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Cos'è l'oncologia medica? Cosa studia?
Partiamo dalla sua definizione: la parola "oncologia" deriva dal greco antico "onkos", ovvero "massa, rigonfiamento" e "logos", ovvero "studio, scienza". Già dalla definizione è possibile quindi individuare la natura estremamente eterogenea di questa disciplina.
Ma cosa sono i tumori? Sono delle patologie molto varie causate da masse di cellule che si riproducono in modo anomalo, ovvero si dividono troppo spesso, in maniera disordinata e senza controllo.
Per capirne di più abbiamo intervistato il dottor Andrea De Censi, Direttore della S.C. Oncologia Medica dell'Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova.
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1. Cosa tratta l'oncologia?
2. Che tipi di prevenzione dei tumori studia l'oncologia?
3. Che terapie preventive per il tumore sta studiando l'Oncologia degli Enti Ospedalieri Ospedale Galliera?
4. Per quali altri tipi di tumore state studiando terapie di prevenzione?
5. Queste terapie preventive come agiscono in particolare? E dove agiscono?
Ogni organo ha i suoi bersagli principali: nel tumore alla mammella ad esempio l'obiettivo è quello di diminuire l'effetto proliferativo degli estrogeni e degli altri ormoni, che stimolano la riproduzione incontrollata delle cellule. Quindi si può agire con il Tamoxifene oppure sul recettore estrogenico, la proteina che trasporta l'effetto dell'ormone dentro al nucleo della cellula e la fa proliferare.
Nel caso del tumore al polmone potrebbe invece essere il meccanismo legato all'infiammazione e alla possibilità di impedire il blocco della risposta immunitaria.
Per il colon potrebbe avere diversi effetti anti-infiammatori a livello della mucosa intestinale e anche ridurre le possibilità della cellula di fare metastasi da parte della cellula circolante, perché l'effetto anti-aggregante delle piastrine può riuscire a rendere la cellula tumorale di nuovo visibile al sistema immunitario.
Si tratta di meccanismi molto vari e molto complessi: ogni farmaco ha i propri, ma sicuramente c'è una componente ormonale per la mammella ed una infiammatoria e immunitaria per il polmone e il colon.
6. Si parla spesso di medicina personalizzata in oncologia, anche nella prevenzione. Quale sarà il futuro dell'oncologia?
Le tecniche di genetica e di genomica ci stanno portando verso un nuovo futuro dell'oncologia. Man mano che queste si evolvono, riusciamo, infatti, a connotare ogni singolo tumore, non più solo in base alle caratteristiche del tessuto, ma in base alla singola mutazione di un determinato gene nel tumore di una specifica persona.
Possiamo quindi agire personalizzando le cure non più in base a gruppi di pazienti, ma personalizzando al punto da basarci sulle situazioni di singoli individui.
Tuttavia, il futuro è molto condizionato dal costo proibitivo dei farmaci, un elemento importante quanto la capacità innovazione per quanto riguarda i nuovi medicinali. Un elemento che rappresenta un ostacolo alle cure in Paesi come gli Stati Uniti, dove non è presente un Servizio Sanitario Nazionale, ma che progressivamente si sta diffondendo anche in Europa e in Italia.
Abbiamo avuto poi la recente rivoluzione dell'immunoterapia, che ha segnato un enorme progresso, restituendo all'organismo la capacità di identificare la cellula malata come tale. Il futuro dell'oncologia mira dunque ad affinare sempre più l'immunoterapia, capire quali sono le persone che hanno più probabilità di rispondere appunto all'immunoterapia e sviluppare una strategia di medicina di precisione. In questo modo si potrebbe identificare le varie mutazioni e intervenire con farmaci mirati.
Ringraziamo il dottor Andrea De Censi dell'Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova per le preziose informazioni sulla prevenzione e per l'interessante scorcio sulle nuove tecniche terapeutiche.
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