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Quando una donna avverte dolore sotto l'ascella o al seno, è essenziale discuterne subito con il proprio medico di fiducia per approfondirne la causa, soprattutto se si percepisce anche la presenza di una alterazione, come un nodulo.

Il dolore sotto l'ascella non è necessariamente legato a un tumore al seno. Le forme iniziali di neoplasia del seno spesso non causano dolore. Studi mostrano che su quasi 1000 donne con dolore al seno, solo lo 0,4% aveva una lesione maligna. Nel 12,3% dei casi, si trattava di lesioni benigne, come cisti. Nella maggior parte dei casi, il dolore era dovuto a normali variazioni ormonali.

1    Le possibili cause del dolore sotto l'ascella
2    Autopalpazione del seno in caso di dolore sotto l'ascella
3    Consigli per la prevenzione
4    Fonti

 

Foto di donna con dolore sotto l'ascella

 

1. Le possibili cause di dolore sotto l'ascella

In primo luogo è necessario sapere che l’ascella è una zona particolarmente delicata e sensibile dove sono presenti diverse strutture anatomiche:

  • linfonodi;
  • vasi sanguigni e linfatici;
  • follicoli piliferi;
  • ghiandole sudoripare;
  • fibre nervose.

Il dolore sotto l'ascella può derivare da alterazioni delle strutture anatomiche presenti in quest'area. Le possibili cause includono:

  • infiammazione dei bulbi piliferi;
  • dermatite da contatto (infiammazione della cute);
  • eccessiva sudorazione;
  • ingrossamento dei linfonodi di origine infettiva;
  • disturbo muscolare ad esempio dopo intensa attività fisica.

Se il dolore persiste o peggiora e se si avvertono altri fastidi è bene recarsi dal medico.

 

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2. Autopalpazione del seno in caso di dolore sotto l'ascella

Nelle donne, quando si avverte un lieve fastidio o dolore sotto l'ascella, è importante eseguire l'autopalpazione del seno. Questo può aiutare a identificare eventuali tumefazioni, noduli o rigonfiamenti nuovi. In ogni caso, è essenziale consultare il medico per un controllo al seno.

Comunicare tempestivamente al medico l’individuazione di eventuali cambiamenti al seno o sotto l’ascella è particolarmente importante per indagarne la causa ed escludere la possibile presenza di un tumore al seno. Infatti, il dolore e la presenza di rigonfiamenti possono essere associati anche a variazioni dei livelli ormonali, ma approfondire è sempre opportuno.

Individuare precocemente un carcinoma mammario aumenta significativamente le possibilità di guarigione. Per tumori al seno di meno di un centimetro, il tasso di guarigione supera il 90%. In questi casi, le procedure chirurgiche sono spesso conservative e causano minimi danni estetici alla donna. Se si avverte dolore sotto l'ascella, potrebbe essere utile un controllo per escludere eventuali problemi.

 

Autopalpazione del seno in caso di dolore sotto l'ascella

 

Come eseguire una corretta palpazione del seno

  • Palpare entrambe le mammelle effettuando dei piccoli cerchi concentrici con le dita unite 
  • Includere nella palpazione l’ascella e il capezzolo
  • Guardarsi allo specchio per osservare eventuali irregolarità della cute
  • Verificare se sono presenti secrezioni a livello del capezzolo spremendolo delicatamente

È importante per ogni donna eseguire questo controllo ogni mese, sin dalla giovane età.

Per approfondire come si può riconoscere il tumore al seno, leggi l’articolo dedicato.

Nel caso vi fosse il sospetto di un tumore al seno, la diagnosi avviene mediante valutazione clinica senologica e indagini radiologiche specifiche, come la mammografia e l'ecografia mammaria. Ad oggi la mammografia è la tecnica più  utilizzata come test di base in un programma di screening ma soprattutto in caso  di sospetto carcinoma, qualunque sia l’età della donna. Vi sono però dei casi specifici (per esempio di fronte a mammelle molto dense o a noduli difficili da classificare) in cui è possibile ricorrere anche alla risonanza magnetica.

 

3. Consigli per la prevenzione

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa l’80% dei tumori più comuni possono essere prevenuti seguendo corretti stili di vita quindi:

  • evitare il fumo di sigaretta e l’uso di sostanze stupefacenti
  • seguire una sana alimentazione
  • limitare il consumo di alcol
  • eseguire il pap-test per escludere la presenza del papilloma virus (HPV)
  • proteggersi dall’esposizione ai raggi ultravioletti.

Se in famiglia si fossero verificati casi di tumore al seno, è importante confrontarsi con il proprio medico di famiglia o con il proprio ginecologo per valutare un opportuno programma di controllo o per vagliare la possibilità di effettuare un test genetico.
Sottoporsi agli screening mammografici e controllarsi con la palpazione del seno sono gli altri preziosi strumenti per la prevenzione.

 

4. Fonti

1  AIRC Associazione Italiana per la ricerca sul cancro.


Dott.ssa Chiara Mossali
Autore

Dott.ssa Chiara Mossali

Medical writer e consulente in ambito healthcare. Laureata in Biotecnologie. Esperienza nell’ambito della ricerca di laboratorio e nella ricerca clinica. Da circa 10 anni mi occupo di comunicazione e consulenza nel settore healthcare curando progetti e contenuti per medici e pazienti.