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L’esofagite eosinofila è una malattia rara che può avere un impatto negativo sulla qualità della vita. Scopriamo come riconoscerla e cosa fare per affrontarla al meglio in questo articolo. 

Indice

  1. Esofagite eosinofila: che cos'è e cosa la causa?
  2. Sintomi dell'esofagite eosinofila: come riconoscerli
  3. Diagnosi dell'esofagite eosinofila
  4. Trattamento dell'esofagite eosinofila: alleviare i sintomi e controllare l'infiammazione
  5. Vivere con l'esofagite eosinofila: consigli per migliorare la qualità della vita
  6. Qual è la prognosi per l'esofagite eosinofila? Posso guarire?

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1. Esofagite eosinofila: che cos'è e cosa la causa?

L’esofagite eosinofila è un’infiammazione cronica dell’esofago causata dall’accumulo di un particolare tipo di cellule immunitarie, le cellule eosinofile. Grandi quantità di queste cellule si concentrano nell’esofago, dove rilasciano molecole che provocano infiammazione cronica e danni al tessuto circostante.

Le cause dell’esofagite eosinofila non sono state ancora completamente comprese, ma i possibili fattori scatenanti (trigger) di questa rara patologia includono allergie alimentari, reflusso gastroesofageo e infezioni, che possono provocare una risposta abnorme da parte del sistema immunitario dell’organismo. L’esofagite eosinofila si verifica più frequentemente in persone che già soffrono di allergie alimentari o ambientali e malattie come rinite allergica, asma, eczema e celiachia. È stato anche ipotizzato che questa patologia possa avere una base genetica.

2. Sintomi dell'esofagite eosinofila: come riconoscerli

I sintomi più comuni dell’esofagite eosinofila sono:

  • disfagia, ovvero difficoltà nella deglutizione: sensazione di avere del cibo bloccato in gola o senso di soffocamento, difficoltà a mangiare e bere;
  • bruciore di stomaco e/o dolore addominale;
  • dolore toracico: fastidio, bruciore o senso di pressione dietro lo sterno;
  • nausea e vomito: sensazione di malessere e rigetto del contenuto dello stomaco;
  • rigurgito: tendenza del cibo o del succo gastrico a ritornare in gola.

In casi molto rari, l’esofagite eosinofila può determinare l’ostruzione o la lacerazione dell’esofago, condizioni gravi che richiedono un intervento medico di emergenza.

3. Diagnosi dell'esofagite eosinofila

Per una corretta diagnosi dell’esofagite eosinofila è importante rivolgersi al personale specializzato in gastroenterologia, che possa valutare accuratamente la storia clinica del paziente e i sintomi presentati. 

La diagnosi viene confermata attraverso l’esecuzione di un esame endoscopico, che permette di visualizzare l’interno dell’esofago e di prelevare campioni di tessuto per la biopsia. L’analisi al microscopio del tessuto esofageo consente di valutare lo stato di infiammazione del tessuto e di rilevare la presenza delle cellule eosinofile e di eventuali altre anomalie. La valutazione viene effettuata da personale specializzato applicando specifici parametri definiti dalle linee guida.

Inoltre, può essere utile sottoporsi ad esami del sangue per identificare allergie alimentari che potrebbero scatenare l’esofagite eosinofila, in modo da adattare la propria dieta e alleviare i sintomi della patologia.

4. Trattamento dell'esofagite eosinofila: alleviare i sintomi e controllare l'infiammazione

L’esofagite eosinofila può essere gestita con diversi tipi di trattamenti, che hanno lo scopo di alleviare i sintomi e controllare l’infiammazione dell’esofago:

  • farmaci: anche se non esistono farmaci specifici per l’esofagite eosinofila, dietro indicazione medica possono essere impiegati:
    • corticosteroidi per ridurre l’infiammazione;
    • inibitori della pompa protonica per controllare l’acidità gastrica;
  • dieta di eliminazione: approccio alimentare che consiste nell’identificare ed evitare tutti i cibi o le sostanze che scatenano i sintomi dell’esofagite, allo scopo di diminuirne la frequenza e l’intensità;
  • dieta esofago-protettiva: mangiare cibi morbidi e facili da deglutire, consumare pasti piccoli e frequenti sono strategie utili per non sottoporre i tessuti esofagei a stress eccessivo;
  • modifiche dello stile di vita: evitare il fumo, l’alcol e i cibi piccanti e grassi può contribuire ad alleviare i sintomi;
  • rimedi naturali: sostanze come la liquirizia e la camomilla possono essere utili nel ridurre i sintomi del reflusso acido;
  • intervento di dilatazione esofagea: eseguita in endoscopia, questa procedura può essere utilizzata per correggere importanti restringimenti del diametro dell’esofago che non rispondono alle terapie farmacologiche o alimentari.

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5. Vivere con l'esofagite eosinofila: consigli per migliorare la qualità della vita

L’esofagite eosinofila è una condizione cronica che può avere un impatto negativo sulla qualità della vita, ma una gestione attenta consente di alleviare i sintomi, ridurre l’infiammazione e in alcuni casi può portare a periodi di completa regressione della patologia.

Per migliorare la qualità della vita è consigliabile:

  • seguire attentamente il piano di trattamento prescritto dal personale medico;
  • monitorare i sintomi e comunicare eventuali cambiamenti al personale medico;
  • adottare un’alimentazione equilibrata, oltre a evitare tutti i cibi identificati come trigger per l’esofagite;
  • imparare a gestire lo stress (che può esacerbare i sintomi), ad esempio utilizzando tecniche di rilassamento;
  • unirsi a gruppi di supporto per persone con esofagite eosinofila, che possono fornire, oltre al supporto psicologico nell’affrontare la patologia, utili suggerimenti per gestire al meglio i sintomi e condurre una vita il più possibile normale.

6. Qual è la prognosi per l'esofagite eosinofila? Posso guarire?

L’esofagite eosinofila è una condizione cronica per la quale non esiste ancora una cura risolutiva. La patologia può essere affrontata al meglio con l’impiego di un piano di trattamento adeguato al paziente, che può comprendere farmaci, una dieta specifica o modifiche allo stile di vita.

Con i dovuti accorgimenti e il supporto dell’equipe medica, le complicazioni gravi dell’esofagite sono molto rare ed è possibile imparare a gestire e convivere con la patologia.

Fonti

  1. Akhondi H. Diagnostic approaches and treatment of eosinophilic esophagitis. A review article. Ann Med Surg (Lond). 2017 Jun 16;20:69-73. doi: 10.1016/j.amsu.2017.06.022. PMID: 28721213; PMCID: PMC5498267;
  2. American Academy of Asthma, Allergy and Immunology, Eosinophilic Esophagitis;
  3. De Bortoli N., Savarino E.,  Penagini R., Marchi S. Esofagite eosinofila: diagnosi e gestione clinica. Position statement Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (SIGE).

Dott.ssa Clelia Palanza
Autore

Dott.ssa Clelia Palanza

Biologa e Medical Writer, si occupa di comunicazione e content strategy in ambito medico-scientifico. La sua attività si concentra principalmente nella realizzazione di articoli per il web e organizzazione e reportistica di convegni e advisory board.