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La stitichezza è un problema comune tra i neonati e ne colpisce quasi il 30% di loro. I neonati nutriti con latte artificiale hanno un numero di evacuazioni inferiore rispetto ai bebè allattati al seno, ma questo non deve allarmare. Anche durante la fase di svezzamento può capitare una stipsi occasionale. Scopri come aiutare il/la tuo/a neonato/a con i rimedi consigliati dai/le pediatri/e. 

 

Ecco cosa troverai in questo articolo:

  1. Quante volte dovrebbe scaricarsi un neonato?
  2. Come si presenta la stitichezza nei neonati?
  3. Quali sono le cause di stitichezza nei neonati?
  4. Come gestire la stitichezza nei neonati?
    1. Consigli pratici per la stitichezza nei neonati
    2. Cosa non fare se il tuo bambino è stitico
  5. Il mio bambino è stitico, quando devo preoccuparmi?

 

Concetto stipsi neonato con gambine e pannolino in primo piano e pannolini sullo sfondo

1. Quante volte dovrebbe scaricarsi un neonato?

Sebbene la stipsi in un neonato non sia inusuale, non va considerata come la stitichezza del bambino/a più grande o dell’adulto. È lecito, quindi, domandarsi se il proprio bebè si stia scaricando a dovere e che abbia il numero di evacuazioni considerate normali per età e numero di poppate. Vediamo un piccolo schema basato per fascia di età:

  • dopo il parto: la prima “cacca” è il meconio, un prodotto di scarto del liquido amniotico e di altre secrezioni intestinali, di colore verde e inodore, che viene espulso nei primi due giorni di vita del neonato;
  • prima settimana di vita, circa 4 evacuazioni al giorno;
  • 0-3 mesi, da 5 a 40 scariche a settimana nei neonati allattati con latte materno, con una media di tre al giorno;
  • 0-3 mesi da 5 a 28 scariche nei neonati nutriti con latte formulato, con una media di due scariche al giorno;
  • dopo lo svezzamento (6-12 mesi), la media delle evacuazioni giornaliere è di due;
  • dai due anni in poi è normale una evacuazione al giorno

Come si evince, esiste una grande variabilità individuale che deve essere considerata per cui occorre tenere presente che ogni neonato/a è diverso/a anche nelle funzioni intestinali.1,2 

2. Come si presenta la stitichezza nei neonati?

Per capire se il proprio neonato ha un reale problema di stitichezza occorre osservare:

  • la consistenza delle feci, che in caso di stipsi appaiono più dure e piccole simili a palline, perché sono rimaste più a lungo nel retto, seccandosi;
  • la variazione repentina nella frequenza delle evacuazioni. Meglio non basarsi su  parametri generali o sul sentito dire, quanto sulle alterazioni rispetto allo standard osservate sul/la proprio/a neonato/a;
  • i sintomi che si accompagnano alle singole evacuazioni, come contorsioni, pianto ed altre manifestazioni di dolore.1,2
 
Close up neonato con bottiglia di latte che può causare stipsi

3. Quali sono le cause di stitichezza nei neonati?

Principalmente le cause della stitichezza nei neonati sono di tipo funzionale e legate all’alimentazione. Vediamo una panoramica:

  • utilizzo di latte in formula troppo concentrato;
  • introduzione di cibi solidi con poca acqua durante lo svezzamento e insufficienti alimenti in forma liquida o bevande tra un pasto e l’altro;
  • troppi derivati del latte vaccino nella dieta quotidiana;
  • troppo poche fibre nei cibi post svezzamento. I vegetali, ad eccezione delle patate e la frutta, sono quelli che ne contengono di più;
  • malattie infettive che abbiano causato disidratazione.2

In generale, è possibile che i neonati nutriti con latte materno abbiano più evacuazioni quotidiane dei bebè nutriti con il latte in formula. Questo accade perché il latte materno è più ricco di proteine e zuccheri che non vengono digeriti, e pertanto aumentano il volume delle feci rendendole più soffici e, quindi, facili da espellere. In modo simile, i latti ipoallergenici sono più stimolanti per l’intestino del neonato, perché contengono proteine totalmente o parzialmente idrolizzate. 

Vi sono poi altre possibili cause di stitichezza non legate direttamente all’alimentazione, o conseguenti a malattie infantili. Ad esempio:

  • se il neonato ha sofferto durante una o più evacuazioni, tenderà a non ripetere l’esperienza “trattenendo” le feci. Questo può innescare un circolo vizioso perché più a lungo le feci restano ferme nel retto, più si induriscono e diventano dolorose da espellere;
  • la presenza di fissurazioni o irritazioni anali, come quelle causate dalla dermatite da pannolino o dalla psoriasi del neonato, può rendere molto dolorosa la defecazione e portare il neonato a trattenersi diventando stitico;
  • la stipsi può avere cause ambientali, legate ad un cambio di casa, di orari (dei pasti, della nanna ecc.), di persone che si occupano del cambio del pannolino. Alcuni neonati possono manifestare resistenza a questi cambiamenti con sintomi intestinali, specie se continui o non accompagnati da sufficienti rassicurazioni.1

Attenzione: esiste un fenomeno che simula una stitichezza funzionale nei neonati, ma che tale non è, la dischezia infantile. Si verifica quando il neonato, nell’atto di scaricarsi, diventa rosso, spinge le gambette, perché vi è una mancanza di coordinazione della muscolatura intestinale, ma poi produce feci del tutto normali. La dischezia scompare spontaneamente e rapidamente senza lasciare traccia.2 

4. Come gestire la stitichezza nei neonati?

Una stipsi benigna del neonato può essere trattata con semplici accorgimenti e misure non farmacologiche. Vediamo qualche consiglio. 

4.1 Consigli pratici per la stitichezza nei neonati

Per aiutare il neonato a fare la cacca e, quindi, facilitare l’espulsione delle feci, possiamo:

  • massaggiare il pancino, secondo le indicazioni del/a pediatra;
  • distendere il bebè sulla schiena e fare la bicicletta con le gambine. Questo semplice esercizio stimola naturalmente la peristalsi intestinale;
  • fargli fare un bagnetto caldo e, nel mentre, effettuare un massaggio delicato al pancino, allo scopo di rilassare gli sfinteri;
  • modificare l’alimentazione se questa è la causa della stitichezza. Se il bebè è nutrito a latte formulato si può diluire il latte o cambiare la formula scegliendo il tipo ipoallergenico. Se siamo in fase di svezzamento, si possono preparare pappine più acquose e aumentare l’apporto di frutta e verdura.2
 
Mamma che massaggia gambine neonato per agevolare i movimenti intestinale

4.2  Cosa fare se il tuo bambino è stitico

Se la stipsi si presenta di frequente, oltre a mettere in pratica  le tecniche che abbiamo visto e ad agire sull’alimentazione, si può provare a somministrare al neonato dei blandi lassativi ad azione osmotica, esclusivamente dietro prescrizione del pediatra.3 Meglio evitare, invece, rimedi fai da te o “della nonna”, senza supporto medico. Infine, può essere utile anche creare delle routine che aiutino il bebè a scaricarsi ad orari precisi. 

5. Il mio bambino è stitico, quando devo preoccuparmi?

Sempre, quando la stitichezza sia cronica, quando si presenti improvvisa e totale, quando il neonato manifesti anche febbre, forte dolore addominale, rifiuti di mangiare, o quando compaia del sangue nelle feci o nel pannolino

In generale, è meglio rivolgersi al pediatra se:

  • il neonato con meno di 4 mesi evacua meno di tre volte alla settimana;
  • il neonato con meno di 4 mesi produce feci dure anziché soffici come dovrebbero essere a quell’età;
  • il neonato ha il pancino duro e gonfio;
  • il neonato, oltre ad essere stitico, vomita il latte o le pappe;
  • il neonato si lamenta ogni volta che fa la cacca. 3

 

Bibliografia

  1. UpToDate Patient education, Constipation in infants and children (Beyond the Basics) 
  2. BBUK, Understanding Constipation in Infants and Toddlers (Ultimo accesso 28.06.2023)
  3. Ho JMD, How CH. Chronic constipation in infants and children. Singapore Med J. 2020 Feb;61(2):63-68. doi: 10.11622/smedj.2020014. PMID: 32152637; PMCID: PMC7052003.

 


Dott.ssa Paola Perria

Autore

Dott.ssa Paola Perria

Giornalista e medical writer, si occupa, da oltre dieci anni, di contenuti divulgativi per il web focalizzati su sanità, alimentazione, stile di vita e benessere con un taglio inclusivo.