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Per infarto intestinale si intende la  necrosi, o morte, di un tratto intestinale, provocata da una riduzione dell’apporto di sangue al tessuto da parte dei vasi sanguigni che irrorano l’intestino.

Ecco cosa tratteremo in questo articolo:

  1. Cos’è l’infarto intestinale?
  2. Da cosa è causato l’infarto intestinale?
  3. Quali sono le tipologie di infarto intestinale?
    1. Ischemia mesenterica acuta
    2. Ischemia mesenterica cronica
    3. Trombosi venosa mesenterica
    4. Ischemia del colon
  4. Quali sono i sintomi dell’infarto intestinale?
  5. Come si diagnostica l’infarto intestinale?
  6. Quali sono i trattamenti per l’infarto intestinale?
  7. Quali sono le conseguenze dell’infarto intestinale?
  8. Come prevenire l’infarto intestinale?

 

Close up uomo che stringe addome con mani in segno di dolore

 

1. Cos’è l’infarto intestinale?

L’infarto intestinale è la conseguenza dell’ischemia intestinale, ovvero la riduzione, più o meno marcata, dell’apporto di sangue all’intestino. L’intestino è irrorato da vene e da arterie di grandi dimensioni che hanno rispettivamente il compito di trasportare sangue da e verso l’intestino. Quando, per diversi motivi, vi è una riduzione del flusso di sangue in uno di questi vasi, per un tempo maggiore a 12 ore, il tessuto va incontro a necrosi (morte), causando, quindi un infarto intestinale.1

 

2. Da cosa è causato l’infarto intestinale?

Le cause generali dellinfarto intestinale possono essere:

  • blocco di un vaso arterioso (ossia che porta sangue verso l’intestino) causato dalla formazione di un trombo;
  • restringimento di un vaso sanguigno causato da placche arterosclerotiche (depositi localizzati di grasso);
  • riduzione del flusso sanguigno causato da uno scompenso cardiaco;
  • blocco in una delle vene che trasportano il sangue dall’intestino verso il cuore, seppur in un numero molto ristretto di casi.

 

3. Quali sono le tipologie di infarto intestinale?

L’infarto intestinale, a seconda di causa e localizzazione, può essere suddiviso in diverse categorie

3.1 Ischemia mesenterica acuta

L’ischemia mesenterica acuta avviene quando il flusso sanguigno arterioso intestinale viene interrotto bruscamente, a causa di un trombo o dalla riduzione drastica della pressione sanguigna arteriosa. L’ischemia mesenterica acuta, se non trattata tempestivamente,  può essere causa di morte del tessuto e danno permanente

3.2 Ischemia mesenterica cronica

L’ischemia mesenterica cronica è, invece, il risultato della formazione di placche aterosclerotiche nel lume delle arterie che irrorano l’intestino. Le placche aterosclerotiche sono depositi di grassi e tessuto cicatriziale che si formano sulle pareti dei vasi sanguigni, causando perdita di elasticità ed ostacolo al flusso sanguigno.

Nell’ischemia mesenterica cronica, la diminuzione del flusso sanguigno al tessuto intestinale è graduale e spesso non richiede nessun trattamento fino a che le arterie coinvolte sono almeno due. Una delle possibili complicanze di questa patologia è la rottura della placca aterosclerotica, che può portare al blocco repentino del flusso sanguigno verso l’intestino, causando ischemia mesenterica acuta

3.3 Trombosi venosa mesenterica 

A livello intestinale sono presenti alcuni vasi venosi, le vene mesenteriche, che hanno il compito di drenare il sangue proveniente dall’intestino, povero di ossigeno, verso il cuore. Quando, per diversi motivi, vi è un blocco all’interno di queste vene, il sangue si accumula a livello intestinale, causando gonfiore e sanguinamento. Questa forma di ischemia intestinale è poco comune e rappresenta circa il 5-15% dei casi di ischemia mesenterica.

La causa va spesso ricercata in una condizione indipendente, ad esempio:

  • patologie dell’apparato digerente come il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, la pancreatite (infiammazione del pancreas)
  • infezioni addominali;
  • recenti interventi chirurgici addominali;
  • tumori dell’apparato digerente;
  • medicinali, come gli estrogeni, che aumentano il rischio di formazione di trombi;
  • traumi addominali.

3.4 Ischemia del colon

L’ischemia del colon è la forma più frequente di infarto intestinale ed è una  condizione in cui vi è una parziale o totale interruzione del flusso di sangue al colon, la parte terminale dell’intestino. L’ischemia del colon può essere acuta, quando si manifesta repentinamente, o cronica, quando si sviluppa in un arco temporale più esteso. L’ischemia del colon può risultare nell’infarto del colon, ovvero la condizione in cui una porzione più o meno estesa del colon muore, a causa della mancanza di sangue e quindi, ossigeno.1,2

Le cause della riduzione di flusso del flusso sanguigno nelle arterie che portano sangue al colon non sono sempre chiare, ma esistono alcuni fattori che predispongono nei confronti questa patologia, come:

  • arteriosclerosi (accumulo di grassi e tessuto cicatriziale all’interno delle arterie);
  • estrema ipotensione, quindi pressione sanguigna molto bassa in associazione a disidratazione, scompenso cardiaco, interventi chirurgici o traumi;
  • ostruzione intestinale causata da tessuto cicatriziale o da tumori;
  • farmaci che influenzano la coagulazione;
  • malattie infiammatorie come il lupus o la vasculite, malattie che causano l’infiammazione dei vasi sanguigni.2

 

Ricostruzione 3D di un vaso con placca aterosclerotica

 

4. Quali sono i sintomi dell’infarto intestinale?

I segni e sintomi dell’infarto intestinale possono essere acuti o cronici, in base alla loro intensità e sono inoltre altamente variabili da una persona all’altra. 

4.1 Sintomi di ischemia intestinale acuta

I sintomi di ischemia intestinale acuta, generalmente, includono:

  • dolore addominale improvviso che può variare da lieve a intenso;
  • stimolo di defecare;
  • gonfiore addominale;
  • sangue nelle feci;
  • nausea e vomito;
  • senso di confusione mentale nei soggetti più anziani.

4.2 Sintomi di ischemia intestinale cronica

I sintomi di ischemia intestinale cronica includono:

  • crampi addominali che in genere insorgono poco dopo aver mangiato;
  • dolore addominale che diventa mano a mano più intenso con il passare delle settimane o dei mesi;
  • perdita di peso;
  • diarrea;
  • nausea e vomito;
  • gonfiore.

4.3 Sintomi di trombosi venosa mesenterica

I sintomi di trombosi venosa mesenterica includono:

  • dolore addominale;
  • diarrea;
  • meteorismo;
  • nausea vomito;
  • sangue nelle feci.

4.4 Sintomi di ischemia del colon

La forma più comune di infarto intestinale, l’ischemia del colon, si manifesta con i seguenti sintomi

  • dolore addominale improvviso, da lieve a moderato;
  • necessità urgente di defecare;
  • comparsa entro 24 ore di sangue nelle feci, non sempre presente.

 

5. Come si diagnostica l’infarto intestinale?

In caso di sospetto infarto intestinale, il medico può prescrivere esami diagnostici come:

  • esami del sangue: seppur non esista ad oggi un esame del sangue in grado di rivelare in modo specifico l’infarto intestinale, esistono alcuni parametri che possono fornire indicazioni a riguardo, come ad esempio una conta dei globuli bianchi alta;
  • test di diagnostica per immagini: test come radiografia a raggi-X, risonanza magnetica nucleare ed ecografia permettono di visualizzare gli organi interni in modo valutare il loro stato di salute;
  • endoscopia digestiva: tramite una sonda con videocamera, è possibile visualizzare l’apparato digerente dall’interno ed osservare la presenza o meno di zone colpite da infarto;
  • angiografia: è un test che permette di visualizzare lo stato di vene e arterie che irrorano e drenano l’intestino, utile per visualizzare se vi siano ostruzioni, causa di ischemie e infarti.
     

Medico che esegue esame angiografico

 

 

6. Quali sono i trattamenti per l’infarto intestinale?

Il trattamento per l’infarto intestinale consiste nel ripristino del flusso di sangue al tessuto colpito da ischemia. Le opzioni di trattamento disponibili dipendono dalla gravità della patologia.

6.1 Trattamento dell’ischemia intestinale acuta

Spesso, in caso di infarto mesenterico acuto, si deve ricorrere ad un intervento chirurgico per ripristinare il flusso di sangue all’intestino, tramite angioplastica, oppure per riparare o rimuovere l’area di tessuto interessata dall’infarto. Inoltre, vengono di solito utilizzati antibiotici e farmaci anticoagulanti per prevenire infezioni e la formazione di nuovi coaguli.1,3

6.2 Trattamento dell’ischemia intestinale cronica

Il trattamento in caso di ischemia intestinale cronica prevede un intervento chirurgico per ripristinare il normale flusso di sangue verso l’intestino. A tale scopo, vengono spesso utilizzati stents, quindi appositi dispositivi che, se introdotti nell’arteria bloccata, sono in grado di mantenerla dilatata, facilitando l’afflusso di sangue.

6.3 Trattamento della trombosi venosa mesenterica

Se, in caso di trombosi venosa mesenterica, l’intestino non presenta sintomi di danno, al paziente vengono somministrati anticoagulanti per tempi prolungati, almeno 3 o 6 mesi.

Nel caso vi sia una porzione di intestino danneggiata, si deve ricorrere ad un intervento chirurgico per la sua rimozione.

6.3 Trattamento dell’ischemia del colon

Se vi è evidenza di ischemia del colon, il trattamento di prima linea è costituito dall’uso di un antibiotico per prevenire infezioni. Inoltre, in questo caso è importante valutare e trattare l’eventuale patologia cardiaca scatenante l’ischemia del colon, come lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale e la fibrillazione ventricolare.

In presenza di infarto del colon, l’intervento chirurgico diventa essenziale per poter ripristinare il flusso sanguigno e rimuovere la parte di tessuto intestinale danneggiata. Nei casi più lievi, l’infarto del colon si risolve da solo.

 

7. Quali sono le conseguenze dell’infarto intestinale?

L’infarto intestinale è una patologia molto seria, la cui mortalità raggiunge il 70-90%, se non trattata tempestivamente. Riconoscere i primi sintomi di ischemia mesenterica, ovvero la condizione che precede l’infarto intestinale, è di vitale importanza per ridurre così la probabilità di infarto intestinale e, quindi, la mortalità.4

Altre conseguenze dell’infarto intestinale includono:

  • perdita di tessuto intestinale funzionale a causa della necrosi;
  • perforazione della parete intestinale: la parete dell’intestino si può perforare, rilasciando il contenuto nella cavità addominale, causando, come conseguenza, infezioni molto pericolose come la peritonite;
  • accumulo di tessuto cicatriziale: in seguito alla morte del tessuto per ischemia, vi può essere l’accumulo di tessuto cicatriziale all’interno nell’intestino, condizione che può causare restringimenti o blocchi che, a loro volta, richiedono intervento chirurgico.

 

Uomo che spezza una sigaretta in segno di rifiuto del fumo

 

 

8. Come prevenire l’infarto intestinale?

Per prevenire l’infarto intestinale si può agire modificando alcuni dei fattori di rischio noti, tra i quali:

  • evitare il fumo;
  • curare la propria alimentazione in modo da ridurre i livelli colesterolo e prevenire l’aterosclerosi, causa di gran parte delle ischemie intestinali;
  • evitare l’utilizzo di droghe come cocaina e amfetamine.

Altri fattori di rischio non sono modificabili, tra questi troviamo:

  • età >50 anni;
  • problemi cardiaci e cardiovascolari;
  • utilizzo di alcuni farmaci, come ad esempio farmaci per l'emicrania, farmaci per alcune allergie e farmaci anticoncezionali;
  • malattie che influenzano la coagulazione, come l’anemia falciforme;
  • presenza di patologie come diabete e pressione alta.1

 

Bibliografia

  1. Mayo Clinic, Intestinal ischemia
  2. Mayo Clinic, Ischemic colitis
  3. American College of Gastroenterology, Colon ischemia
  4. Bala, M., Kashuk, J., Moore, E.E. et al. Acute mesenteric ischemia: guidelines of the World Society of Emergency Surgery. World J Emerg Surg 12, 38 (2017). https://doi.org/10.1186/s13017-017-0150-5
  5. Kundan M, Chebrolu H, Muniswamppa C, Kumar N, Chintamani, Varma V. Outcomes of Management of Patients with Acute Mesenteric Ischemia: A Prospective Study. Niger J Surg. 2021 Jan-Jun;27(1):16-21. doi: 10.4103/njs.NJS_54_20. Epub 2021 Mar 9. PMID: 34012236; PMCID: PMC8112362.

 


Dott.ssa Giulia Boschi
Autore

Dott.ssa Giulia Boschi

PhD student in immunologia e medical writer, si occupa di ricerca biomedica e comunicazione medico-scientifica in ambito healthcare.