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Il melanoma viene definito metastatico quando si è diffuso ai linfonodi vicini o ad altri organi a distanza, come polmoni, cervello, fegato. La sua prognosi non è, pertanto, favorevole come per il melanoma scoperto precocemente, ma le nuove terapie consentono di aumentare le aspettative di vita

Ecco cosa troverai in questo articolo:

  1. Cos’è il melanoma metastatico?
  2. Quando il melanoma diventa metastatico?
  3. Come viene diagnosticato il melanoma metastatico?
  4. In quali organi dà metastasi il melanoma?
  5. Qual è la sopravvivenza con il melanoma metastatico?
  6. Esistono terapie per il melanoma metastatico?
    1. Terapie convenzionali
    2. Terapie sperimentali

 

Scritta melanoma su sfondo bianco circondata da farmaci e siringa

 

 

1. Cos’è il melanoma metastatico?

Il melanoma metastatico è un melanoma diffuso oltre la sua sede iniziale, pertanto al III o IV stadio di evoluzione. Questo significa che le cellule cancerose si sono moltiplicate tanto da infiltrarsi nei tessuti cutanei circostanti o sottostanti,  da arrivare ai linfonodi vicini o infine, usando il sangue o la linfa come mezzi di trasporto, da raggiungere e colonizzare organi lontani. 

Il melanoma è il più letale cancro della pelle, la sua capacità di accrescersi e diffondersi è elevata, per questo al momento della diagnosi può accadere che sia già metastatico. La prognosi peggiore si ha nel caso del melanoma al IV stadio, quando le metastasi si sono formate in organi interni distanti dalla pelle.1,2 

 

2. Quando il melanoma diventa metastatico?

Il melanoma diventa metastatico quando le cellule neoplastiche iniziano ad invadere i tessuti o i linfonodi contigui alla sede iniziale del tumore (melanoma al III stadio). A questa fase segue l’angiogenesi, ovvero la formazione di nuovi vasi sanguigni che servono al cancro per svilupparsi; la diffusione in altri siti con disseminazione delle cellule cancerose e l’attecchimento in organi distanti dalla pelle. Questo processo di sviluppo del melanoma metastatico può essere piuttosto rapido, ma non è sempre lineare. Può accadere, inoltre, che il melanoma non raggiunga i linfonodi vicini, ma dia precocemente metastasi in organi più distanti.1,2 

Il melanoma è un cancro che diventa metastatico facilmente se non diagnosticato in fasi precoci. Il rischio individuale di metastasi da un melanoma dipende da fattori quali la sua classificazione, la profondità della lesione primaria e la sua eventuale ulcerazione. Il melanoma metastatico . Ad esempio, 

 

Rappresentazione 2D dello sviluppo di melanoma metastatico in sezione di cute

 

3. Come viene diagnosticato il melanoma metastatico?

La diagnosi del melanoma metastatico prevede una serie di esami strumentali ed analisi che possono partire da una visita dermatologica obiettiva, con valutazione della sede primaria del cancro e la palpazione dei linfonodi vicini. Se vi è evidenza di un melanoma cutaneo già infiltrato si effettua una biopsia dei tessuti. Se vi è il sospetto di una diffusione ai linfonodi o in altri organi del melanoma, occorrono test aggiuntivi per capire la diffusione e localizzazione delle metastasi, tra cui:

  • analisi del sangue per il dosaggio di markers tumorali, infiammatori e di LDH (lattato deidrogenasi, un enzima che indica il livello complessivo di danno ai tessuti);
  • esami radiografici o di imaging diagnostico tra cui radiografie, ecografie, TAC (Tomografia Assiale computerizzata), PET (Tomografia a Emissione di Positroni), RMN (Risonanza Magnetica Nucleare).2,3

 

4. In quali organi dà metastasi il melanoma?

Il melanoma può dare metastasi localizzate ai tessuti cutanei limitrofi o ai linfonodi più vicini. Questo è tipico del melanoma metastatico al III stadio di evoluzione.3 Da notare che, a volte, si trovano metastasi del melanoma nei linfonodi e tessuti vicini, ma senza che vi sia segno di un tumore primario.

Nel caso del melanoma al IV stadio, il più letale, le metastasi a distanza possono essere più o meno numerose e diffuse e gli organi più colpiti, in ordine di incidenza sono:

    • pelle e tessuti molli, o linfonodi distanti dalla lesione primaria, classificata dalla sigla M1a, ove M sta per metastasi;
  • polmoni, classificazione M1b;
  • sistema nervoso centrale, che include cervello, midollo spinale e fluido cerebrospinale, classificazione M1c. Si tratta del melanoma metastatico con prognosi peggiore;
  • organi viscerali, in particolare il fegato, classificazione M1d.1,4

 

Close up di melanoma avanzato su pelle

 

5. Qual è la sopravvivenza con il melanoma metastatico? 

La sopravvivenza con il melanoma metastatico a cinque anni dalla diagnosi dipende sia dalla stadiazione che dalla tipologia, localizzazione e numero delle metastasi. Il melanoma metastatico al III stadio, in cui le metastasi abbiano raggiunto i tessuti o i linfonodi vicini, ha senza dubbio una prognosi più favorevole. In questi casi il tasso di sopravvivenza è pari al 66%

La prognosi per il melanoma al IV stadio, invece, è peggiore e la sopravvivenza ai cinque anni è generalmente pari al 27%.2 Tuttavia, i primi dati disponibili sull’efficacia delle nuove terapie immunologiche per il trattamento del melanoma metastatico invitano ad un cauto ottimismo: la sopravvivenza ai cinque anni dalla diagnosi per questi pazienti può arrivare a superare il 50%.3

 

6. Esistono terapie per il melanoma metastatico?

Le terapie per il melanoma metastatico hanno subito una svolta dall’introduzione di nuovi farmaci che agiscono direttamente sul sistema immunitario. A queste cure sperimentali, a seconda della tipologia di metastasi, della loro localizzazione e del numero, è associata la possibilità di cronicizzare il cancro e aumentare in tal modo le aspettative di vita, nonché di migliorare la qualità della stessa. Il melanoma metastatico, per le sue caratteristiche molecolari, è stato il primo tumore maligno ad essere stato trattato con l’immunoterapia oncologica fin dal 2010, quando le prime cure si basavano sull’azione dell’interleuchina-2, una molecola di segnalazione del sistema immunitario in grado di “dialogare” con le altre cellule immunitarie.4

6.1. Terapie convenzionali

Le terapie convenzionali disponibili attualmente  per il trattamento del melanoma metastatico includono:

  • chirurgia, se è presente un tumore primario da asportare o linfonodi metastatici. L’intervento chirurgico per il melanoma metastatico al III e IV stadio può essere, inoltre, indicato sia per ridurre o rimuovere masse metastatiche da organi interni, che per alleviare i sintomi;
  • radioterapia, in genere usata in combinazione con le chemioterapia, o dopo interventi chirurgici per ripulire le aree colpite dal tumore, o per alleviare i sintomi;
  • chemioterapia, usata oggi in combinazione con le terapie target e l’immunoterapia oncologica per potenziarne l’efficacia;
  • terapie target, che si basano su molecole che distruggono selettivamente le cellule cancerose con specifiche mutazioni genetiche; 
  • immunoterapia sistemica, si basa soprattutto su anticorpi monoclonali “istruiti” a colpire solo le cellule cancerose.1,2,3,4 

 

Dermatologo che valuta la gravità di melanoma sulla schiena con strumentazione dedicata

 

6.2. Terapie sperimentali

Nuovissime terapie basate sui principi dell’immunoterapia oncologica, e sull’utilizzo di farmaci a bersaglio molecolare o vaccini, sono in fase di sperimentazione avanzata per il trattamento del melanoma metastatico refrattario alle terapie tradizionali. Tra queste si segnala il ruolo dei cosiddetti TILs (Linfociti infiltranti il Tumore), che prevedono la possibilità di moltiplicare in laboratorio i linfociti del paziente prelevati dai suoi tessuti cancerosi, per poi introdurli nel corpo allo scopo di attaccare in massa le cellule metastatiche. La nuova frontiera delle terapie oncologiche contro il melanoma al IV stadio potrebbe puntare tutto sulla combinazione tra immunoterapia cellulare e vaccini a mRNA, attualmente in via di sperimentazione, già applicati  con successo contro il Covid-19.5 

Superfluo ricordare che la cura migliore contro il melanoma è rappresentata dalla prevenzione, e che la diagnosi precoce, soprattutto nel melanoma cutaneo che si sviluppi da un neo, consente di non arrivare mai alla diffusione metastatica di questo cancro della pelle. 

 

Bibliografia

  1. Sundararajan S, Thida AM, Yadlapati S, et al. Metastatic Melanoma. [Updated 2022 Dec 19]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK470358/
  2. Cancer Center Metastatic Melanoma  (Ultimo accesso 27.04.2023)
  3. Melanoma Italia Onlus Melanoma in stadio IV  (Ultimo accesso 27.04.2023)
  4. Liu Y, Yu L, Liang Y, Cheng X, Jiang S, Yu H, Zhang Z, Lu L, Qu B, Chen Y, Zhang X. Research landscape and trends of melanoma immunotherapy: A bibliometric analysis. Front Oncol. 2023 Jan 9;12:1024179. doi: 10.3389/fonc.2022.1024179. PMID: 36698407; PMCID: PMC9868470.
  5. Betof-Warner A, Sullivan RJ, Sarnaik A. Adoptive Cell Transfer and Vaccines in Melanoma: The Horizon Comes Into View. Am Soc Clin Oncol Educ Book. 2022 Apr;42:1-8. doi: 10.1200/EDBK_351114. PMID: 35561301.

Dott.ssa Paola Perria

Autore

Dott.ssa Paola Perria

Giornalista e medical writer, si occupa, da oltre dieci anni, di contenuti divulgativi per il web focalizzati su sanità, alimentazione, stile di vita e benessere con un taglio inclusivo.