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Come interpretare i risultati della gastroscopia?

Scritto da Giulia Roma | 27-nov-2024 7.00.00

La gastroscopia è un esame utile nella diagnosi di numerose patologie dell’apparato digerente, ma non sempre il referto è di immediata comprensione. Scopri nell’articolo il significato dei risultati della gastroscopia.

Indice

  1. Cos'è la gastroscopia e perché viene eseguita?
  2. Come leggere un referto di gastroscopia?
    1. Termini anatomici
    2. Descrizione di lesioni o alterazioni
    3. Descrizioni funzionali patologiche o fisiologiche
    4. Interventi effettuati durante la gastroscopia
    5. Conclusioni diagnostiche
  3. Quali malattie si vedono con la gastroscopia?
  4. Gastroscopia e biopsia: quando è necessaria?

1. Cos'è la gastroscopia e perché viene eseguita?

La gastroscopia è una procedura diagnostica endoscopica che consente di esaminare le pareti interne di esofago, stomaco e duodeno, per valutarne le condizioni e diagnosticare, o escludere, la presenza di diverse patologie. Per effettuare la gastroscopia viene utilizzato uno strumento chiamato gastroscopio, formato da un tubo flessibile e sottile dotato di una videocamera e una luce all'estremità. Il gastroscopio consente allo/a specialista di visualizzare in tempo reale, su un monitor, le immagini dell'interno dell'apparato digerente. Durante la gastroscopia è anche possibile effettuare una biopsia, ovvero il prelievo di piccoli campioni di tessuto che verranno poi esaminati al microscopio.1-4

La gastrite può essere scatenata da situazioni di stress. Per approfondire l’argomento, leggi il nostro articolo “Gastrite nervosa: quando lo stress colpisce lo stomaco.”

2. Come leggere un referto di gastroscopia?

Il referto di gastroscopia deve sempre essere esaminato dal personale sanitario, tipicamente dal/la medico/a che lo aveva prescritto e che sarà in grado di interpretarlo correttamente, rispondendo anche a eventuali domande e dubbi del paziente. 

Riportiamo qui alcuni dei termini medici che possono apparire nel referto, con le relative spiegazioni:

2.1. Termini anatomici

  • Esofago: porzione del tubo digerente che collega la bocca allo stomaco. Quando il calibro, la forma e il decorso sono normali, potrebbe essere riportata la dicitura “esofago regolare”;
  • cardias: apertura tra esofago e stomaco, in corrispondenza della quale si trova lo sfintere esofageo inferiore, un dispositivo anatomico dotato di fibre muscolari che impedisce il passaggio dei succhi gastrici, acidi, dallo stomaco verso l’esofago. Se questo dispositivo funziona correttamente, il referto può riportare la dicitura “cardias continente”;
  • giunzione esofago-gastrica: zona di transizione tra esofago e stomaco;
  • stomaco: organo principale osservato durante la gastroscopia, ha la funzione di immagazzinare il cibo ingerito e iniziarne la digestione;
  • fondo gastrico: parte superiore dello stomaco;
  • corpo gastrico: parte centrale dello stomaco;
  • antro: parte finale dello stomaco, vicino al piloro;
  • piloro: valvola che separa lo stomaco dal duodeno;
  • duodeno: prima porzione dell'intestino tenue.

2.2. Descrizione di lesioni o alterazioni

  • Erosioni: lesioni superficiali della mucosa gastrica, spesso causate da infiammazione;
  • ulcere: ferite più profonde sulla parete degli organi esaminati, che possono causare sanguinamento;
  • eritema: rossore della mucosa, spesso indicativo di un processo infiammatorio;
  • iperemia: aumento del flusso sanguigno ai tessuti esaminati, osservabile come rossore;
  • esofagite: infiammazione dell'esofago;
  • gastrite: infiammazione della mucosa dello stomaco;
  • duodenite: infiammazione della mucosa del duodeno;
  • polipi: escrescenze della mucosa gastrica. Spesso necessitano di essere esaminati in maniera più approfondita (ad es. tramite biopsia) per determinarne la natura benigna o maligna;
  • metaplasia intestinale: alterazione delle cellule della mucosa gastrica, che assumono caratteristiche simili a quelle delle cellule intestinali;
  • esofago di Barrett: alterazione delle cellule della mucosa dell'esofago, provocata, nella maggior parte dei casi, da una lesione cronica dovuta al reflusso gastroesofageo acido. E’ considerata una lesione precancerosa, che può trasformarsi in cancro;
  • varici esofagee: presenza di vene dilatate e ingrossate nell’esofago, che espongono al rischio di emorragia. Spesso sono causate da ipertensione dei vasi sanguigni del fegato;
  • ectasia vascolare dell'antro gastrico: dilatazione dei vasi nell'antro dello stomaco, nota anche come "stomaco ad anguria" perché le vene dilatate decorrono linearmente lungo lo stomaco. Può provocare emorragia gastrica.

2.3. Descrizioni funzionali patologiche o fisiologiche

  • Reflusso gastroesofageo: risalita di acido dallo stomaco nell'esofago;
  • ernia iatale: spostamento di parte dello stomaco verso l’alto, attraverso il diaframma, che può causare sintomi di reflusso;
  • peristalsi: movimento delle pareti degli organi simile a un’onda, operato dalla contrazione ordinata e progressiva delle fibre muscolari, che permette l’avanzamento del cibo ingerito nel tratto digestivo.

2.4. Interventi effettuati durante la gastroscopia

  • Biopsia: prelievo di un campione di tessuto per esame istologico al microscopio;.
  • mucosectomia: rimozione chirurgica di una parte della mucosa per esaminare o trattare una lesione;
  • polipectomia: rimozione di un polipo.

2.5. Conclusioni diagnostiche

  • Negativo per lesioni: nessuna anomalia riscontrata;
  • presenza di Helicobacter pylori: rilevazione della presenza di un batterio spesso associato a patologie come gastrite e ulcere;
  • gastrite cronica attiva: presenza di un’infiammazione della mucosa gastrica, caratterizzata dall’infiltrazione di cellule del sistema immunitario;
  • gastrite antrale: infiammazione localizzata solo all'antro dello stomaco;
  • pangastrite: infiammazione diffusa a tutto lo stomaco;
  • lesione compatibile con neoplasia benigna: presenza di un tumore benigno;
  • sospetta neoplasia maligna: presenza di una lesione compatibile con un tumore maligno. Spesso viene indicata, nel referto, la descrizione della lesione e la necessità di eseguire ulteriori accertamenti.1-4

Quali farmaci vengono impiegati per curare la gastrite? Scoprilo nel nostro articolo “Farmaci per la gastrite: tipologie, rischi e benefici”.

3. Quali malattie si vedono con la gastroscopia?

La gastroscopia consente di confermare o escludere diverse patologie del tratto digerente superiore, come:

Oltre a essere un esame molto utile ai fini diagnostici, la gastroscopia consente anche di effettuare, se necessario, piccoli interventi chirurgici come la rimozione di polipi.1-4

Scopri alcuni rimedi naturali contro la gastrite leggendo i nostri articoli su tisane, zenzero e limone, e scegli la dieta giusta in caso di gastrite leggendo “Cosa Mangiare con la Gastrite: alimenti da evitare e curativi”.

4. Gastroscopia e biopsia: quando è necessaria?

La biopsia è necessaria quando, durante la gastroscopia, vengono riscontrate delle anomalie che devono essere esaminate in maniera più approfondita per formulare una diagnosi precisa. Questo accade, ad esempio, in caso di:

  • sospette lesioni precancerose o cancerose;
  • ulcere di lunga durata o che non guariscono;
  • gastrite cronica;
  • celiachia e malattie autoimmuni;
  • presenza di polipi.

Il campione di tessuto prelevato viene esaminato al microscopio da personale specializzato, e il referto della biopsia riporterà la descrizione dell’aspetto e delle caratteristiche delle cellule, insieme all’eventuale sospetto diagnostico.5

Sapevi che il mal di schiena può essere un sintomo riflesso della gastrite? Scopri perché nel nostro articolo “Gastrite e mal di schiena: qual è il collegamento?

Fonti

  1. Cleveland Clinic, Upper Endoscopy;
  2. Società Italiana di Endoscopia Digestiva (SIED), Il referto endoscopico, Giorn Ital End Dig 2009;32:129-133;
  3. Faigel DO, Pike IM, Baron TH, Chak A, Cohen J, Deal SE, Hoffman B, Jacobson BC, Mergener K, Petersen BT, Petrini JL, Rex DK, Safdi MA; ASGE/ACG Taskforce on Quality in Endoscopy. Quality indicators for gastrointestinal endoscopic procedures: an introduction. Am J Gastroenterol. 2006 Apr;101(4):866-72. doi: 10.1111/j.1572-0241.2006.00677.x. PMID: 16635230;
  4. Rey JF, Lambert R; ESGE Quality Assurance Committee. ESGE recommendations for quality control in gastrointestinal endoscopy: guidelines for image documentation in upper and lower GI endoscopy. Endoscopy. 2001 Oct;33(10):901-3. doi: 10.1055/s-2001-42537. PMID: 11605605;
  5. Cleveland Clinic, Biopsy.