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La micosi fungoide è una patologia che deriva dall’invasione di cellule di linfoma nella cute. Diversamente da quanto il nome suggerisce, non si tratta di una vera e propria micosi, ma il nome deriva dall’aspetto delle lesioni cutanee che essa causa. 

In questo articolo troverai:

  1. Cos’è la micosi fungoide?
  2. Come si manifesta la micosi fungoide?
  3. La micosi fungoide è contagiosa?
  4. Come si diagnostica la micosi fungoide?
  5. Come si cura la micosi fungoide?
    1. Terapie convenzionali per la micosi fungoide
    2. Terapie sperimentali per la micosi fungoide
  6. Si può guarire dalla micosi fungoide?

Immagine di micosi fungoide sul decollete di una paziente

 

1. Cos’è la micosi fungoide?

La micosi fungoide  è una patologia nella quale alcune cellule del sangue, i linfociti T, diventano cancerosi e invadono il tessuto cutaneo causando sfoghi come chiazze, placche o noduli che ricordano, per aspetto, i segni delle infezioni fungine o micosi, da qui il nome. 

Si tratta di una delle due tipologie di linfoma cutaneo a cellule T, una rara forma di linfoma di tipo non-Hodgkin tanto che rappresenta meno del 5% di tutti i casi di linfoma. L’altra tipologia di linfoma cutaneo a cellule T è  la sindrome di Sézary, patologia nella quale le cellule cancerose rimangono localizzate per lo più nel sangue e solo raramente invadono la cute.

2. Come si manifesta la micosi fungoide?

La micosi fungoide è una patologia generalmente trifasica, quindi caratterizzata dal susseguirsi di tre fasi distinte

  • fase a chiazze: comparsa di chiazze eritematose, quindi rosse e infiammate, asimmetriche e irregolari. Le chiazze sono generalmente asintomatiche o possono causare un leggero prurito;
  • fase a placche: in questa fase, compaiono delle placche disseminate su tutto il corpo, di colore tendente al marrone, pruriginose e che tendono a desquamarsi. Inoltre, le placche hanno dimensioni maggiori rispetto alle chiazze, tipiche della fasi iniziali della malattia; 
  • fase tumorale: fase di coesistenza tra chiazze e placche, con comparsa di tumori, ovvero noduli di altezza che può arrivare a diversi centimetri in verticale. I noduli hanno colore rosso-bluastro e possono diventare ulcerosi ed infetti.2,3

3. La micosi fungoide è contagiosa?

La micosi fungoide non è una malattia contagiosa, in quanto non è causata dall’infezione da parte di microrganismi come virus, batteri o funghi. Le cause scatenanti la micosi fungoide non sono del tutto note, anche se sono state individuate alcune mutazioni genetiche associate alla malattia. Queste mutazioni sono spontanee e casuali, quindi non ereditabili all’interno delle famiglie. 

4. Come si diagnostica la micosi fungoide?

Per la diagnosi di micosi fungoide sono essenziali l’esame fisico del paziente, la valutazione della storia medica, il controllo del linfonodi per rilevare la presenza di rigonfiamenti e una biopsia cutanea, ovvero un prelievo di campione cutaneo dalle lesioni per ulteriori analisi. La diagnostica per immagini, quindi raggi-X, risonanza magnetica nucleare e tomografia ad emissione di positroni (PET-TC), può essere utilizzata per valutare la  diffusione del tumore nell'organismo.

Nelle fasi iniziali, la micosi fungoide è particolarmente difficile da diagnosticare, perché i sintomi e la biopsia possono non essere conclusivi.1,2,3 

Medico che controlla i linfonodi di una paziente

5. Come si cura la micosi fungoide?

Esistono diversi trattamenti per il trattamento della micosi fungoide. Vediamo insieme le terapie convenzionali e quelle sperimentali.

5.1 Terapie convenzionali per la micosi fungoide

Tra le terapie convenzionali utilizzate per il trattamento della micosi fungoide troviamo:

  • terapia fotodinamica: trattamento che utilizza un farmaco attivato dalla luce in combinazione con un laser. Il farmaco viene iniettato endovena e si accumula nel tessuto interessato dalla micosi fungoide, dopodiché un laser, indirizzato verso l’area di interesse, lo attiva uccidendo, così, le cellule tumorali;
  • radioterapia: sfrutta l’utilizzo di radiazioni per eliminare le cellule tumorali;
  • chemioterapia: può essere somministrata in modo topico, quindi direttamente sulla zona colpita da micosi fungoide, oppure in modo sistemico, quindi in tutto l’organismo. Lo scopo è quello di uccidere in modo semi-selettivo le cellule tumorali, le quali hanno un ciclo replicativo molto più veloce rispetto alle cellule sane. La terapia non è altamente selettiva e può causare pesanti effetti collaterali, per questo motivo, quando possibile, viene rimpiazzata da trattamenti più mirati;
  • immunoterapia: utilizza il sistema immunitario del paziente per combattere il tumore. Alcune sostanze, create in laboratorio, sono in grado di indirizzare la risposta immunitaria verso le cellule tumorali, in modo da curare il tumore con minimi effetti collaterali;
  • terapia a target molecolare: un tipo di trattamento in grado di attaccare le cellule tumorali in modo estremamente selettivo, cioè sfruttando alcuni elementi che sono presenti esclusivamente sulla superficie delle cellule cancerose. In questa categoria troviamo principalmente anticorpi monoclonali, come Brentuximab vedotin e Mogamulizumab;
  • alte dosi di chemioterapia e radioterapia associate a trapianto di cellule staminali: le cellule cancerose vengono eliminate tramite alte dosi di chemioterapia e radioterapia. Il trattamento non è però selettivo, ed elimina anche le cellule sane, specialmente le cellule staminali ematopoietiche, le cellule residenti nel midollo osseo, precursori delle cellule del sangue. Per questo motivo, il trattamento viene associato ad un trapianto di cellule staminali, in modo da ripopolare il midollo osseo di cellule capaci di ricostituire la componente cellulare del sangue.1

Chiazze da micosi fungoide sul ventre di una paziente

5.2 Terapie sperimentali per la micosi fungoide

Inoltre, sono in corso di sperimentazione alcuni farmaci per il trattamento della micosi fungoide, chiamati farmaci inibitori di checkpoint immunitario, che sono già utilizzati ampiamente per il trattamento di altre tipologie tumorali. Questi farmaci agiscono bloccando alcune molecole responsabili della immunosoppressione indotta dal tumore: bloccando l’azione di queste molecole, è possibile, infatti, amplificare la risposta immunitaria nei confronti delle cellule tumorali, che possono così essere riconosciute ed eliminate.1,4

6. Si può guarire dalla micosi fungoide?

Le probabilità di guarigione, dipendono da alcuni fattori

  • stadio del tumore, quindi il grado di disseminazione delle cellule tumorali nell’organismo: il linfoma in fase iniziale è più curabile rispetto a linfomi in fasi avanzate;
  • tipologia di lesioni (chiazze, placche o noduli tumorali): le lesioni di fase iniziale, quindi le chiazze, sono più guaribili rispetto ai noduli tumorali. La presenza esclusiva di chiazze può indicare una prognosi più favorevole;
  • età del paziente: pazienti più giovani hanno probabilità più alte di poter guarire.

Nonostante l’ampia gamma di trattamenti disponibili, la micosi fungoide è molto difficile da curare completamente. Inoltre, la patologia può rimanere silente per periodi di tempo molto prolungati o anni, fino ad andare in profondità e causare metastasi, quindi espandersi, in organi come fegato, polmoni e midollo spinale.1 

I trattamenti sono, però, molto efficaci nel trattare i sintomi e rallentare il decorso della malattia e pazienti con malattia in fase iniziale possono vivere per molti anni.

Bibliografia

  1. National Cancer Institute, Mycosis fungoides (Ultimo accesso 28.04.23)
  2. Olsen EA. Evaluation, Diagnosis, and Staging of Cutaneous Lymphoma. Dermatol Clin. 2015 Oct;33(4):643-54. doi: 10.1016/j.det.2015.06.001. PMID: 26433839.
  3. Muñoz-González H, Molina-Ruiz AM, Requena L. Clinicopathologic Variants of Mycosis Fungoides. Actas Dermosifiliogr. 2017 Apr;108(3):192-208. English, Spanish. doi: 10.1016/j.ad.2016.08.009. Epub 2016 Nov 18. PMID: 27871620.
  4. Mayo Clinic, Cutaneous T-cell lymphoma (Ultimo accesso 28.04.23)

Dott.ssa Giulia Boschi

Autore

Dott.ssa Giulia Boschi

PhD student in immunologia e medical writer, si occupa di ricerca biomedica e comunicazione medico-scientifica in ambito healthcare.