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Spuntino di metà mattina o metà pomeriggio, la frutta secca è l'alleata perfetta per bilanciare l’alimentazione in maniera sana e gustosa. Nel corso degli anni sempre più ricerche scientifiche si sono concentrate a valutare gli effetti benefici della frutta secca sul nostro organismo da imputare in particolare ai nutrienti importanti contenuti nelle diverse varianti.
Scopriamo insieme tutto quello che c'è da sapere su questo prezioso supporto guidati dalla nostra dietista Dott.ssa Regnoli.
La frutta secca si può dividere in due categorie:
In questo articolo ci focalizzeremo sul primo tipo il cui componente principale sono i lipidi o grassi. Tuttavia si tratta di lipidi contenenti acidi grassi insaturi e polinsaturi, salutari per la salute. La frutta secca a guscio contiene inoltre una modesta quantità di proteine (ad esempio 30g di noci forniscono 4.3g di proteine) e di fibra (30g di mandorle ne contengono 3.8g).
Ma i nutrienti positivi per la salute non finiscono qui, in quanto la frutta secca contiene anche molti micronutrienti benefici come alcune vitamine del gruppo B, vitamina E e minerali come fosforo, magnesio e potassio.
Premettendo che tutta la frutta secca svolge più o meno lo stesso ruolo a livello dell’organismo vi sono piccole differenze nelle percentuali di nutrienti contenuti e alcuni studi hanno evidenziato per i diversi frutti un effetto positivo specifico piuttosto che un altro.
Nello specifico:
Come abbiamo visto la frutta secca è un alimento con tantissime proprietà positive per la salute dell’organismo dalla minore incidenza di patologie cardiovascolari a un miglior controllo del diabete.
I LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana) consigliano in ogni modo di non superare 30g al giorno visto l’alto contenuto di grassi. La porzione andrebbe comunque personalizzata in base alle esigenze, allo stile di vita e all’alimentazione individuale.
Il momento migliore per consumarla è lo spuntino (ad esempio l’associazione di 2 noci a un frutto nel paziente diabetico aiuta a controllare la glicemia riducendo il picco glicemico rispetto al consumo del frutto da solo) o in alternativa la colazione dove si può abbinare a una fonte proteica e una di carboidrati.
Durante e dopo i pasti sarebbe meglio evitarla poiché si rischia un intake calorico e/o lipidico eccessivo e di conseguenza si potrebbe appesantire la digestione, soprattutto la sera.
In generale, la frutta secca è un alimento benefico per la salute dell’organismo e può essere consumata quotidianamente in piccole quantità. Tuttavia, è importante evitare o limitare il suo consumo in presenza di patologie dell’apparato digerente come la gastrite, l'ulcera, la rettocolite ulcerosa, il morbo di Crohn e la diverticolosi.
In questi casi, il consumo di frutta secca potrebbe infatti aggravare i sintomi e causare fastidi e pertanto andrebbe valutato insieme a uno specialista.
Di dieta e morbo di Crohn abbiamo parlato nel nostro approfondimento "Morbo di crohn dieta in fase acuta e in remissione".