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I polipi intestinali sono escrescenze benigne che, però, possono trasformarsi nel tempo. Per questo, è importante conoscere i fattori di rischio e rivolgersi al medico alla comparsa di sintomi sospetti. Scopri di più leggendo questo articolo.

Indice

  1. Cosa sono i polipi intestinali
    1. Approfondimento: cosa fa e cos'è l'intestino?
  2. Quali sono le cause e i fattori di rischio per i polipi intestinali
  3. Tipologie di polipi intestinali
  4. Sintomi e identificazione della presenza dei polipi intestinali
  5. Trattamento e prevenzione dei polipi intestinali

Medico che indica polipi intestinali in modellino

1. Cosa sono i polipi intestinali 

I polipi sono piccole escrescenze benigne che si sviluppano a livello della mucosa intestinale soprattutto nel colon e nel retto. Essi rappresentano la forma benigna più diffusa di tumori intestinali

I polipi intestinali sono comuni, soprattutto negli adulti sopra i 50 anni. La maggior parte sono benigni, ma alcuni possono evolvere in tumori maligni se non trattati. Per questo che è importante rivolgersi a uno specialista quando iniziano a comparire i primi segnali o disturbi addominali o intestinali.

1.1 Approfondimento: cosa fa e cos'è l'intestino?

 L’intestino è uno degli organi interni più lunghi del nostro corpo e costituisce la parte terminale dell’apparato digerente. L'intestino è diviso in due macro-parti:

  • intestino tenue composto da duodeno, digiuno e ileo;
  • intestino crasso formato da intestino cieco, colon, sigma e retto.
Sebbene deputato all’assorbimento dei principi nutritivi derivanti dagli alimenti, l’intestino svolge quattro importanti funzioni:
  1. La funzione metabolica che permette l’assorbimento di ioni (calcio, magnesio e ferro); la sintesi di vitamine come l’acido folico, la vitamina K e le vitamine del gruppo B; la fermentazione dei carboidrati;
  2. La funzione nutritiva che assicura il nutrimento delle cellule intestinali atte a favorire l’attività fisiologica del colon;
  3. La funzione protettiva, volta a difendere il tratto gastrointestinale dagli agenti patogeni;
  4. La funzione immunologica, svolta principalmente dalla flora batterica intestinale che si occupa di attivare il sistema linfatico tissutale in caso di infezioni, batteri patogeni e sostanze nocive per l’organismo.

2. Quali sono le cause e i fattori di rischio per i polipi intestinali

Sebbene le cause precise dei polipi intestinali non siano ancora completamente comprese, sono noti diversi fattori di rischio che aumentano la probabilità di svilupparli, tra cui:

  • età: Il rischio di sviluppare polipi intestinali aumenta con l'avanzare dell'età, in particolare dopo i 50 anni. Questo suggerisce che il tempo e l'accumulo di fattori ambientali possano giocare un ruolo significativo nella loro formazione;
  • familiarità: una storia familiare di polipi o tumori intestinali rappresenta un fattore di rischio importante. Ciò indica una possibile predisposizione genetica che rende gli individui più suscettibili allo sviluppo di queste escrescenze;
  • dieta: una dieta povera di fibre e ricca di grassi saturi e carne rossa è associata a un aumento del rischio di polipi intestinali. Le fibre svolgono un ruolo fondamentale nella salute intestinale, favorendo il transito di cibo e rifiuti e proteggendo la mucosa intestinale. Al contrario, i grassi saturi e la carne rossa possono promuovere l'infiammazione e alterare il microbiota intestinale, creando un ambiente favorevole allo sviluppo di polipi;
  • stile di vita: fumo, obesità e mancanza di attività fisica sono ulteriori fattori di rischio per i polipi intestinali. Il fumo danneggia il DNA delle cellule intestinali, mentre l'obesità e la sedentarietà possono aumentare l'infiammazione e alterare i livelli ormonali, entrambi fattori che contribuiscono alla formazione di polipi;
  • condizioni mediche: Alcune condizioni mediche, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, malattie infiammatorie croniche dell'intestino, aumentano significativamente il rischio di sviluppare polipi intestinali. L'infiammazione cronica presente in queste condizioni crea un ambiente favorevole alla proliferazione cellulare anomala e alla formazione di polipi.

3. Tipologie di polipi intestinali

Sebbene sia stata verificata una correlazione tra i polipi intestinali e i tumori del colon-retto, non tutti i polipi sono a rischio di malignità.

Esistono, infatti, tre diverse tipologie di polipi intestinali: tipologie che evolvono e si trasformano nel tempo in maniera differente. Stiamo parlando dei:

  • polipi iperplastici, caratterizzati da una mucosa a rapida proliferazione;
  • polipi amartomatosi detti anche polipi giovanili e polipi di Peutz-Jeghers;
  • polipi adenomatosi, di cui una piccola percentuale può trasformarsi in neoplasie maligne.

Cartoon di polipi intestinali

4. Sintomi e identificazione della presenza dei polipi intestinali

La maggior parte dei polipi intestinali non causa sintomi evidenti. In alcuni casi, però, possono verificarsi sanguinamento rettale, dolore addominale, diarrea o stitichezza, cambiamento delle abitudini intestinali o sensazione di incompletezza dopo l'evacuazione.

Lo specialista, a seguito di una prima visita, può prescrivere eventuali esami diagnostici con l’intento di identificarne la presenza e valutarne la diagnosi. Tra questi, i più frequenti sono:

  1. ricerca di sangue occulto nelle feci;
  2. colonscopia;
  3. endoscopia colorettale;
  4. clisma opaco a doppio contrasto;
  5. esplorazione digitale rettale.

Attraverso controlli periodici è possibile identificarli precocemente, sebbene la loro presenza a volte possa essere asintomatica. In alcuni casi, crescono indolenti per anni e si manifestano quando diventano di dimensioni considerevoli. Sopra i 50 anni di età è consigliata l’esecuzione di una colonscopia. Inoltre, al fine di prevenirne la formazione è consigliabile un’alimentazione ricca di fibre e povera di grassi.

5. Trattamento e prevenzione dei polipi intestinali

Il trattamento dei polipi intestinali dipende principalmente dalla loro dimensione e dal rischio di evoluzione in tumore maligno. Per questo ci si approccia in due modi:

  • rimozione: la maggior parte dei polipi intestinali viene rimossa endoscopicamente durante una colonscopia o una sigmoidoscopia. Queste procedure ambulatoriali permettono di individuare e asportare i polipi con precisione e in modo minimamente invasivo;
  • monitoraggio: in alcuni casi, i polipi di piccole dimensioni e a basso rischio possono essere monitorati regolarmente con colonscopie per valutare il loro sviluppo nel tempo. Questa strategia è utilizzata per evitare interventi endoscopici frequenti in pazienti con basso rischio di progressione.

La chiave per ridurre il rischio di sviluppare polipi intestinali e, di conseguenza, il rischio di cancro del colon-retto, risiede invece nell'adozione di uno stile di vita sano. Adottare uno stile di vita sano, con una dieta ricca di fibre, un'attività fisica regolare e l'astensione dal fumo, può ridurre significativamente il rischio di sviluppare queste escrescenze e promuovere una salute intestinale ottimale. Inoltre, è importante sottoporsi a regolari controlli con il proprio medico, in particolare se si presentano fattori di rischio specifici, per identificare precocemente eventuali polipi intestinali e intervenire tempestivamente con il trattamento adeguato


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