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Riconosciuta inizialmente sui reduci di guerra, la sindrome da stress post-traumatico (PTSD) è un insieme di disturbi fisici e mentali conseguenti ad un evento scioccante. Chiunque sia esposto a fatti traumatici può sviluppare la PTSD anche dopo molto tempo. Nell’articolo ti spieghiamo come riconoscere i sintomi e quali sono le terapie disponibili per ritrovare la serenità.
La sindrome da stress post-traumatico (PTSD) è un insieme di disturbi di natura psicofisica scatenati da un evento che ha causato un forte shock. Si tratta pertanto di una reazione ritardata nel tempo rispetto ad uno o più fatti che sul momento possono non essere stati vissuti o riconosciuti come un trauma.
Tuttavia, in alcune persone emozioni fisiologiche come la paura restano intrappolate nella psiche e possono emergere in tempi successivi sotto forma di incubi, flashback intrusivi, reazioni fisiche incontrollabili, pensieri ossessivi ecc. Lo stress post-traumatico è quindi una condizione di forte malessere riconosciuto tra le malattie mentali invalidanti, che per essere superata necessita di trattamenti e terapie specifiche.
Dal punto di vista medico la sindrome da stress post-traumatico venne per la prima volta descritta nei reduci della guerra in Vietnam. e inclusa nel DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali). Ben prima di questo specifico evento bellico, e in particolare nei soldati sopravvissuti alle due guerre mondiali del 900, erano state riscontrate numerosissime anomale condizioni psichiatriche che oggi possiamo ricondurre proprio alla sindrome da stress post traumatico.1,2,3
I sintomi della sindrome da stress post-traumatico sono variegati e si possono classificare in quattro sottotipi:
Questa complessa sintomatologia generalmente emerge mesi dopo i fatti che ne sono la causa, e tende a ripresentarsi o intensificarsi nel tempo, diventando costante nella vita di chi soffre della sindrome da stress post-traumatico. Si tratta di segnali fisici, psicologici e mentali che interferiscono pesantemente con la sfera privata e lavorativa, portando spesso allo sviluppo di altri disturbi concomitanti tra cui l’abuso di farmaci, cibo, alcol o altre sostanze.1,2
Le cause della sindrome da stress post-traumatico sono sempre eventi che causano uno shock profondo. Può trattarsi di fatti tragici che coinvolgono più persone contemporaneamente, come: guerre e genocidi, catastrofi naturali, grossi incidenti automobilistici, navali, aerei, incendi eccetera. Più spesso si tratta però di drammi isolati, che possono essere:
Si stima che circa una persona su tre che abbia subito un fatto traumatico, sviluppi in seguito la PTSD, e questo perché sono variabili le condizioni di partenza e la struttura psicologica di ogni persona. Sono più a rischio di sindrome da stress post-traumatico:
Chiarito questo, chiunque, anche l’individuo più forte ed equilibrato, può sviluppare la PTSD in risposta ad eventi particolarmente tragici, cruenti, efferati in cui sia stato coinvolto da solo o con altre persone. Lo stress è generato dalla paura che si è provata in quel momento, spesso associata a terrore vero e proprio, paralisi o impotenza, e non può essere superato con la sola forza di volontà.1,2,3,4
La diagnosi di disturbo da stress post-traumatico spetta ad un/a professionista della salute mentale come un/a psichiatra o psicologo/a sulla base dei sintomi riferiti che devono presentarsi per almeno un mese in modo sistematico e rispettare i seguenti criteri:
In genere i sintomi della PTSD emergono dopo almeno quattro settimane dall'evento traumatico, ma possono presentarsi anche dopo svariati mesi e persino un anno. Durante questo lasso di tempo è importante che la persona coinvolta e i familiari osservino gli eventuali cambiamenti nelle reazioni e nei comportamenti.
On-line sono disponibili test di autovalutazione della sindrome da stress post-traumatico, ma per arrivare ad una diagnosi è necessario rivolgersi ad un/a esperto/a. Attraverso sedute e questionari strutturati secondo linee guida internazionali è possibile riconoscere i segnali di una PTSD e impostare il piano terapeutico più adeguato.1,2,4
Sai che l’alimentazione può aiutarti a gestire meglio lo stress? Ne parliamo nell’articolo “Alimentazione e cortisolo: una dieta antistress”.
Attualmente le linee guida per il trattamento della sindrome da stress post traumatico si basano su:
La psicoterapia è pertanto la cura d’elezione per la PTSD, e può avvalersi di molte tecniche e percorsi di collaudata efficacia. Tra questi:
In associazione alla psicoterapia è inoltre utile praticare attività anti stress quali:
L’uso dei farmaci, in particolare antidepressivi come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), possono essere prescritti per sintomi particolarmente invalidanti quali l’insonnia e l’ansia. Tuttavia, le terapie farmacologiche non sono considerate risolutive per la sindrome da stress post-traumatico, la cui cura principale è rappresentata dalla psicoterapia. Importantissimo è però il supporto delle persone care. Chi non può contare su familiari o amicizie, può rivolgersi a operatori sociali e alle associazioni di pazienti.4,5
Se vuoi approfondire il tema dello stress ti consigliamo le letture giuste nell’articolo “5 libri per sconfiggere lo stress”.