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“Naevus” in lingua latina, “Neo” nel linguaggio popolare, sembrano come degli “errori della natura”. Infatti i melanociti che normalmente sono distribuiti uniformemente nell’epidermide, nei Nevi si accumulano e crescono gli uni attaccati agli altri a formare degli ammassi.

Se ne possono osservare un'ampia varietà in base al numero delle cellule che li compongono, a quanta melanina producono e quanto profondi sono. Da quelli piccoli e tondi, a quelli più grandi e frastagliati; da quelli piani non palpabili a quelli che crescono all’esterno come una cupola; da quelli lisci a quelli rugosi; da quelli senza peli a quelli con i peli.

Per la gran parte sono benigni, possono non piacere esteticamente o dare fastidio perché sporgenti, troppo grossi, troppo scuri o semplicemente troppo numerosi. Ma da alcuni di essi può derivare un tumore maligno chiamato Melanoma.

In questo articolo parleremo di come è possibile classificare i nei ed in particolare: 

  1. Nei: come classificarli
    1. "ACBDE" l'alfabeto dei nevi
    2. Nevi di Miescher
    3. Nevi di Unna
    4. Nevi di Clark
    5. Nevi di Spitz
    6. Nevi di Reed
  2. Prevenzione
  3. Macchie solari (macchie dell'età)
 
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1. Nei: come classificarli

Non è sempre facile “classificarli". 
La regola dell’ABCDE, l’alfabeto dei Nevi, è un modo semplice e veloce per sospettare una atipia.

I Dermatologi nel suddividere i Nevi li chiamano col nome della persona che li ha descritti per primo.

Scopriamo assieme queste classificazioni.

1.1 "ACBDE" l'alfabeto dei nevi

Seguendo le prime cinque lettere dell'alfabeto troviamo una regola veloce per inquadrare e classificare un neo: 

  • A come Asimmetria.  Un nevo diviso a metà da una linea verticale che presenta le due parti diverse tra loro.
  • B come Bordi. Se i bordi di un neo sono irregolari e frastagliati, è importante effettuare un controllo.
  • C come Colore. Il colore di un neo può modificarsi nel tempo oppure può presentare più colori contemporaneamente.
  • D come Dimensioni. In caso di diametro superiore ai 6mm è importante effettuare un controllo.
  • E come Evoluzione. I nei possono cambiare nel tempo, infatti una rapida modifica in termini di aspetto, colore, forma e dimensioni possono può rappresentare un segnale di allarme. È importante prestare attenzione anche in caso di comparsa di prurito, bruciore, dolore o sanguinamento spontaneo. 

1.2 I Nevi di Miescher

I nei di Miescher sono presenti sul viso e possono essere scuri oppure del colore della cute. Hanno la caratteristica di crescere con una forma tipicamente a cupola. Alcuni sono lisci, altri spugnosi e possono ospitare uno o più peli al loro interno. 

Sono molto comuni soprattutto su naso, fronte e mento e possono rappresentare un vero e proprio inestetismo. I nei di Miescher sono da considerarsi nei benigni

1.3 I Nevi di Unna

I nei di Unna sono frequenti al tronco e hanno la caratteristica di crescere verso l’esterno a forma di “mora”. Sono nei benigni che possono assumere dimensioni anche cospicue ed essere numerosi in sedi di possibile traumatismo come alla cintura o alle ascelle.

Nei di unna

1.4 I Nevi di Clark

I nei di Clark sono i più comuni, cioè quelle macchiette scure e rotondeggianti presenti un po’ ovunque sulla nostra pelle. Tuttavia hanno molte varianti, possono essere più grandi del solito, più pigmentati, più irregolari e questi vengono definiti Nevi di Clark Atipici. In questo caso vanno monitorati.

Neo di Clark

1.5 I Nevi di Spitz

Compaiono nei bambini o negli adolescenti, hanno un colore molto scuro e spesso crescono rapidamente. Solitamente agli arti, ma possono essere presenti anche sul volto. Sono benigni ma data la crescita veloce e l’aspetto poco rassicurante vengono spesso asportati chirurgicamente nel timore che si tratti di un Melanoma.

Nei di Spitz

1.6 I Nevi di Reed

Equivalenti dei Nevi di Spitz ma crescono nell’adulto, soprattutto agli arti delle giovani donne.

2. Prevenzione

La prevenzione è importante. Il Dermatologo ha la possibilità di esaminare le caratteristiche del Nevo con il Dermoscopio, un piccolo microscopio che si posiziona sulla pelle. Inoltre con la Videodermoscopia in epiluminescenza e la mappatura dei Nevi, ha l’opportunità di visualizzare e memorizzare su un computer le immagini e verificare nelle visite successive se hanno subito cambiamenti che possono rappresentare indicazione per l’asportazione chirurgica e conseguente esame istologico, il solo che può dare diagnosi certa.

Un primo controllo andrebbe fatto subito dopo la pubertà quando, finito il completo sviluppo sessuale, i Nevi dovrebbero essersi stabilizzati. Se al primo controllo non ci sono Nevi atipici, basta l’autocontrollo del soggetto negli anni a seguire. In caso contrario si fissano controlli dopo 6 mesi o 1 anno.

3. Le macchie solari (macchie dell'età)

Ci fanno apparire più vecchi di quello che siamo! Conosciute come macchie dell’età, le macchie solari sono inestetismi che si presentano anche non troppo in là con gli anni, concentrati nelle aree del corpo più visibili: mani, volto, décolleté. Insomma, non proprio un bel biglietto da visita per le relazioni con gli altri.

Il sole ci dà tanti benefici ma produce anche danni. Le macchie solari sono il risultato dell’azione dei raggi ultravioletti nelle cosiddette zone cutanee fotoesposte: le vedremo spuntare con il tempo sul dorso della mano, sul collo e subito sotto il collo e poi sul volto, in particolare su zigomi, tempie, fronte e talvolta anche sul mento.

Le zone cosiddette fotoesposte sono quindi quelle che subiscono un fotoinvecchiamento più rapido rispetto al resto del corpo, che solitamente lasciamo scoperto per brevi periodi durante i mesi estivi.

Hanno una forma generalmente tonda o ovoidale, allungata, appaiono cromaticamente più scure della pelle, con colori che virano verso il marrone e più avanti negli anni persino verso il grigio.
Ed è comunque sbagliato pensare che siano “macchie della vecchiaia”.

In realtà iniziano a comparire molto prima, già intorno a 40-50 anni e, in alcuni casi di maggiore predisposizione individuale, anche prima di quest’età. I primi segni sono impercettibili, ma ogni anno che passa diventano maggiormente marcate, più grandi e anche di colore via via più scuro.

I soggetti più vulnerabili sono i Fototipi 1 e 2, pelle chiara, capelli biondi e occhi azzurri.

Una curiosità: Le popolazione asiatiche sono quelle che temono più la comparsa delle macchie solari. Cinesi e giapponesi le vedono come una vera disgrazia e per questo sono quelli più attenti a proteggere la pelle per evitarle. I guantini delle signore asiatiche sono un esempio di questo comportamento.


Dott.ssa Maria Cristina Luvarà
Autore

Dott.ssa Maria Cristina Luvarà

Dal 2020 ricopre la titolarità di Incarico a tempo indeterminato presso l'Unità Operativa di Dermatologia presso l'Asst Rhodense Milano. Tra le attività principali si occupa di Dermatolgia Clinica con una consolidata esperienza in Urgenze/Emergenze dermatologiche con particolare attenzione per le patologie che hanno nella cute l'organo primario o secondario di manifestazione. Si occupa anche di Dermatologia Chirurgica, Allergologica e Cosmetologica.