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5' di lettura

Sono anni che se ne parla, ma forse stiamo assistendo solo ora al vero esordio delle Smart Contact Lenses: le lenti a contatto smart, in grado di rivoluzionare non solo il mondo della sanità e le patologie della vista, ma anche altri importanti ambiti.

Ad oggi sembra ancora utopico pensare di poter vedere al buio,  riuscire a "zoomare" gli oggetti soltanto guardandoli o scattare una foto con un solo battito di ciglia.

Ebbene, tutto questo non è più così surreale.

  1. Smart Contact Lenses: cosa sono e come funzionano
  2. Una rivoluzione per i problemi legati alla vista
  3. Quali aziende (e perché) stanno lavorando alle Smart Contact Lenses?

1. Smart Contact Lenses: cosa sono e come funzionano

Letteralmente, lenti a contatto “smart”. 

Partendo dall’immagine delle nostre lenti a contatto abituali, iniziamo a concepirle non più come un “occhiale invisibile”,  bensì come un piccolo e discreto display indossabile da applicare sul proprio occhio, in grado di mostrare informazioni che possono essere percepite soltanto dall'utente e aprendo a una realtà aumentata.

Esiste anche la possibilità di avere lenti artificiali inserite chirurgicamente nel nostro occhio: nel concreto, sostituire proprio cristallino con uno elettronico.

Questa soluzione comporta le stesse caratteristiche tecnologiche delle lenti mobili, ma sarà un’installazione più fissa e robusta, pertanto più sofisticata. 

Ecco di cosa saranno provviste le Smart Contact Lent:

  • Lenti autofocus;

  • Batteria;

  • Spazio di archiviazione;

  • Processore (CPU);

  • Antenna;

  • Sensori intelligenti;

  • Bluetooth;

  • Display;

  • Radio.


Da qui, non sarà difficile desumere le loro incredibili applicazioni. 

immagine futuristica di una visione ampliata grazie a lenti a contatto smart

2. Una rivoluzione per i problemi legati alla vista

Prima tra le applicazioni delle Smart Contact Lent è sicuramente la sanità

Oggigiorno, circa 253 milioni di persone al mondo soffrono di patologie legate alla vista, di cui le più comuni sono: cataratta, retinopatia diabetica, degenerazione maculare, glaucoma e distacco della retina. In questo contesto, l’accuratezza con cui sono progettate le lenti a contatto smart le rende in grado di curare le patologie dell’occhio meglio di qualsiasi lente a contatto normale.

Oltre alla capacità di cura, sono già state sviluppate lenti artificiali fotocromatiche, quindi in grado di sostituire gli occhiali da sole, oppure capaci di rilevare alcune malformazioni e patologie dell’occhio come la retinite pigmentosa, la retinopatia diabetica e il glaucoma attraverso una elettro-retinografia.

A supporto del trattamento del glaucoma, Sensimed ha già brevettato le sue lenti a contatto smart per il monitoraggio oculare continuo. Grazie a una lente a contatto intelligente in grado di catturare i cambiamenti spontanei dell’occhio, diventa così più rapida la diagnosi del glaucoma.

I sensori inseribili nelle SCL possono non solo diagnosticare le patologie, ma anche monitorare i livelli di glucosio attraverso l’analisi della lacrimazione, aiutando in questo modo i pazienti diabetici.

Persona che si aplica le lenti a contatto

3. Quali aziende (e perché) stanno lavorando alle Smart Contact Lenses?

Tanti colossi nel campo dell’elettronica hanno già dichiarato di essere attualmente impegnate nello studio delle applicazioni possibili per le lenti a contatto smart, ma la prima compagnia ad avere introdotto le SCL è stata Verily, del gruppo Alphabet.

Tra le aziende che ci stanno lavorando ci sono: Google, Samsung, Sony, Sensimed, Medella, Novartis, il Columbia Univeristy Medical Centre, l’Università del Michigan, il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, la Scuola Politecnica Federale di Losanna.

In particolare Samsung sta cercando di proiettare informazioni visive direttamente sulla retina, in modo da modificare il campo visivo. Una soluzione a metà tra fotografia e realtà aumentata, trasformando l’occhio umano in una macchina fotografica, in grado di scattare foto, registrare ricordi e creare esperienze di realtà “mista”.

Allo stesso modo, Sony ha brevettato delle SCL in grado di convertire i movimenti dell’occhio in energia elettrica, permettendo all’occhio di memorizzare immagini o video una volta registrati, attraverso il battito di ciglia

Anche vedere al buio non è più un’utopia o una prerogativa di alcune speci animali: i ricercatori dell’Università del Michigan hanno sviluppato delle SCL che, servendosi di atomi di carbonio per catturare tutto lo spettro di luce e i raggi ultravioletti, potranno abilitare l’occhio umano al buio e alla visione notturna.

Particolare di occhio umano con lente smart

E le applicazioni non sono finite, questa nuova frontiera sta assistendo ad uno sviluppo rapidissimo ed estremamente eterogeneo: sono sempre di più gli ambiti di applicazione possibili per questa tecnologia. 


Ihealthyou Redazione
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Ihealthyou Redazione

Redazione rappresenta il team di ihealthyou. Gli articoli scritti da redazione sono verificati da esperti del settore medicale.