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La flebite (chiamata anche tromboflebite o trombosi venosa superficiale) si verifica quando, per diverse cause, una vena del circolo superficiale viene occupata da sangue coagulato, occludendosi ed innescando dei processi infiammatori responsabili dei segni e sintomi clinici (dolore, rossore, senso di cordoncino fibroso sottocute...).

Molte persone si chiedono se l'attività fisica possa avere degli effetti positivi sul decorso della malattia e se esistono degli esercizi specifici da poter fare. Lo abbiamo chiesto al Dott. Daniele Bissacco, Medico Specialista in Chirurgia Vascolare presso l'IRCCS Istituto Auxologico Italiano.

  1. In caso di flebite è consigliato fare attività fisica?
  2. Esistono degli esercizi fisici indicati per la flebite?
  3. Cosa consiglia di fare in caso di flebite?

1. In caso di flebite è consigliato fare attività fisica?


Nella fase acuta (primi 45 giorni dalla comparsa dei sintomi/segni) è bene non effettuare attività fisica, sebbene non si debba assolutamente rimanere allettati o a riposo totale. Infatti la sedentarietà e la mancata deambulazione possono peggiorare la flebite.

2. Esistono degli esercizi fisici indicati per la flebite?

Non esistono specifici esercizi per la flebite in quanto, per questa patologia, l’attività fisica non è consigliata per due motivi:

  • Può peggiorare il fastidio o il dolore, soprattutto se la vena affetta è degli arti inferiori, nella piega del ginocchio o sulla coscia
  • Proprio a causa dei sintomi, l’attività può essere svolta malamente (corsa o esercizi con una postura errata) e quindi aggravare sia la flebite, sia patologie muscolo-scheletriche.

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3. Cosa consiglia di fare in caso di flebite?

In caso di flebite si deve prediligere una attività controllata (camminate a passo normale evitando le ore più calde del giorno e fermandosi in caso i sintomi aumentino), senza sforzare la zona interessata dalla flebite. Camminare è consigliato, per medie distanze.

Solitamente, al termine dei primi 45 giorni, se si sono svolte tutte le terapie necessarie ed i controlli medici hanno definito la guarigione o la stabilità della flebite, si può gradualmente riprendere l’attività.

In questa fase tuttavia è bene sempre riferirsi allo specialista chirurgo vascolare, che saprà consigliare il tipo e l’intensità dell’esercizio in base al genere di flebite, alla sua estensione e soprattutto al tipo di paziente affetto. 


Dott. Daniele Bissacco
Autore

Dott. Daniele Bissacco

Il Dott. Daniele Bissacco si è specializzato con il massimo dei voti e lode in Chirurgia Vascolare presso l’Università degli Studi di Milano. Attualmente riceve ed opera presso l'Istituto Auxologico italiano e in diverse realtà di Milano e provincia. È membro del consiglio direttivo nazionale della Società Italiana di Flebolinfologia e membro della Fondazione Onlus Venous-lymphatics World International Network foundation, che opera in tutto il mondo per la conoscenza e la cura delle malattie delle vene e dei vasi linfatici. Relatore a più di 80 congressi nazionali ed internazionali e autore di più di 80 articoli scientifici e capitoli di libri, è stato l’unico medico italiano under 30 a partecipare come relatore alla stesura delle linee guida Global guidelines trends and controversies in lower limb venous and lymphatic disease.