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5' di lettura
L’extrasistolia è una patologia caratterizzata da un battito ectopico ovvero anticipato rispetto alla regolarità di un ritmo cadenzato.
Si tratta inoltre di una patologia piuttosto frequente anche se spesso questa condizione non dà sintomi e per questo motivo molti soggetti possono essere portatori senza saperlo.
Abbiamo quindi chiesto al Dott. Luigi Gianturco, medico Chirurgo specializzato in Cardiologia, quanto è pericolosa questa patologia.
Dott. Gianturco quanto sono pericolose le extrasistoli?
La maggior parte delle extrasistoli ventricolari, distinte dalle sopraventricolari in quanto nascenti dai ventricoli, sono definibili come "benigne" e non preoccupanti e spesso sottendono anche ad altre problematiche non cardiologiche tra cui:
- problematiche tiroidee che le innescano e/o accentuano;
- alterazioni degli elettroliti ematici (minerali che si trovano nei liquidi del corpo come sangue, urine e altri) quali ad esempio il potassio.
Tuttavia, alcune volte possono essere spia di malattie cardiache congenite oppure acquisite e vanno indagate più approfonditamente e/o nello specifico.
E tutto ciò è bene che sia tenuto a mente, senza fare "terrorismo" psicologico, sia da parte dei medici di medicina generale (MMG) che da parte degli specialisti che si imbattano in pazienti che abbiano tale situazione concomitante al motivo specifico per i quali li stiano "curando" (es. diabete, insufficienza renale cronica, attività sportiva, etc.)
Essenziale, infine, partendo dalla prospettiva del soggetto con extrasistolia, confrontarsi senza particolare ansia con il proprio MMG o specialista per avere una chiarificazione più puntuale caso-per-caso laddove ci si imbatta in una simile "problematica" cardiaca.
Autore
Dr. Luigi Gianturco
Laureatosi a Roma in Medicina e Chirurgia, si è dunque specializzato in Cardiologia sempre nella capitale, mentre a Milano, dove da anni lavora, ha ottenuto un Master di II livello in Ecocardiografia Clinica. Ha ricoperto il ruolo di Aiuto presso l'Unità di Cardiologia dell'Ospedale Galeazzi, ove ha maturato anche un'esperienza in qualità di Vice Direttore Sanitario. Tra le attività collaterali si segnala il suo essere membro della Commissione Medica AIA-FIGC
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