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12' di lettura

La meningite è una malattia caratterizzata dall’infiammazione delle meningi, ossia le membrane che proteggono il sistema nervoso centrale (che include cervello e midollo spinale) dall'azione di agenti patogeni oppure da traumi.

Sono diversi i microrganismi che possono causare la meningite: tra cui virus, batteri, funghi. La meningite batterica sebbene sia più rara rispetto a quella di origine virale, ha un decorso difficile che può comportare non solo danni invalidanti, ma anche la morte del paziente. Riconoscere tempestivamente i sintomi, consente di poter intervenire rapidamente con il trattamento antibiotico quanto prima possibile, limitando le conseguenze anche gravi associate alla meningite batterica.

Ad oggi sono disponibili diversi vaccini che rappresentano lo strumento di prevenzione principale.

Per un approfondimento sulla meningite batterica: Meningite: cos'è, diagnosi e cura.

In questo articolo approfondiremo:

1    Il quadro italiano
2    Le cause della meningite batterica
3    Come avviene il contagio
4    I fattori di rischio
5    Riconoscere la meningite batterica
6    Come intervenire in caso di possibile meningite
7    L'importanza della diagnosi precoce e del trattamento mirato
8    Qual è il decorso della malattia
9    Quali sono le eventuali conseguenze
10  Come prevenire e proteggersi contro la meningite
11  Fonti

1. Il quadro italiano

L’incidenza annuale delle meningiti batteriche in Italia è di 2,5-6 casi per 100.000 abitanti, con un tasso di mortalità di circa il 14%.


Considerando i tre principali microrganismi responsabili della meningite batterica - Streptococco pneumoniae (pneumococco), Neisseria meningitidis (meningococco), Haemophilus influenzae tipo b (HIb)-  è stata registrata un'incidenza della malattia di origine batterica inferiore rispetto alla media europea. In particolare, nel 2019, l’incidenza osservata per il meningococco e l'HIb è stata pari a 0,3, mentre per lo pneumococco è stata pari a 2,8 (su 100.000 abitanti).


In Italia, la diffusione delle meningiti batteriche è variabile tra regioni e le differenze sono indicativamente dovute alla diversa predisposizione della popolazione, ai meccanismi di trasmissione o a fenomeni di sottodiagnosi /sottonotifica.

Le tre immagini sottostanti sono relative al numero di casi notificati nel 2019 di malattia invasiva causata da meningococco, pneumococco ed emofilo per le regioni Italiane.

Illustrazione delle diffusione della meningite in Italia

Fonte: "Sorveglianza delle Malattie Batteriche Invasive in Italia", Rapporto Consolidato 2019. Dipartimento malattie infettive -Istituto Superiore di Sanità

Nel 1994 è stato attivato nel nostro Paese un sistema di sorveglianza dedicato alle meningiti batteriche. Questo progetto si è ampliato nel 2007 andando ad includere tutte le malattie invasive da meningococco, pneumococco ed emofilo. Questo strumento consente di monitorare la trasmissione e la presenza della meningite batterica a livello nazionale, attuando strategie di sanità pubblica per prevenire il contagio.

2. Le cause della meningite batterica

I principali agenti patogeni che causano la meningite batterica sono:

  • Neisseria meningitidis (meningococco). Questo batterio è un ospite frequente delle prime vie respiratorie delle persone, tanto che tra il 10 e il 30% dei soggetti sani può avere meningococchi nel naso e gola senza manifestare sintomi di malattia. I portatori, infatti, raramente sviluppano la malattia nella forma invasiva. Sono 13 i diversi sierogruppi di meningococco, e tra questi 5, nello specifico, sono responsabili dello sviluppo di meningite: A, B, C, W 135 e Y. In particolare, i sierogruppi B e C sono i più diffusi In Italia e in Europa. Il sierogruppo B è il più aggressivo e con elevata letalità, soprattutto nel primo anno di vita ed una massima incidenza tra il 4° e l’8° mese. In generale, la meningite meningococcica è estremamente pericolosa: nel 10-20% dei casi può manifestarsi nella sua forma fulminante e portando alla morte del paziente in poche ore, nonostante una terapia adeguata.
  • Streptococcus pneumoniae (pneumococco). Questo batterio è la causa più comune di meningite, dopo il meningococco. Sono più di 90 i differenti tipi di pneumococco e la trasmissione tra soggetti avviene per via respiratoria. Si stima che il 5-70% della popolazione adulta ne sia portatrice senza manifestare sintomi di malattia. Oltre alla meningite, questo batterio è responsabile anche di polmoniti o infezioni delle prime vie respiratorie.
  • Haemophilus influenzae b (emofilo o HIB). L’applicazione di strategie preventive come la vaccinazione per HIB ha permesso di ridurre notevolmente i casi di meningite causati da emofilo. Infatti, fino alla fine degli anni Novanta, questo patogeno era diffuso tra i bambini con età inferiore a 5 anni causando la meningite.

    Oltre a questi tre microrganismi, ve ne sono anche altri che possono causare la meningite batterica, tra cui: Escherichia coli e Listeria monocytogenes.
    In funzione dell’età della persona, la meningite può essere più frequentemente determinata da alcuni batteri o da altri. La tabella seguente riporta le cause di meningite batterica in funzione dell'età dei pazienti.
Età del paziente Batteri causanti la meningite
Neonati e bambini piccoli Gli streptococchi del gruppo B, in particolare Streptococcus agalactiae
Escherichia (E.) coli
Listeria monocytogenes
Infanti più grandi, bambini e giovani adulti Neisseria meningitidis
Streptococcus pneumoniae
Staphylococcus aureus*
Haemophilus influenzae (raro nei Paesi sviluppati, a meno che sia poco utilizzata la vaccinazione per l' H. influenzae di tipo B)
Adulti di mezza età S. pneumoniae
S. aureus*
N. meningitidis (meno frequente rispetto ai soggetti più giovani)
Anziani S. pneumoniae
S. aureus*
L. monocytogenes
Batteri Gram-negativi
 

* Causa più frequente di meningite a seguito di una ferita penetrante 

3. Come avviene il contagio

La trasmissione dei batteri responsabili della meningite avviene attraverso lo scambio di secrezioni o più frequentemente per via inalatoria. L’agente patogeno viene trasmesso dai soggetti infetti attraverso le gocce di saliva e muco emesse con tosse, starnuti o mentre si parla. Il batterio penetra nelle mucose nasali o nella faringe del soggetto sano causando così l’infezione.


Il contagio può avvenire anche tramite una ferita penetrante alla testa o dopo una procedura neurochirurgica. I luoghi affollati possono favorire la trasmissione da persona a persona del batterio responsabile della meningite. 

4. I fattori di rischio

Esistono diversi fattori i fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare la meningite. Ecco i principali:

  • età: la meningite di origine batterica colpisce in particolare i bambini con età inferiore a 5 anni. La malattia da meningococco è più frequente nei bambini piccoli, negli adolescenti e nei giovani adulti. Le meningiti causate da pneumococco interssano soprattutto bambini e anziani;
  • stagionalità: la malattia è più frequente tra la fine della stagione invernale e l’inizio della primavera;
  • vita di comunità: le persone che convivono in ambienti comuni, hanno un rischio maggiore di meningite da meningococco e da Haemophilus influenzae;
  • fumo ed esposizione al fumo passivo;
  • comorbidità: la presenza di infezioni delle prime vie respiratorie o di immunodeficienze può aumentare il rischio di malattia meningococcica. Immunodepressione, insufficienza cardiaca, asma e l’HIV sono invece un fattori di rischio per la malattia invasiva pneumococcica. 

5. Riconoscere la meningite batterica: i sintomi

Riconoscere i primi sintomi della meningite non è facile, poiché spesso i disturbi sono simili a quelli influenzali e spesso possono essere piuttosto generici (febbre, nausea, malessere).


In generale, si possono identificare tre sintomi che caratterizzano la meningite:
Illustrazione dei sintomi della meningite batterica

Da sottolineare che circa il 95% dei pazienti manifesta almeno due dei tre sintomi che caratterizzano la meningite. Solo il 41-51% dei pazienti mostra tutti e tre i sintomi e solo il 20-52% dei pazienti presenta comparsa di macchie rosso-brune (rush petecchiale), tipiche della meningite meningococcica.


Si possono manifestare altri disturbi, tra cui: scarso appetito, mal di testa, convulsioni, macchie rosse sulla pelle, rigonfiamento delle fontanelle nei più piccoli.

Identificare tempestivamente la meningite è essenziale e vitale: infatti, anche quando la diagnosi è precoce e adeguato trattamento, circa il 5-10% dei pazienti muore entro 24-48 ore dalla comparsa dei primi sintomi.

6. Come intervenire in caso di una possibile meningite

In caso i sintomi siano riconducibili ad una meningite o se le condizioni si aggravano rapidamente, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico o recarsi al pronto soccorso più vicino. I medici approfondiranno il quadro clinico, eseguiranno gli accertamenti diagnostici e in caso di sospetta meningite interverranno con l’opportuno trattamento per contenere i danni che la malattia può causare.

7. L'importanza della diagnosi precoce e del trattamento mirato

La diagnosi iniziale di meningite meningococcica può essere effettuata mediante esame clinico, quindi attraverso la valutazione di tutti i sintomi del paziente che giunge all’attenzione del medico.


Nei pazienti adulti, a volte, viene applicata dai medici una metodologia empirica ossia la valutazione dei segni di Kernig e Brudzinski che prende in esame l’incapacità del paziente di eseguire movimenti semplici e che risultano molto dolorosi nei soggetti con meningite.


Il sospetto diagnostico può essere confermato solo eseguendo una puntura lombare (rachicentesi) che prevede la raccolta e l’analisi del liquido spinale. I batteri a volte possono essere riconosciuti direttamente attraverso l’esame microscopico del liquido spinale.

La diagnosi è confermata dalla crescita dei batteri da campioni di liquido spinale o sangue o dalla reazione a catena della polimerasi (PCR). L'identificazione dei batterio responsabile della meningite è fondamentale per avviare un trattamento antibiotico mirato. Tuttavia, poiché la malattia può evolvere rapidamente e avere gravissime conseguenze, i medici possono optare per somministrare la terapia antibiotica, spesso combinata con corticosteroidi, anche prima della conferma della diagnosi, al fine di controllare la meningite e limitare i danni spesso irreversibili.


Nel caso di meningite da meningococco, per le persone che sono entrate in contatto con il soggetto infetto è prevista anche la profilassi, ossia un trattamento antibiotico preventivo.

Foto di un'infermiere mentre esegue la vaccinazione contro la meningite batterica su un bambino

8. Qual è il decorso della malattia  

Per la meningite batterica il periodo di incubazione varia tra 2 e 10 giorni. I sintomi si possono manifestare anche in forma lieve, ma peggiorano rapidamente. Il decorso clinico della meningite batterica può essere molto rapido e può portare al decesso in 24-48 ore. Nelle forme fulminanti, il decesso può avvenire anche in meno di 24 ore.


Intervenendo tempestivamente con il trattamento antibiotico, il tasso di mortalità per i ragazzi con età inferiore a 19 anni è di circa il 3%. Negli adulti il tasso di mortalità varia tra il 17% (soggetti con età inferiore a 60 anni) e il 37% negli over 60. 

9. Quali sono le eventuali conseguenze

Rispetto alla meningite di origine virale, la forma batterica determina complicanze anche molto gravi.


La meningite batterica può provocare danni cerebrali, perdita dell'udito o difficoltà di apprendimento nel 10%-20% dei sopravvissuti. Altre complicanze sono: epilessia, disturbi dell’apprendimento, amputazione degli arti, cicatrici. 

10. Come prevenire e proteggersi contro la meningite batterica

L'arma di prevenzione ad oggi ritenuta più efficace contro la meningite batterica è la vaccinazione. In Italia sono attualmente a disposizione differenti vaccini contro la meningite.

  • Tre tipi di vaccino anti-meningococco:
  1. il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): è il più frequentemente utilizzato e protegge solo dal sierogruppo C
  2. il vaccino coniugato tetravalente: protegge dai sierogruppi A, C, W e Y
  3. il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B: protegge esclusivamente contro questo sierogruppo.
  • Vaccini contro le meningite batteriche causate da l'Haemophilus Influenzae B (emofilo tipo B) e contro lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) sono disponibili e gratuiti. 

Sul sito del Ministero della Salute è disponibile il Piano Vaccinale di prevenzione vaccinale con il calendario e le informazioni necessarie per approfondire l’aspetto di tali vaccini. Il confronto con il proprio medico di fiducia può aiutare ad orientarsi al meglio.
Fonti:

1 Ministero della Salute. Malattie infettive. Meningite. (Data ultimo accesso 15.09.2021)

2 Comitato Nazionale Contro la Meningite.(Data ultimo accesso 15.09.2021)

3 Società Italiana Neurologia (SIN). Scheda di patologia, Meningiti. (Data ultimo accesso 15.09.2021)

4 Epicentro, ISS, Malattie batteriche invasive. Aspetti epidemiologici. (Data ultimo accesso 15.09.2021)

5 Sorveglianza delle Malattie Batteriche Invasive in Italia. Rapporto 2019. Istituto Superiore Sanità. (Data ultimo accesso 17.09.2021)

6 Epicentro, ISS, Malattie batteriche invasive. (Data ultimo accesso 15.09.2021)

7 Runde TJ, Anjum F, Hafner JW. Bacterial Meningitis. [Updated 2021 Aug 11]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2021 Jan. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK470351/  (Data ultimo accesso 15.09.2021)

8 About bacterial meningitis. CDC. (Data ultimo accesso 15.09.2021)

9 Acute Bacterial Meningitis - John E. Greenlee , MD, University of Utah School of Medicine. 2020. (Data ultimo accesso 15.09.2021)

10 Beek, D. van de et al. ESCMID guideline: diagnosis and treatment of acute bacterial meningitis. Clin. Microbiol. Infect. 22, S37–S62 (2016). (Data ultimo accesso 15.09.2021)

11 Laboratory Methods for the Diagnosis of Meningitis. CDC. (Data ultimo accesso 15.09.2021)


Dott.ssa Chiara Mossali
Autore

Dott.ssa Chiara Mossali

Medical writer e consulente in ambito healthcare. Laureata in Biotecnologie. Esperienza nell’ambito della ricerca di laboratorio e nella ricerca clinica. Da circa 10 anni mi occupo di comunicazione e consulenza nel settore healthcare curando progetti e contenuti per medici e pazienti.