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Per diagnosticare la psoriasi occorre prenotare una visita dermatologica durante la quale si effettua un esame fisico accurato. A seconda dei sintomi cutanei possono essere necessari altri esami per confermare la diagnosi e classificare tipo e gravità della malattia. Nell’articolo tutto sull’iter diagnostico della psoriasi.
L’esame obiettivo durante una visita dermatologica rappresenta il primo e più importante strumento diagnostico della psoriasi. Consiste nell’osservazione visiva delle lesioni psoriasiche sulla pelle, incluse zone nascoste quali il cuoio capelluto, e le pieghe cutanee come l’inguine o l’area sotto il seno, senza trascurare le unghie.
Quando il/la dermatologo/a effettua l’esame fisico della persona con sospetta psoriasi lo fa secondo precise linee guida che si basano su criteri quali:
Nell’80% dei casi la psoriasi è di tipo volgare, a placche, la più facile da riconoscere anche per i/le dermatologi/e. Tuttavia, in casi meno frequenti, la psoriasi può essere del tipo inverso (o delle pieghe), guttato, delle unghie, pustoloso ecc. Se, quindi, spesso l’esame dermatologico obiettivo può essere sufficiente ad arrivare ad una diagnosi di psoriasi, in casi dubbi può essere necessario procedere ad ulteriori esami.1,2,3
Per avere la certezza di psoriasi, l’iter per la diagnosi può includere esami di laboratorio e strumentali, utili anche per classificare la tipologia e la gravità della malattia.
In questo percorso possono essere inclusi:
Si tratta di esami che non vengono effettuati di routine, ma solo quando la visita dermatologica non abbia fornito sufficienti informazioni per la diagnosi di psoriasi.1,3
Nel diagnosticare la psoriasi una delle sfide principali per i/le dermatologi/e è quella di non confonderla con altre malattie della pelle. La diagnosi differenziale attraverso gli strumenti dell’esame obiettivo, dell’esame bioptico e degli altri test e analisi a disposizione, serve ad avere la certezza che i sintomi cutanei siano causati proprio dalla psoriasi, e non da altre patologie dermatologiche quali:
La psoriasi si cura con farmaci e rimedi naturali, scopri quali nell’articolo “Psoriasi e rimedi naturali: quali sono i più efficaci e sicuri?”
La psoriasi è una malattia cronica autoimmune, che anche se colpisce la pelle, viene classificata come sistemica, ossia generale. Questo la rende una patologia complessa, che va diagnosticata e trattata prima possibile. Per tale ragione, durante la prima visita dermatologica, lo/a specialista fa precedere l’esame fisico dall’anamnesi, che in questi casi risulta fondamentale sia nella diagnosi che nella scelta del trattamento migliore per il/la paziente.
Informazioni utili sono:
L’età di insorgenza dei sintomi cutanei, l’eventuale rischio di coinvolgimento articolare dell’infiammazione, o la concomitanza con altre malattie autoimmuni, come ad esempio il diabete o il morbo di Crohn, sono ugualmente elementi importanti al momento della diagnosi. In questi casi, la terapia migliore va stabilita da un team multidisciplinare, che può coinvolgere altri/e specialisti/e oltre al/la dermatologo/a, e prevede un piano terapeutico cucito sulla persona.
Pertanto è fondamentale creare un rapporto fiduciario con il personale medico di riferimento, che si basi su un dialogo costante. Sintomi della psoriasi e reazioni alle cure tendono a variare nel tempo, per questo è fondamentale effettuare follow up costanti anche durante le fasi di remissione della malattia.1,2,3
Il trattamento della psoriasi può includere la fototerapia, ne parliamo nell’articolo “Fototerapia per la psoriasi: tipologie e funzionamento.”