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Il monitoraggio dell’insufficienza renale cronica attraverso analisi del sangue ed esami strumentali è indispensabile per migliorare la prognosi della malattia rallentando il decorso verso gli stadi finali. I risultati dei test, infatti, informano sull'entità del danno renale e consentono, quindi, al personale medico di stabilire un piano terapeutico personalizzato

Ecco cosa troverai in questo articolo:

  1. Esami di laboratorio per la diagnosi dell’insufficienza renale
  2. Diagnostica per immagini in caso di insufficienza renale
  3. Biopsia renale
  4. Esami per l’identificazione delle cause sottostanti dell’insufficienza renale

 

Modellino rene con scansioni ecografiche

1. Esami di laboratorio per la diagnosi dell’insufficienza renale

Gli esami di laboratorio per la funzionalità renale sono utili per la diagnosi e il monitoraggio dell’insufficienza renale. Tra questi, ci sono sia analisi del sangue che delle urine. 

Tra le analisi del sangue che forniscono informazioni importanti sull’entità del danno renale ci sono:

  • la velocità di filtrazione glomerulare (VFG), che ci dice quando i reni non stanno filtrando il sangue correttamente;
  • il dosaggio della creatinina, una sostanza di scarto prodotta dal metabolismo delle proteine rimossa attraverso i reni. 

Bassi livelli di VFG e alti livelli di creatinina possono essere indice di insufficienza renale.1

Altri esami di laboratorio importanti per la diagnosi e il follow up dell'insufficienza renale, soprattutto quando cronica, sono quelli che misurano la proteinuria, ovvero la presenza di proteine nell’urina, e in particolare il test dell’albumina urinaria. In particolare:

  • livelli di albumina lievemente superiori a 30 mg/g sono indicativi di insufficienza renale in fase iniziale. In questi casi parliamo di microalbuminuria;
  • livelli di albumina tra 30 e 300 mg/g indicato un’insufficienza renale moderata benché ancora gestibile;
  • livelli elevati di albumina, ovvero superiori a 300 mg/g (macroalbuminuria), si verificano in caso di insufficienza renale in stadio avanzato.2,3

Il livello di albuminuria consente di capire l’entità del danno renale, e può essere comparato anche con il livello di creatinina urinaria nelle 24 ore. A questi test delle urine si può anche associare quello del sedimento urinario, del quale è possibile rilevare eventuali alterazioni, come la presenza di sangue di altre molecole.1,2 

Per scoprire di più sui valori da tenere sotto osservazione in caso di insufficienza renale leggi il nostro approfondimento: Valori in caso di insufficienza renale: una guida pratica.

2. Diagnostica per immagini in caso di insufficienza renale

Diversi sono gli esami strumentali che aiutano il team medico a capire le cause e l’entità del danno ai reni in caso di insufficienza renale

Vediamo i principali:

  • ecografia renale, esame di imaging innocuo e non invasivo, che si basa sulla metodica ad ultrasuoni per fornire informazioni sulle dimensioni e la morfologia dei reni e sullo stato delle vie urinarie. L'ecografia renale permette di distinguere fra insufficienza renale acuta e cronica, e di stabilire lo stadio di gravità della malattia.3
  • TAC, scintigrafia renale, risonanza magnetica, esami strumentali di imaging diagnostico che possono essere prescritti anche per monitorare lo stato di salute dei reni nel follow up terapeutico. Si tratta di esami fondamentali per la diagnosi di rene policistico, idronefrosi, stenosi dell’arteria renale, masse tumorali, cicatrici ecc, ovvero condizioni congenite o acquisite che possono essere all’origine dell’insufficienza renale.2 

Modellino rene con sfondo esame urine

3. Biopsia renale

La biopsia renale è una procedura diagnostica più invasiva e, per questo, indicata in alcuni casi selezionati di insufficienza renale.3 In particolare, la biopsia renale è indicata:

  • per fare una diagnosi di malattia renale sulla base delle cause che ne sono all’origine;
  • per valutare la severità del danno renale;
  • per monitorare il progresso della malattia renale cronica;
  • per fare una prognosi dell’insufficienza renale in base al suo stadio;
  • per stabilire il piano terapeutico, o per  modificarlo sulla base di una diagnosi più accurata.3,4

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La biopsia renale consiste nel prelievo di una piccola porzione di tessuto renale tramite tecnica percutanea ecoguidata. Un sottile ago viene, infatti, inserito attraverso la pelle e, grazie al collegamento con un ecografo e un monitor, viene guidato con precisione fino al rene per prelevare il campione bioptico. La biopsia renale è un esame a basso rischio, che si effettua sotto anestesia locale, in modalità day-hospital, e dura pochi minuti. Il/la paziente deve presentarsi a digiuno da almeno 6-8 ore e sospendere alcune terapie farmacologiche se indicato dal personale medico.4 

4. Esami per l’identificazione delle cause sottostanti dell’insufficienza renale

In molti casi, l’insufficienza renale è secondaria a malattie acute o croniche preesistenti. Esami e test per la diagnosi e il monitoraggio di queste patologie sono pertanto necessari al fine di trattare anche le loro conseguenze sulla funzionalità renale. 

Il diabete è una delle più comuni malattie associate a nefropatia cronica. Si diagnostica in prima istanza tramite esame di routine della glicemia, cui si associa, in caso di dubbio, il test dell’emoglobina glicata (A1C), che consente di misurare i livelli medi della glicemia nei tre mesi precedenti. Puoi scoprire la relazione tra diabete e insufficienza renale nel nostro articolo "Diabete: un fattore di rischio per l'insufficienza renale". Altro fattore di rischio per l’insufficienza renale è l’ipertensione, che si può scoprire semplicemente monitorando i livelli di pressione quotidiana con uno sfigmomanometro digitale.1

Ecografia renale o biopsia renale, così come altri esami strumentali di diagnostica per immagini consentono, invece, di scoprire l’insufficienza renale dovuta a sindrome del rene policistico, tumori del rene, stenosi dell’arteria renale o sindrome di GoodPasture, una rara malattia autoimmune. 

Infine, analisi del sangue per la ricerca di specifici anticorpi sono necessari per la diagnosi di altre malattie autoimmuni che possono portare a nefropatia cronica come il Lupus Eritematoso Sistemico e la vasculite da deposito di immunoglobulina A. Test ematici con emocromo completo e ricerca di indici infiammatori sono infine utili per individuare possibili infezioni ai reni che causano insufficienza renale.1,2,3

Bibliografia

  1. National Institutes of Health, Chronic Kidney Disease Tests and Diagnosis (Ultimo accesso 03.09.2023)
  2. Ministero della Salute, Documento di indirizzo per la malattia renale cronica 
  3. Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia, Percorso diagnostico assistenziale del paziente con malattia renale cronica
  4. Mayo Clinic, Kidney biopsy (Ultimo accesso 03.09.2023)

Dott.ssa Paola Perria
Autore

Dott.ssa Paola Perria

Giornalista e medical writer, si occupa, da oltre dieci anni, di contenuti divulgativi per il web focalizzati su sanità, alimentazione, stile di vita e benessere con un taglio inclusivo.