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L’allergia all’istamina, o più correttamente intolleranza all’istamina, non è una vera e propria allergia. Nonostante i sintomi iniziali siano simili a quelli di un’allergia, la sua origine e l’andamento sono profondamente differenti così come i rimedi e trattamenti a nostra disposizione Infine, l’istamina è una molecola normalmente presente nel nostro corpo, ma che possiamo anche assumere con l’alimentazione, pertanto è importante saper distinguere tra effetti fisiologici e patologici. Approfondiamo insieme.

In questo articolo troverai:

  1. Che cos’è l’istamina e cosa fa nel corpo?
  2. Reazione all’istamina: cos’è e quando accade?
  3. Quali sono i sintomi di una reazione all’istamina?
  4. Quali alimenti contengono istamina?
  5. Come si diagnostica una sensibilità all’istamina?
  6. Reazioni all’istamina: rimedi e terapie

 

Gradiente di colore che indica la sensibilità all'istamina

 

 

1. Che cos’è l’istamina e cosa fa nel corpo?

L’istamina è una molecola messaggera che agisce trasmettendo le informazioni da una cellula all’altra. Essa può essere prodotta in modo endogeno, ossia dall’organismo stesso, oppure può essere assimilata attraverso l’alimentazione, tramite il consumo di alimenti ricchi di istamina.  

L’istamina endogena ha molte importanti funzioni, ma è principalmente conosciuta per il suo ruolo nelle risposte allergiche. Quando il corpo entra in contatto con un allergene, ovvero un elemento verso il quale è allergico, specifiche cellule rilasciano l’istamina che genera una reazione a cascata che culmina nei segni e sintomi dell’allergia.1 Benché fastidiosa, questa reazione fa parte delle risposte di protezione che il sistema immunitario mette in atto verso ciò che è riconosciuto come estraneo. 

 

2. Reazione all’istamina: cos’è e quando accade?

Per reazione all’istamina si intende  la risposta ad una eccessiva quantità di questa molecola nell’organismo. La quantità di istamina che è generalmente ben tollerata, in una persona adulta sana, è di circa 100 milligrammi al giorno

Alcune persone, per cause non del tutto note, non riescono ad eliminare l’eccesso di istamina che proviene dall’alimentazione. Altre, invece, hanno una produzione endogena di istamina più elevata rispetto al resto della popolazione. 

In alcuni casi, poi, la dose di istamina ingerita supera enormemente la dose tollerata, come nel caso di ingestione di pesce avariato, si può andare incontro alla cosiddetta sindrome sgombroide, una vera e propria intossicazione alimentare causata dall’istamina.

 

Ricostruzione 3D della molecola di istamina

 

Infine, alcuni individui non riescono ad eliminare l’istamina in eccesso per una  carenza dell’enzima diaminossidasi (DAO), il quale ha il compito di degradare l’istamina. Se questo enzima è carente, l’istamina assimilata attraverso l’alimentazione non potrà essere degradata. 

In tutti questi casi, la quantità di istamina presente nell’organismo supera la dose tollerata e dà sintomi che ricordano, inizialmente, quelli di una allergia. In realtà,  la reazione all’istamina non coinvolge il sistema immunitario come accade nelle allergie e per questo viene definita pseudoallergia.1,2 Puoi approfondire qui le differenze tra intolleranza e allergia.

 

3. Quali sono i sintomi di una reazione all’istamina?

Abbiamo visto che i sintomi di una reazione all’istamina ricordano inizialmente quelli di una allergia, ma quali sono? Ecco i più comuni:

  • mal di testa e vertigini;
  • comparsa di eritema cutaneo, una condizione della pelle che si manifesta con rossore irritazione e prurito;
  • crampi addominali e dissenteria;
  • cambiamenti nella pressione sanguigna, palpitazioni e anomalie del ritmo cardiaco.

L’intensità e la velocità di comparsa dei sintomi sono estremamente variabili da persona a persona, dal momento che ognuno ha una soglia di tolleranza diversa nei confronti dell’istamina. Ciò significa che alcune persone presentano sintomi subito dopo aver consumato un alimento ricco di istamina, mentre altre avranno una reazione ritardata.

 

4. Quali alimenti contengono istamina?

Alcuni cibi contengono una quantità di istamina nettamente superiore rispetto ad altri, ma esistono anche cibi che, se consumati, stimolano l’organismo a produrre istamina

Tra i cibi ricchi di istamina troviamo:

  • formaggi stagionati;
  • cibi ultra-lavorati e preservati, come il pesce in scatola;
  • vino e birra, specialmente il vino rosso;

I principali cibi istamino-liberatori sono, invece:

  • frutta come fragole, kiwi, banane, ananas, agrumi, papaya e prugne;
  • ortaggi come pomodori, spinaci, melanzane e avocado.1,2

 

Gruppo di alimenti ricchi in istamina

 

5. Come si diagnostica una sensibilità all’istamina?

Ad oggi, non esistono metodi scientificamente provati per la formulazione di una diagnosi definitiva di intolleranza all’istamina

Esistono, tuttavia, alcuni metodi che possono fornire indicazioni, tra questi: 

  • misurazione dei livelli dell’enzima DAO nel plasma: l’enzima DAO è deputato alla degradazione dell’istamina, perciò, bassi livelli di DAO nel plasma indicano un possibile eccesso di istamina che, in associazione ai sintomi, può indicare una intolleranza;
  • misurazione dell’attività dell’enzima DAO nella mucosa intestinale: test che consiste nel prelievo di un campione di mucosa intestinale, tramite biopsia, per la misurazione dell’attività dell’enzima DAO. Gli studi a riguardo sono tuttavia limitati e, per questo motivo, questo test diagnostico non viene spesso utilizzato;
  • prick test 50: simile al test utilizzato per la diagnosi delle allergie, ma, in questo caso, il tempo di reazione viene allungato da 30 a 50 minuti. Questo metodo consiste nel posizionare sulla pelle una goccia di soluzione contenente istamina, per poi scalfire la pelle, attendere 50 minuti ed osservare se vi sia l’insorgenza, o meno, di una reazione cutanea, indizio di una possibile intolleranza all’istamina;3
  • determinazione dei metaboliti dell’insulina nelle urine: test che prevede la rilevazione dei prodotti di degradazione dell’istamina nelle urine. Tuttavia, gli studi a riguardo sono ancora limitati;
  • test di provocazione: consiste nella somministrazione, per via orale, di una soluzione contenente istamina, per valutare la comparsa o meno dei sintomi classicamente associati ad una intolleranza all’istamina.4

 

Giovane donna con crampi addominali

 

 

6. Reazioni all’istamina: rimedi e terapie

Nonostante non esistano terapie risolutive per l’intolleranza all’istamina, la dieta a basso contenuto di istamina rimane il rimedio di prima scelta per il trattamento di questa patologia. La dieta deve essere formulata da un dietista o da un medico nutrizionista ed è basata sulla scelta preferenziale di cibi poveri di istamina, limitando il consumo di cibi istamino-liberatori. Tuttavia, è importante sottolineare che la totale eliminazione di alcuni cibi dalla dieta potrebbe causare deficit nutrizionali, perciò è essenziale discutere con lo/la specialista come poter determinare il proprio livello di tolleranza individuale per l’istamina e, quindi, in che misura poter consumare determinati cibi senza incorrere in rischi.

Per quanto riguarda ulteriori terapie approvate per l’intolleranza all’istamina, troviamo l’utilizzo di antistaminici, il supplemento di vitamina C e/o flavonoidi naturali, capaci di diminuire la quantità di istamina nell’organismo e supportare la sintesi di enzima DAO. Inoltre, alcuni studi indicano che il supplemento di enzima DAO nei soggetti carenti può migliorare la sintomatologia e la propria soglia di tolleranza per l’istamina.4

 

Bibliografia

  1. Shulpekova YO, Nechaev VM, Popova IR, Deeva TA, Kopylov AT, Malsagova KA, Kaysheva AL, Ivashkin VT. Food Intolerance: The Role of Histamine. Nutrients. 2021 Sep 15;13(9):3207. doi: 10.3390/nu13093207. PMID: 34579083; PMCID: PMC8469513.
  2. Schnedl WJ, Enko D. Histamine Intolerance Originates in the Gut. Nutrients. 2021 Apr 12;13(4):1262. doi: 10.3390/nu13041262. PMID: 33921522; PMCID: PMC8069563.
  3. Kofler L, Ulmer H, Kofler H. Histamine 50-skin-prick test: a tool to diagnose histamine intolerance. ISRN Allergy. 2011 Feb 22;2011:353045. doi: 10.5402/2011/353045. PMID: 23724226; PMCID: PMC3658496.
  4. Hrubisko M, Danis R, Huorka M, Wawruch M. Histamine Intolerance-The More We Know the Less We Know. A Review. Nutrients. 2021 Jun 29;13(7):2228. doi: 10.3390/nu13072228. PMID: 34209583; PMCID: PMC8308327.

 


Dott.ssa Giulia Boschi
Autore

Dott.ssa Giulia Boschi

PhD student in immunologia e medical writer, si occupa di ricerca biomedica e comunicazione medico-scientifica in ambito healthcare.