sui disturbi del sonno, in particolare l’insonnia degli adulti e il disturbo da jet-lag, non sono assolutamente sufficienti a considerarla un rimedio risolutivo. In generale, se non si osserva un miglioramento dell’insonnia dopo 13 settimane d’uso continuato è consigliato smettere e rivolgersi al/la medico/a per una valutazione più approfondita.1,2
Sebbene considerati sicuri, anche gli integratori di melatonina possono dare effetti collaterali. Tra i più comuni:
Effetti avversi meno comuni, ma comunque possibili, sono inoltre:
La melatonina non va mai assunta di giorno o prima di mettersi alla guida, perché causando sonnolenza può aumentare il rischio di incidenti. Inoltre, gli integratori di melatonina possono interagire con altri farmaci tra cui:
In tutti questi casi prima di assumere la melatonina per l’insonnia è necessario chiedere consiglio al/la proprio/a medico/a. Infine, persone che non dovrebbero assumere la melatonina sono coloro che:
Non sono noti effetti di dipendenza o assuefazione alla melatonina. Tuttavia, nonostante non si tratti di un sonnifero e non abbia effetti sedativi o ipnotici, può indurre una sorta di dipendenza psicologica. In questi casi può essere d’aiuto scalarla gradualmente dietro indicazione medica.1,2