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Nel mondo circa 300 milioni di persone soffrono di asma bronchiale, in Italia l'incidenza dell'asma è pari al 4,5% della popolazione, ossia circa 2,6 milioni di persone. L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da ostruzione bronchiale più o meno accessionale, solitamente reversibile spontaneamente o in seguito alla terapia.

Un evento che colpisce sempre più persone e di qualsiasi età, ad esempio su 300.000 pazienti affetta da asma grave, 1 su 3 è un giovane di età inferiore ai 14 anni, che perde giorni di scuola, e spesso per timore non pratica sport. Grazie alle nuove possibilità terapeutiche, questo limite si viene a superare, seppur sotto stretto controllo dello Specialista Pneumologo, così ci racconta l'Associazione Respiriamo Insieme Onlus, che si impegna attivamente e si fa portatore di questo cambiamento.

In questo articolo parleremo di:

  1. L'Associazione Respiriamo Insieme Onlus
  2. L'Asma e lo Sport
  3. Come nasce il progetto "Ho l'asma e faccio sport"?
  4. Quali sono gli obiettivi del progetto?

1. L'Associazione Respiriamo Insieme Onlus

L’Associazione Respiriamo Insieme Onlus nasce in Veneto nel 2014, da un piccolo gruppo di genitori con bambini asmatici, con lo scopo di garantire il giusto percorso di cura a tutti i pazienti con l'asma, patologie respiratorie e allergia, riducendo il peso della malattia per i pazienti e i familiari attraverso il sostegno, l'advocacy, l'educazione e la ricerca in modo che possano vivere una vita senza compromessi, esercitando il loro diritto di accesso a cure e qualità di vita in un ambiente sicuro ed inclusivo.

Per poter donare un'identità ai malati di asma, di qualunque età ma prevalentemente bambini, Respiriamo Insieme ha inserito tra gli obiettivi anche quello di favorire l’inclusione nel sociale anche attraverso l’ammissione alla pratica sportiva.

Insieme siamo più forti dell'asma.

2. L'Asma e lo Sport

L’asma è una malattia polmonare infiammatoria (non infettiva) che colpisce l’apparato respiratorio, in particolare i bronchi, e che si manifesta con fasi acute di broncospasmo, cioè di restringimento reversibile delle vie aeree, associato a un eccesso di produzione di muco, che contribuisce alla ostruzione delle vie bronchiali.

La gravità della patologia può essere aggravata quando a scatenare la crisi respiratoria è un fenomeno allergico, causando l'asma allergica. Accanto alla problematica fisica, i bambini/persone asmatici, ad esempio, vivono un disagio psicologico dovuto ad una scarsa socialità. Spesso, infatti, a causa di ricoveri questi bambini sono limitati nella partecipazione ad attività di gruppo e non praticano uno sport, (attività che ha il compito principe di favorire l’inclusione dell’adolescente).

Il timore di non essere in grado di intervenire in tempo qualora si presentasse un attacco asmatico limita moltissimo sia il personale medico che la famiglia nell’autorizzare alla pratica sportiva. Tuttavia, sono numerosi gli studi che hanno dimostrato come l’esercizio fisico, pur controllato, sia in grado di aumentare il benessere psico-fisico in presenza di una patologia cronica.

Numerosi sono infatti i casi di atleti affetti da asma bronchiale che hanno ottenuto traguardi di successo nello sport persino a livello agonistico come Federica Pellegrini, Mario Cipollini, Gianni Poli, David Beckam, etc.

Atleti che giocano a pallavolo

3. Come nasce il progetto "Ho l'asma e faccio sport"?

Il progetto "Ho l'asma e faccio sport" è nato dalla rilevazione di alcuni dati e bisogni espressi proprio da un gruppo di bambini ed adolescenti asmatici che partecipavano ad un Campus Salute realizzato dall’associazione in collaborazione con un’altra associazione siciliana ARIAAA3 Onlus.

Durante questa esperienza fatta nell’estate 2017 e ripetuta nel 2018 è emersa l’agghiacciante realtà dei ragazzi partecipanti: tutti o quasi venivano isolati o si isolavano in occasione di attività sportive programmate con effetti spiacevoli sul loro sviluppo psichico e sociale, oltre che su quello fisico. Una bassa autostima perché non accettavano la propria malattia e i limiti che le errate informazioni e conoscenze imponevano loro, arrabbiati per non poter fare sport perché limitati da medici e/o dai genitori.

La maggioranza dei ragazzi asmatici ci aveva riportato l’esperienza di essersi sentito “bersaglio” di discriminazione, scherno e bullismo.Nell’estate successiva, dopo aver sostenuto un percorso di rinforzo psico-educativo abbiamo quindi avuto modo di rilevare nei ragazzi, che avevano già aderito al Campus durante l’anno precedente, un evoluzione molto positiva sia nell’accettare e integrare parti del sé più fragile e vulnerabile, sia sull’accettazione della malattia, sia sull'aderenza terapeutica, sia nella resilienza ed integrazione sociale.

Queste riflessioni ci hanno portato a concretizzare l'importanza di promuovere una campagna semplice ma immediata e facilmente “ trasmissibile” in grado di veicolare informazioni corrette sulla malattia e sui benefici fisici e psichici del praticare sport.

4. Quali sono gli obiettivi del progetto?

Praticare sport spesso rappresenta il primo step di un cambiamento dello stile di vita finalizzato alla prevenzione e alla gestione delle patologie croniche.

Svolgere in maniera regolare un’attività sportiva migliora l’interazione sociale, aumenta il senso di controllo, l’autostima, il livello di consapevolezza: si tratta di fattori psicologici che favoriscono sia l’adattamento ad una malattia cronica come l’asma, sia la sua gestione a lungo termine.

Per questo motivo l'Associazione si prefigge lo scopo di:

  • Far conoscere l’asma, e le sue forme più gravi alla popolazione, e promuovere allo stesso tempo una migliore conoscenza e consapevolezza della patologia ai pazienti che ne sono affetti per promuoverne l’accettazione e migliorare così la gestione del trattamento, l’aderenza terapeutica e il pieno recupero di un adeguato stato di benessere psico-fisico;
  • Promuovere stili di vita sani che mirino ad incrementare la consapevolezza dei livelli di obesità raggiunti in Italia nella popolazione giovanile ed adulta (es. 1 minore su 4 è in sovrappeso);
  • Sensibilizzare sugli effetti del fenomeno, sempre più in aumento, del bullismo a cui i soggetti asmatici sono maggiormente esposti, proprio a causa delle limitazioni date dalla malattia e quindi sull’importanza di prevenirlo cercando di proporre modelli e stili di vita virtuosi e positivi;
  • Promuovere attraverso modelli di vita virtuosi lo “Sport come maestro di salute ed esercizio di benessere” che sappiano stimolare e rinforzare valori morali e sociali, come il senso di responsabilità della cittadinanza nei confronti della salute individuale e collettiva per migliorare il clima sociale.

Ringraziamo l'Associazione Respiriamo Insieme Onlus per questa intervista e per il loro lavoro che da anni porta avanti sul territorio. Vi invitiamo a seguire l'evento e l'Associazione nei prossimi mesi, perché il progetto “#Ho l’Asma e faccio Sport” si arricchirà di numerose ed entusiasmanti novità ed attività a cui voi stessi potrete contribuire a rendere indimenticabili.


Ihealthyou Redazione
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