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8' di lettura

L’Helicobacter pylori (H. Pylori) è un batterio dalla tipica forma elicoidale (da cui infatti prende il nome) che, grazie alla sua capacità di resistere all’ambiente acido creato dai succhi gastrici, è in grado di colonizzare la membrana che riveste lo stomaco. L’infezione si può verificare già in età infantile e con l'aumentare dell'età si osserva un incremento delle persone che presentano l'infezione. Tuttavia, le modalità di trasmissione non sono ancora chiare.
Tra le persone infette, circa il 20% presenta sintomi, che possono includere: bruciore allo stomaco, gastrite, perdita di peso e vomito sanguinolento. In alcuni casi, questa infezione può anche causare altre malattie e disturbi tra cui: tumore dello stomaco, lesioni allo stomaco, carenze di ferro e vitamina B, diabete.
Quando l’infezione da H. Pylori è confermata (vai alla scheda del Dizionario se ti interessa approfondire come avviene la diagnosi), è fondamentale seguire un trattamento prescritto dal medico che può includere sia una terapia farmacologica (es. antibiotici) sia una dieta specifica.
Infatti, ci sono cibi che possono aiutare a limitare le problematiche causate dal batterio, così come altri alimenti vanno evitati per rendere lo stomaco un ambiente sfavorevole alla sopravvivenza del microrganismo.
Vediamo quindi insieme i cibi consigliati e quelli invece che è meglio evitare.

  1. I cibi consigliati in caso di Helicobacter pylori
  2. I cibi da evitare in caso di Helicobacter pylori

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1. I cibi consigliati in caso di Helicobacter pylori

Intervenire sulla dieta consente di introdurre molte sostanze con una potente attività antibatterica contro Helicobacter pylori. Gli interventi dietetici permettono infatti di controllare la presenza di Helicobacter pylori determinando una riduzione dei problemi di salute come la gastrite e limitando così il potenziale rischio di sviluppo di tumore gastrico.

Ecco gli alimenti da prediligere.

  • Probiotici
    I probiotici sono formati da batteri “buoni” che vivono normalmente nell'intestino e stimolano la produzione di una flora batterica in grado di combattere l’H. pylori e di ridurre gli effetti indesiderati conseguenti alla terapia farmacologica come diarrea, stitichezza e cattiva digestione. I probiotici sono presenti in alimenti come lo yogurt e possono essere assunti anche come integratori, in polvere o in capsule.
  • Omega-3 e omega-6
    Omega-3 e omega-6 aiutano a diminuire lo stato infiammatorio a livello dello stomaco e ridurre la crescita di del batterio, contribuendo quindi a gestire la malattia. Alimenti come olio di pesce e olio d'oliva, sono particolarmente ricchi in questi grassi considerati difatti "buoni".
  • Frutta e verdura
    Durante il trattamento dell'H. pylori devono essere consumati frutti non acidi e verdure bollite perché sono facilmente digeribili e aiutano a migliorare la funzione intestinale. Alcuni frutti come lamponi, fragole, more e mirtilli aiutano a combattere la crescita di questo batterio.
    Come verdura i broccoli, i cavolfiori e i cavoli, in particolare i primi, contengono sostanze chiamate isotiocianati che possono aiutare a prevenire il cancro e combattere l'H. pylori, riducendo la diffusione di questo batterio nell'intestino. Queste verdure facilmente digeribili e possono contribuire a mitigare gli effetti collaterali della terapia prescritta.
  • Carni bianche e pesce
    Le proteine a basso contenuto di grassi, come le carni bianche e il pesce, aiutano la digestione e impediscono al cibo di rimanere troppo a lungo nello stomaco, il che potrebbe causare un aumento della produzione di succhi gastrici, dando dolore.

Infine, bere più acqua può risultare utile per ridurre l'infiammazione dello stomaco e regolare il transito intestinale.

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2. I cibi da evitare in caso di Helicobacter pylori

Durante il trattamento è importante evitare di mangiare cibi che possono irritare lo stomaco o che possono stimolare la secrezione di succo gastrico, nonché cibi che peggiorano gli effetti collaterali della terapia.

 È importante evitare di mangiare quanto segue:

  • Caffè, cioccolato e tè nero. Infatti la caffeina presente in queste bevande può aumentare il movimento dello stomaco e la secrezione dei succhi gastrici irritando ulteriormente la mucosa;
  • Bibite analcoliche e bibite gassate, poiché distendono lo stomaco e possono causare dolore e reflusso acido;
  • Bevande alcoliche, perché aumentano l'infiammazione dello stomaco;
  • Frutta acida (come gli agrumi) in quanto predispone maggiormente al bruciore di stomaco;
  • Pepe e cibi piccanti come aglio, senape, ketchup, maionese, salsa di soia, salsa all'aglio e dadi;
  • Carni grasse, fritti e formaggi gialli. I grassi contenuti in questi alimenti rallentano il tempo necessario alla digestione a livello dello stomaco che sarà quindi sottoposto ad uno "stress" maggiore, causando diversi disturbi gastrici alla persona con H. pylori;
  • Carni lavorate e cibi in scatola. I conservanti e additivi chimici in essi contenuti rendono lo stomaco più suscettibili all'infiammazione e quindi a disturbi gastrici.

Dopo il trattamento, è importante prevenire una possibile reinfezione di H. pylori; in tal senso è importante lavare accuratamente frutta e verdura dove il batterio potrebbe essere presente e quindi ingerito.

 

Fonti
  1. Helicobacter pylori. Epicentro ISS
  2. Hołubiuk Ł, Imiela J. Diet and Helicobacter pylori infection. Prz Gastroenterol. 2016;11(3):150-154. doi:10.5114/pg.2016.61487
  3. Haley, K. P., & Gaddy, J. A. (2016). Nutrition and Helicobacter pylori: Host Diet and Nutritional Immunity Influence Bacterial Virulence and Disease Outcome. Gastroenterology research and practice, 2016, 3019362. 
  4. Rueda-Robles A, Rubio-Tomás T, Plaza-Diaz J, Álvarez-Mercado AI. Impact of Dietary Patterns on H. pylori Infection and the Modulation of Microbiota to Counteract Its Effect. A Narrative Review. Pathogens. 2021;10(7):875. Published 2021 Jul 10. doi:10.3390/pathogens10070875

Dott.ssa Chiara Mossali
Autore

Dott.ssa Chiara Mossali

Medical writer e consulente in ambito healthcare. Laureata in Biotecnologie. Esperienza nell’ambito della ricerca di laboratorio e nella ricerca clinica. Da circa 10 anni mi occupo di comunicazione e consulenza nel settore healthcare curando progetti e contenuti per medici e pazienti.