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La schizofrenia è una grave patologia psichiatrica che può compromettere la qualità della vita di chi ne soffre. Una diagnosi tempestiva è molto importante per gestire al meglio la patologia, migliorando la qualità della vita. Vediamo come avviene.

Indice

  1. Cosa accade durante la visita psichiatrica per sospetta schizofrenia?
  2. Quali test diagnostici si usano per la schizofrenia?
    1. Esami del sangue
    2. Esami di imaging cerebrale
    3. Test neuropsicologici
  3. Quali sono i criteri diagnostici del DSM-5 per la schizofrenia?
  4. Quanto tempo ci vuole per ricevere la diagnosi di schizofrenia?
  5. Perché è importante coinvolgere lo psichiatra?
  6. Cosa succede dopo la diagnosi di schizofrenia?

Donna con schizofrenia

1. Cosa accade durante la visita psichiatrica per sospetta schizofrenia?

La visita psichiatrica è lo strumento fondamentale per arrivare a una diagnosi di schizofrenia. Quando si sospetta di soffrire di un disturbo mentale, o in presenza di sintomi che potrebbero far pensare a un episodio psicotico (ad esempio allucinazioni visive o uditive,  è importante consultare unə psichiatra il prima possibile.

Lə specialista sottopone il paziente a un colloquio approfondito, che comprende:

  • anamnesi personale: necessaria per individuare la presenza di fattori di rischio e di elementi che possano aver agito da fattori scatenanti per l’esordio della patologia (come forti stress, traumi psicologici, abuso di droghe);
  • anamnesi familiare: importante perché, sebbene le cause precise della schizofrenia non siano state ancora chiarite, è noto che questa malattia mentale abbia anche basi genetiche e ricorra nelle famiglie;
  • valutazione dei sintomi e della loro gravità: passaggio fondamentale del colloquio, durante il quale lə psichiatra prende in esame i sintomi psicotici, negativi e cognitivi manifestati dal paziente. Vengono inoltre valutati il comportamento, il tono dell’umore, le abilità cognitive e di linguaggio.

In base a tutti questi elementi, e applicando specifici criteri diagnostici, lo/a psichiatra potrà confermare o escludere la diagnosi di schizofrenia.1-3, 5

2. Quali test diagnostici si usano per la schizofrenia?

I test neuropsicologici standardizzati possono essere un valido strumento di supporto alla diagnosi di schizofrenia. Ma, dato che la sintomatologia di questo disturbo può essere molto varia e in alcuni casi poco specifica, in presenza di sintomi sospetti si utilizzano diversi strumenti diagnostici.

2.1. Esami del sangue

Alcune condizioni patologiche possono presentare manifestazioni psichiatriche, come allucinazioni e delirio. Per escluderle sono utili esami del sangue che misurino:

  • la concentrazione degli elettroliti nel sangue, il cui squilibrio può provocare delirio;
  • la glicemia, dato che una bassa concentrazione di zuccheri nel sangue può causare confusione mentale;
  • la funzionalità tiroidea, poiché disfunzioni gravi della tiroide possono manifestarsi con alterazioni dello stato mentale;
  • la concentrazione di alcuni ormoni (come il cortisolo e le catecolamine), il cui squilibrio può provocare sintomi psichiatrici;
  • la presenza di sostanze tossiche o stupefacenti, che possono alterare lo stato mentale;
  • la presenza di infezioni come l’HIV e la sifilide, che possono provocare sintomi psichiatrici.1-3

2.2. Esami di imaging cerebrale

Sintomi psichiatrici come la psicosi e il delirio, e alterazioni del comportamento o dell’umore possono essere provocate da numerose patologie diverse (ad esempio le malattie di Parkinson o Alzheimer, tumori cerebrali, diversi tipi di demenza ecc.) e lesioni del cervello (causate ad esempio da traumi alla testa, ictus ecc.). 

In presenza di sintomi sospetti, può essere utile eseguire una TAC, una risonanza magnetica o una PET del cervello per escludere tali cause e indirizzare la diagnosi verso la schizofrenia. Questi esami permettono di analizzare la morfologia del cervello e identificarne le alterazioni, distinguendo la causa che le ha provocate. È stato inoltre osservato che la schizofrenia può causare una diminuzione della materia grigia in alcune aree del cervello (lobi frontali e temporali) e variazioni nella morfologia dei lobi frontali e dell’ippocampo, che potrebbero essere all’origine di alcuni sintomi comportamentali della malattia.1-3

Modellino cervello

2.3. Test neuropsicologici

I test neuropsicologici standardizzati più utilizzati sono:

  • Wechsler Adult Intelligence Scale (WAIS): test di intelligenza che valuta, tramite una serie di domande ed esercizi, le funzioni cognitive in diverse aree specifiche (ad esempio capacità verbali, concentrazione, memoria, ragionamento ecc.);
  • MATRICS Consensus Cognitive Battery (MCCB): test che valuta la performance del paziente in 7 aree della funzione cognitiva e può essere utile anche a monitorare l’andamento della patologia nel tempo;
  • Brief Assessment of Cognition in Schizophrenia (BACS): test che consente una valutazione rapida (30-40 minuti) delle principali funzioni cognitive e dei relativi deficit. Data la sua brevità, può essere ripetuto più volte per seguire la patologia nel tempo;
  • Schizophrenia Cognition Rating Scale (SCoRS): test che ha lo scopo di valutare i deficit cognitivi e come questi compromettano la vita quotidiana dei pazienti. Prevede, oltre al colloquio con il paziente, un confronto con un caregiver che possa valutare le difficoltà affrontate nella gestione della vita quotidiana;
  • Repeatable Battery for the Assessment of Neuropsychological Status (RBANS): test rapido che valuta funzioni neuropsicologiche come il linguaggio, l’attenzione, le abilità visuali e percettive, la memoria a breve e lungo termine;
  • Breakfast Test: test computerizzato che simula la preparazione della colazione. Al paziente viene richiesto di preparare una serie di pietanze con tempi di cottura diversi, e di apparecchiare la tavola per più persone. Questo test consente di valutare i deficit cognitivi, le capacità di pianificazione e memoria e la performance funzionale.4

3. Quali sono i criteri diagnostici del DSM-5 per la schizofrenia?

Come abbiamo visto, lo strumento principale per la diagnosi di schizofrenia è la valutazione psichiatrica. Questa viene effettuata dallo/a specialista sulla base di criteri precisi, definiti a livello internazionale ed elencati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5). Tale manuale identifica 6 criteri per la diagnosi: 

  • presenza di almeno 2 sintomi caratteristici della schizofrenia (come allucinazioni, illusioni, disorganizzazione del discorso o del comportamento, presenza di sintomi negativi) per un periodo di tempo significativo nell’arco di un mese;
  • disfunzioni che hanno un impatto nell’ambito sociale e/o lavorativo;
  • persistenza dei sintomi descritti nel primo criterio per un periodo di 6 mesi;
  • esclusione di altre patologie come il disturbo schizoaffettivo o il disturbo bipolare;
  • esclusione di disfunzioni dovute all’abuso di sostanze stupefacenti;
  • valutazione della coesistenza di disturbi del neurosviluppo come l’autismo.5

4. Quanto tempo ci vuole per ricevere la diagnosi di schizofrenia?

La diagnosi di schizofrenia è un processo che richiede tempo e accuratezza. Per formularla occorrono un’analisi approfondita dei sintomi e della loro persistenza nel tempo, e l’esclusione di altre possibili patologie. In media sono necessari da 1 a 3 mesi per la formulazione di una diagnosi definitiva da parte dellə psichiatra. Dato che una diagnosi precoce e l’impostazione tempestiva di una terapia adeguata permettono una prognosi migliore, se si sperimentano sintomi che potrebbero far pensare alla schizofrenia è importante rivolgersi immediatamente al medicə.1-3

Idea sintomi schizofrenia

5. Perché è importante coinvolgere lo psichiatra?

La schizofrenia è una patologia complessa, che richiede le competenze specialistiche dellə psichiatra per valutare i sintomi e il loro impatto sulla vita del paziente, formulare una diagnosi corretta escludendo altre possibili cause e seguire il malato in un percorso terapeutico personalizzato.

6. Cosa succede dopo la diagnosi di schizofrenia?

Dopo la diagnosi di schizofrenia, il percorso terapeutico può prevedere diversi tipi di trattamenti: terapia farmacologica, terapia psicologica individuale, familiare o di gruppo, interventi di rieducazione psicosociale o occupazionale.

Tali trattamenti mirano a controllare e gestire i sintomi, consentendo il recupero funzionale e sociale della persona malata. La collaborazione tra diverse figure professionali (psichiatra, psicologə, assistente sociale, infermierə) che compongono il team di cura multidisciplinare e l’aderenza alla terapia potranno contribuire a garantire una prognosi migliore e una migliore qualità della vita per il paziente.1-3

Fonti

  1. Hany M, Rehman B, Azhar Y, et al. Schizophrenia. [Updated 2023 Mar 20]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2024 Jan-;
  2. National Institute of Mental Health, Schizophrenia;
  3. National Health Service (NHS), Overview - Schizophrenia;
  4. Bazoli F, Il profilo neuropsicologico dei pazienti schizofrenici. Università di Parma, Dipartimento di Medicina e Chirurgia. 20 Ottobre 2022;
  5. Tandon R, Gaebel W, Barch DM, Bustillo J, Gur RE, Heckers S, Malaspina D, Owen MJ, Schultz S, Tsuang M, Van Os J, Carpenter W. Definition and description of schizophrenia in the DSM-5. Schizophr Res. 2013 Oct;150(1):3-10. doi: 10.1016/j.schres.2013.05.028. Epub 2013 Jun 22. PMID: 23800613.




Dott.ssa Clelia Palanza
Autore

Dott.ssa Clelia Palanza

Biologa e Medical Writer, si occupa di comunicazione e content strategy in ambito medico-scientifico. La sua attività si concentra principalmente nella realizzazione di articoli per il web e organizzazione e reportistica di convegni e advisory board.