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L’amputazione chirurgica di uno o più arti è un intervento che può salvare la vita di un paziente affetto da meningite. Fortunatamente questa situazione si verifica piuttosto raramente, ma a volte è necessaria per la sopravvivenza stessa della persona malata. Vediamo perché e come affrontare questa difficile eventualità.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
La meningite è una malattia molto seria, provocata da un’infezione che attacca le meningi, membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Talvolta, l’infezione può essere molto aggressiva e diffondersi attraverso il sangue nel giro di poche ore, raggiungendo altri organi e tessuti.
La meningite può provocare coaguli di sangue che, andando a ostruire i vasi sanguigni, causano la morte (necrosi) di ampie porzioni di tessuto sottocutaneo. Quando questo accade, a volte l’amputazione di uno o più arti può diventare necessaria per rimuovere i tessuti danneggiati ed evitare che l’infezione possa estendersi ulteriormente, provocando la morte del paziente. 1-6,9
Per saperne di più sulla meningite, leggi anche il nostro articolo Meningite batterica: i 10 punti fondamentali da conoscere.
Le complicazioni che possono portare a rendere necessaria l’amputazione degli arti sono, nella maggioranza dei casi, provocate dalla meningite batterica, in particolare quella da Neisseria meningitidis (meningococco). Altri batteri che causano meningite sono lo Streptococcus pneumoniae e l’Haemophilus influenzae.
La meningite può avere anche origine virale o fungina, ma di solito le forme batteriche sono quelle che causano sintomi e complicanze più gravi.1-6,9
L’amputazione di un arto a seguito di meningite è un’evenienza molto rara. Nel caso della meningite da meningococco, ad esempio, una ricerca, che ha preso in esame un database di casi registrati tra il 1946 e il 2014, ha stimato che la percentuale di pazienti sottoposti ad amputazione di uno o più arti equivale al 2,3%. Gli arti inferiori sono quelli più frequentemente interessati dalla necrosi.7,8
L’amputazione viene eseguita tramite un intervento chirurgico, di solito svolto in anestesia generale, assicurandosi di asportare tutto il tessuto necrotico affinché l’infezione non possa diffondersi ulteriormente. Data la rapida progressione della patologia, spesso questo intervento viene eseguito in maniera urgente, perché il tempo è un fattore fondamentale nella prognosi.5,8,10
In seguito all’intervento vengono somministrati antibiotici e farmaci contro il dolore. Il ricovero dopo un’amputazione dura diversi giorni, durante i quali potrebbero essere somministrati anche ossigeno e fluidi.
A seguito di un intervento di amputazione degli arti, poi, è molto importante la fase di riabilitazione fisica, che di solito inizia già dal giorno successivo all’intervento con il supporto di un/a fisioterapista. Con la guarigione della ferita, in molti casi sarà possibile anche l’utilizzo di una protesi per andare a sostituire l’arto amputato e le sue funzioni. Il percorso riabilitativo può essere molto impegnativo e lungo, ma le moderne protesi sono in grado di ottenere ottimi risultati nel dare alla persona amputata la possibilità di una vita più normale possibile.
L’amputazione di un arto può avere un impatto molto forte anche sulla salute mentale: non esitare a porre i propri dubbi e domande all’equipe medica e avvalersi di un supporto psicologico possono aiutare a gestire le difficoltà successive all’intervento.8,10
Per prevenire la necessità di un intervento chirurgico di amputazione degli arti è molto importante che la meningite batterica sia diagnosticata e trattata il prima possibile. In caso di sintomi sospetti, o se siamo stati in contatto con una persona affetta da meningite, è necessario rivolgersi immediatamente al più vicino pronto soccorso.
Infine, l’arma più efficace e sicura nella prevenzione della meningite batterica è la vaccinazione, in grado di proteggere dalla malattia e limitarne la diffusione nella popolazione. In Italia sono disponibili vaccini contro diversi tipi di meningite.1-4
Per approfondire, leggi anche il nostro articolo Vaccino per la meningite in gravidanza: cosa c’è da sapere?