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Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che si gestisce con diversi tipi di trattamenti. Oltre ai farmaci e ad altre terapie, si può agire sullo stile di vita per alleviare i sintomi e stare meglio. Nell’articolo tutto ciò che serve sapere sulla gestione ottimale del morbo di Crohn.
Indice
- Obiettivi del trattamento nel morbo di Crohn
- Farmaci: armi contro l’infiammazione
- Terapie chirurgiche: quando i farmaci non bastano
- Consigli pratici per vivere bene con il morbo di Crohn
- Posso guarire dal morbo di Crohn?
1. Obiettivi del trattamento nel morbo di Crohn
I trattamenti e le terapie ad oggi disponibili per trattare il morbo di Crohn mirano a centrare tre obiettivi:
- disinnescare il processo infiammatorio intestinale nel momento in cui insorge per la prima volta e alleviare i sintomi;
- arrivare ad uno stadio di remissione, in cui la malattia sia completamente sotto controllo;
- prevenire la ricomparsa dei sintomi.
Per raggiungere questi obiettivi si usano farmaci e la chirurgia stabilendo un piano terapeutico personalizzato.1,2
2. Farmaci: armi contro l’infiammazione
I farmaci per curare il morbo di Crohn vengono suddivisi in
- farmaci di prima linea, somministrati non appena la malattia insorge;
- farmaci di seconda linea, utilizzati quando i farmaci di prima linea perdono di efficacia o non vengono tollerati, o per mantenere lo stadio di remissione una volta raggiunto;
- medicinali per il trattamento degli effetti collaterali della terapia farmacologica principale, o per gestire patologie secondarie e complicanze.
Vediamo tutti i casi.
2.1 Morbo di Crohn: farmaci di prima linea
I farmaci di prima linea per il trattamento del morbo di Crohn e l’induzione della remissione, possono essere somministrati a domicilio. Essi agiscono direttamente sull’infiammazione intestinale nella fase di esordio della malattia.
I farmaci di prima linea includono:
- aminosalicilati, il cui principio attivo è l’acido 5 aminosalicilico (5-ASA), come: sulfasalazina, mesalazina, balsalazide, olsalazina. Si tratta di farmaci adatti a curare forme lievi o moderate del morbo di Crohn, che possono comunque causare effetti collaterali;
- corticosteroidi, indicati specialmente in caso di esordio acuto e severo dei sintomi, tra cui: budesonide, prednisolone, metilprednisolone. I corticosteroidi causano effetti avversi se usati a lungo termine (es. disturbi del sonno), pertanto vengono somministrati per brevi periodi come terapia d’urto.1,2
2.2 Morbo di Crohn: farmaci di seconda linea o mantenimento
Una volta che i farmaci di prima linea hanno agito, si può passare a quelli di mantenimento. Per raggiungere e mantenere la remissione del morbo di Crohn si somministrano:
- farmaci immunomodulatori, che agiscono a lungo termine sul sistema immunitario riducendo la reazione infiammatoria intestinale. Farmaci immunomodulatori sono, ad esempio: mercaptopurina-6, azatioprina, metotrexato e ciclosporina. Tutti i farmaci immunomodulatori possono causare effetti collaterali tra cui un aumento del rischio di infezioni di vario tipo;
- farmaci biologici, basati su molecole di sintesi o ibride che simulano l’azione degli anticorpi neutralizzando specifiche proteine del sistema immunitario responsabili dei sintomi infiammatori. Collaudati farmaci biologici sono gli anticorpi monoclonali adalimumab e infliximab. Altri farmaci biologici più recenti sono vedolizumab e ustekinumab. La terapia biologica deve essere somministrata in regime di day-hospital e può dare effetti collaterali. Alcuni anticorpi monoclonali sono adatti a curare il morbo di Crohn nei bambini.1,2
2.3 Morbo di Crohn: farmaci ausiliari
Il morbo di Crohn può portare a complicanze, e le terapie ad effetti avversi. In questi casi si può ricorrere ad altri farmaci ausiliari da assumere all’occorrenza, purché dietro indicazione medica, tra cui:
- paracetamolo a scopo analgesico;
- antibiotici in caso di infezioni o di complicanze come fistole e ascessi;
- antidiarroici come il loperamide da usare solo se in caso di diarrea severa.1
3. Terapie chirurgiche: quando i farmaci non bastano
L’ opzione chirurgica viene presa in considerazione per forme severe del morbo di Crohn, o per il trattamento delle complicanze intestinali che possono insorgere nel tempo, tra cui:
- fistole;
- stenosi o occlusione intestinale;
- sanguinamento;
- effetti avversi o inefficacia delle terapie;
Tradizionalmente la chirurgia del morbo di Crohn comporta la resezione della parte di intestino danneggiata o occlusa. A seconda dei casi avremo:
- resezione dell’intestino tenue con anastomosi, che consente di collegare tra di loro parti sane dell’intestino per ripristinare la continuità dell’organo;
- colectomia subtotale, asportazione di una o più parti dell’intestino crasso o del colon associato ad anastomosi;
- proctocolectomia, se si asporta tutto o parte del colon-retto o dell’ileo, eventualmente associata a ileostomia, creazione di un’apertura artificiale nell’addome da cui far fuoriuscire le feci che confluiscono in una sacca.
Gli interventi si possono praticare con due tecniche da effettuarsi entrambe sotto anestesia generale:
- laparoscopia, tecnica mini invasiva;
- chirurgia aperta che comporta l’apertura dell’addome tramite un’incisione lunga oltre i 15 cm;
I tempi di degenza ospedaliera variano dai 3 ai sette giorni. Il recupero completo può superare le quattro settimane.1
Se soffri di una forma severa di morbo di Crohn puoi richiedere l’invalidità. Scopri come leggendo "Morbo di Crohn e invalidità: legge 104 e richiesta di esenzione".
4. Consigli pratici per vivere bene con il morbo di Crohn
Per convivere al meglio con il morbo di Crohn e potenziare l’efficacia delle cure occorre agire anche sullo stile di vita. Vediamo cosa consiglia il personale specializzato:
- limitare il consumo di cibi fibrosi e crudi che possono infiammare l’intestino e cuocere gli ortaggi;
- mangiare lentamente masticando piccoli bocconi per volta;
- rivolgersi a un/a nutrizionista per stabilire un programma dietetico modulabile sulla base dell’andamento della malattia;
- tenere un diario alimentare per identificare gli alimenti trigger;
- smettere di fumare;
- eliminare o limitare caffeina e alcol;
- se consigliato, assumere integratori di calcio, vitamina D o altre vitamine per ridurre il rischio di osteoporosi e carenze nutrizionali;
- fare attività fisica moderata soprattutto di tipo aerobico per migliorare i sintomi intestinali e abbassare i livelli di stress;
- curando la routine del sonno;
- evitare di usare medicinali non necessari come antibiotici o analgesici da banco;
- curare la salute mentale;
- attenersi scrupolosamente al piano terapeutico del/la gastroenterologo/a;
- monitorare sintomi e reazioni a farmaci e cure annotando tutto su un diario da poter condividere con lo/a specialista;
- sottoporsi alle indagini di screening per il cancro al colon-retto, che ha un'incidenza più alta nelle persone con morbo di Crohn.2,3,4
Cosa succede quando una donna con morbo di Crohn resta incinta? Scoprilo leggendo l’articolo “Morbo di Crohn e gravidanza: diamo risposta ai tuoi dubbi.”
5. Posso guarire dal morbo di Crohn?
No, il morbo di Crohn è una malattia cronica e non guarisce mai completamente. Tuttavia, scopo delle cure e dei trattamenti è quello di portare e mantenere la malattia in remissione e alleviare i sintomi. In questo modo è possibile condurre una vita pienamente attiva. Molto importante è però continuare le cure e sottoporsi ai controlli anche nelle fasi di dormienza, per evitare le riacutizzazioni e le complicanze che possono peggiorare la prognosi e le aspettative di vita.1,2,3
Fonti
- National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases, Treatment for Crohn’s Disease
- Cushing K, Higgins PDR. Management of Crohn Disease: A Review. JAMA. 2021 Jan 5;325(1):69-80. doi: 10.1001/jama.2020.18936. PMID: 33399844; PMCID: PMC9183209.
- Harvard Health, Living with Crohn’s Disease: Recognizing and managing Flares
- Everyday Health, 18 Ways to Live Happier and Healthier if You Have Crohn’s Disease