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L'anoressia, chiamata anche anoressia nervosa, è un grave disturbo del comportamento alimentare che si presenta con una forte paura di ingrassare. È considerata una patologia psichiatrica ed in tal senso è classificata all’interno del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V).
Le persone con anoressia hanno una distorta percezione della propria immagine corporea che le spinge ad evitare di mangiare e fare molto esercizio fisico per perdere peso, tanto da provocare un dimagrimento eccessivo che può avere gravissime conseguenze per la salute.
In questo articolo approfondiremo alcune delle conseguenze negative più rilevanti.
- Anoressia: rischio di danni a lungo termine
- Anoressia: conseguenze fisiche
- Le conseguenze psicologiche dell'anoressia
- Le conseguenze legate all'anoressia sono reversibili?
1. Anoressia: rischio di danni a lungo termine
Nel corso del tempo, se la malattia si protrae, la restrizione calorica, l'estrema perdita di peso e la malnutrizione iniziano a incidere sul corpo di coloro che soffrono di anoressia con conseguenze che possono anche diventare permanenti. Tramite le cure mediche, la reintroduzione dei nutrienti e l’aumento del peso è possibile migliorare lo stato di salute e tornare ad avere una vita sana, ma se la malattia è durata molto tempo è possibile che vi siano danni irreversibili.
Tra questi, le complicazioni cardiache possono essere le più gravi perché con forti carenze nutrizionali il cuore entra in sofferenza, in quanto viene utilizzato come ultima risorsa energetica per la sopravvivenza. Nel perdere la sua massa muscolare, il muscolo cardiaco si indebolirà e, quand’anche si riesca a recuperare uno stato nutrizionale adeguato, potrebbero essersi già verificati danni permanenti.
Nella donna conseguenze non reversibili possono interessare l’apparato riproduttivo femminile, quindi con una riduzione della fertilità.
2. Anoressia: conseguenze fisiche
Le conseguenze che l’anoressia può comportare a livello fisico sono molte e possono essere più o meno gravi. Tra queste le principali sono:
- Problemi riproduttivi come Amenorrea (assenza di mestruazioni) o Infertilità
- Problemi cardiovascolari come Infarto, Ipotensione (bassa pressione sanguigna), Bradicardia (battito cardiaco lento), Aritmie (battito cardiaco irregolare), Danni strutturali e funzionali del cuore
- Problemi neurologici come Convulsioni, Irritabilità, Neuropatia periferica (intorpidimento, dolore o debolezza, di solito alle mani o ai piedi)
- Problemi muscolo-scheletrici come fragilità ossea, Densità di massa ossea ridotta (BMD), Osteoporosi e aumento del rischio di fratture.
3. Le conseguenze psicologiche dell'anoressia
Le problematiche psicologiche sono alla base dello sviluppo dell’anoressia, nonché dei disturbi del comportamento alimentare in generale, tanto che in alcuni casi si associa all’anoressia anche il tentato suicidio. Tra le terapie per l’anoressia è centrale la psicoterapia, senza la quale è difficile riuscire nel processo di guarigione.
Con il passare del tempo i sintomi fisici si aggravano e con essi anche quelli psicologici. È fondamentale prestare attenzione ai segnali che possono far sospettare un disturbo alimentare per intervenire tempestivamente e aumentare le chance di cura. Inoltre, quando i segni fisici di anoressia diventano evidenti sul corpo, anche la socialità viene significativamente compromessa, aggravando ulteriormente la situazione psicologica di chi ne soffre.
4. Le conseguenze dell'anoressia sono reversibili?
Fortunatamente la maggior parte delle problematiche e delle conseguenze dell’anoressia sono generalmente reversibili nel momento in cui si recupera uno stato nutrizionale adeguato e un peso corporeo fisiologico. Quando però la malattia si è protratta molto nel tempo e ha intaccato profondamente organi come il cuore o l’apparato riproduttivo femminile, è possibile che vi siano conseguenze a lungo temine, come abbiamo visto nei primi paragrafi.
Affinchè le conseguenze e i danni non diventino permanenti è fondamentale riconoscere l'anoressia e affidarsi a centri con staff sanitario specializzato in modo da avviare un percorso di cura completo e mirato per risolvere questa condizione.
Fonti
- ISS, Disturbi alimentari, 2022 (Ultimo accesso 09/05/2022)
- Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5-TR) (Ultimo accesso 09/05/2022)
- Meczekalski B, Podfigurna-Stopa A, Katulski K. Long-term consequences of anorexia nervosa. Maturitas. 2013 Jul;75(3):215-20. doi: 10.1016/j.maturitas.2013.04.014. Epub 2013 May 21. PMID: 23706279.
- Kimmel, M. C., Ferguson, E. H., Zerwas, S., Bulik, C. M., & Meltzer-Brody, S. (2016). Obstetric and gynecologic problems associated with eating disorders. The International journal of eating disorders, 49(3), 260–275.
- Treasure, J., Zipfel, S., Micali, N., Wade, T., Stice, E., Claudino, A., … Wentz, E. (2015). Anorexia nervosa. Nature Reviews Disease Primers, 1(November), 1–22.
- NIMH, Eating Disorders, 2019 (Ultimo accesso 09/05/2022)
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