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Alcuni soggetti che soffrono di allergia ai pollini, come le graminacee o le betullacee, possono sviluppare una sintomatologia allergica localizzata o sistemica (generale) quando mangiano cibi che contengono proteine simili a quelle della sostanza a cui sono allergici. Questa reazione è conosciuta come “reazione allergica crociata”.

È quindi importante fare attenzione alla dieta nel caso in cui si soffra di allergie stagionali.

 

Vediamo insieme quali cibi evitare o preferire in questi casi.

  1. Cosa non mangiare durante le fasi acute di allergia?
  2. Alimenti consentiti e consigliati
  3. Consigli comportamentali a tavola

Persona con sintomi da allergia

1. Cosa non mangiare durante le fasi acute di allergia?

È fondamentale evitare cibi ricchi di istamina, composto azotato fisiologico coinvolto nella digestione e nelle reazioni infiammatorie che serve a proteggere il corpo ma che se viene rilasciato o assunto in quantità massicce causa i tipici sintomi dell’allergia.

L’istamina ha un effetto vasodilatatorio e ipotensivo (abbassa la pressione sanguigna) che in seguito all’infiammazione possono dare luogo ad asma, congiuntivite allergica, orticaria (sfogo cutaneo) e rinite. I cibi ricchi di istamina, quindi sconsigliati nelle fasi acute di allergia, sono:

  • Formaggi stagionati;
  • Vino rosso;
  • Spinaci;
  • Pomodori;
  • Fragole, kiwi e banane;
  • Lievito;
  • Cibi fermentati;
  • Crostacei e molluschi;
  • Caffè;
  • Cioccolato;
  • Birra.
 

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2. Alimenti consentiti e consigliati

Per mitigare o non aggravare i sintomi dell’allergia alle graminacee o ad altri tipi di piante, si consiglia di preferire alimenti quali:

  • Carne di pollo o tacchino private di grasso;
  • Pesce bianco, meglio se congelato perché con le temperature molto basse si rallenta anche la sintesi di istamina batterica (prodotta da batteri che contaminano il pesce);
  • Formaggi freschi o poco stagionati;
  • Mele, pesche, albicocche, meloni, cachi ecc.
  • Lattuga, cicoria, carote, cavolfiore, zucchine e broccoli;
  • Cereali integrali;
  • Olio extravergine di oliva a crudo;
  • Aceto di mele.

3. Consigli comportamentali a tavola

È fondamentale accertarsi delle condizioni di salute e delle allergie di ogni tipologia, soprattutto quelle alimentari, di ogni commensale.

Si consiglia di non dare per scontato che ogni persona possa mangiare tutto in quanto questa attenzione può essere un elemento salvavita e chi soffre di tali problematiche deve sempre ricordare, quando si mangia fuori casa, l’importanza di comunicare le proprie allergie e quali alimenti sono sconsigliati.
Per i bambini piccoli, nel periodo dello svezzamento e dell’introduzione dei nuovi cibi, è di fondamentale importanza avere una gradualità. Provare piccole quantità di ogni alimento per verificare che non vi sia una reazione allergica.

Fonti
  1. Mayo Clinic All about food allergies 2014 (Ultimo accesso 22/05/22)
  2. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Allergie 2022 (Ultimo accesso 22/05/22)
  3. Vieths S, Scheurer S, Ballmer-Weber B. Current understanding of cross-reactivity of food allergens and pollen. Ann N Y Acad Sci. 2002 May;964:47-68. doi: 10.1111/j.1749-6632.2002.tb04132.x. PMID: 12023194.
  4. ISS Istamina nel pesce
  5. Popescu FD. Cross-reactivity between aeroallergens and food allergens. World J Methodol. 2015;5(2):31-50. Published 2015 Jun 26. doi:10.5662/wjm.v5.i2.31
  6. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Mio figlio è allergico 2021, (Ultimo accesso 22/05/22)

Dott.ssa Chiara Mossali

Autore

Dott.ssa Chiara Mossali

Medical writer e consulente in ambito healthcare. Laureata in Biotecnologie. Esperienza nell’ambito della ricerca di laboratorio e nella ricerca clinica. Da circa 10 anni mi occupo di comunicazione e consulenza nel settore healthcare curando progetti e contenuti per medici e pazienti.