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Ictus e ischemia sono due termini che vengono spesso confusi, ma che sottendono eventi patologici ben distinti associati all’interruzione della circolazione sanguigna e, quindi, dell’apporto di ossigeno e nutrienti ad un organo. Possono entrambi portare conseguenze, anche gravi, per la salute, pertanto è importante conoscere i segni distintivi.

Ecco di cosa parleremo in questo articolo

  1. Ictus e ischemia sono sinonimi?
  2. Come si può capire se una persona sta avendo un’ischemia o un ictus?
  3. Ictus e ischemia sono ugualmente gravi?
  4. Differenze tra ictus e ischemia: come si curano?


Rappresentazione grafica corpo umano con ictus emorragico e focus su vaso sanguigno

 

1. Ictus e ischemia sono sinonimi?

Ictus e ischemia non sono due sinonimi della stessa patologia, ma indicano eventi distinti di processi patologici che possono interessare il nostro organismo e, in particolare, la circolazione sanguigna. 

Il termine ischemia indica la condizione in cui uno specifico tessuto non è sufficientemente irrorato di sangue, per cui si manifesta una riduzione nell’apporto di ossigeno e nutrienti

L’ischemia prolungata può causare la morte del tessuto interessato, chiamata infarto, che, qualora avvenga nel cervello, può portare ad avere un ictus. Lictus cerebrale è la conseguenza di un infarto cerebrale e comporta l’improvvisa comparsa di sintomi neurologici, come ad esempio la perdita di sensibilità in un braccio o una gamba e la perdita di forza.

L’ictus può avere origine ischemica, quindi derivare dal blocco di una delle arterie che portano il sangue il cervello, oppure emorragica, quando la lesione cerebrale deriva dalla rottura di un vaso sanguigno nel cervello.1,2 

 

2. Come si può capire se una persona sta avendo un’ischemia o un ictus?

I sintomi dell’ischemia e dell’ictus dipendono fortemente dalla zona interessata, ma questi due eventi non sono necessariamente distinguibili per i sintomi che danno. L’ischemia cerebrale e, quindi, l’ictus ischemico, hanno un esordio improvviso e privo di dolore. Solo nell’ictus emorragico, causato da una emorragia cerebrale, c’è spesso la comparsa di un fortissimo mal di testa improvviso. 

Che abbia origine ischemica o emorragica, l’ictus si manifesta con la comparsa di sintomi neurologici:

  • perdita improvvisa di forza e sensibilità in uno o più arti;
  • confusione mentale, con difficoltà ad articolare le parole;
  • disturbi visivi con perdita di vista parziale o totale in uno o in tutti e due gli occhi;
  • perdita di equilibrio, difficoltà nel coordinare i movimenti.

Talvolta, questi sintomi scompaiono dopo poco tempo e, in questo caso, si parla di attacchi ischemici transitori, che non vanno ignorati in quanto possono essere campanello d’allarme di un imminente ictus.1,2

Nel caso dell’ischemia e dell’ictus, la tempestività nell’intervento è cruciale per minimizzare i danni permanenti e massimizzare le probabilità di ripresa, perciò, nel caso si osservi la comparsa di uno o più sintomi neurologici, è essenziale recarsi immediatamente al pronto soccorso

 

Medico osserva immagine dei tessuti del cervello date da risonanza magnetica

 

In caso di sospetta ischemia, gli esami diagnostici che vengono eseguiti sono mirati a verificare il corretto funzionamento della circolazione sanguigna e, quindi, del cuore. Viene di norma eseguito un elettrocardiogramma e un ecocardiogramma, esami che permettono di valutare lo stato di salute del cuore e la regolarità del ritmo cardiaco. Esami diagnostici come la tomografia assiale computerizzata (TAC), la risonanza magnetica (RMN) permettono di evidenziare aree di morte dei tessuti, mentre langio-risonanza magnetica (angio-RM), l’angiografia TC e l’ecocolordoppler transcranico, permettono di valutare il funzionamento della circolazione sanguigna cerebrale ed evidenziare eventuali interruzioni.3,4

 

3. Ictus e ischemia sono ugualmente gravi?

Ictus e ischemia non sono ugualmente gravi, infatti, l’ischemia può essere un evento transitorio che, se curato tempestivamente, può risolversi senza lasciare conseguenze gravi, mentre l’ictus è sintomo di un danno cerebrale, che é un evento irreversibile

 

4. Differenze tra ictus e ischemia: come si curano?

Il trattamento dell’ischemia ha come obiettivo primario il ripristino del normale afflusso di sangue. Per fare ciò, esistono terapie farmacologiche o chirurgiche, che devono essere attuate entro 4 ore e mezza dall’evento ischemico. 

Per quanto riguarda l’ictus, l’unica terapia disponibile è la riabilitazione. Molto spesso, i pazienti colpiti da ictus, hanno estrema difficoltà nel parlare, nella deambulazione e hanno arti o aree del corpo semi o completamente paralizzate. La riabilitazione permette loro di riprendere molte delle funzioni perse, anche se il recupero totale è pressoché impossibile.1,2

 

Bibliografia

  1. Centers for disease control and prevention, Stroke signs and symptoms (Ultimo accesso 3.05.23)
  2. Mayo clinic, Stroke - Diagnosis and treatment (Ultimo accesso 3.05.23)
  3. Kalogeris T, Baines CP, Krenz M, Korthuis RJ. Ischemia/Reperfusion. Compr Physiol. 2016 Dec 6;7(1):113-170. doi: 10.1002/cphy.c160006. PMID: 28135002; PMCID: PMC5648017.
  4. Nakagomi T, Tanaka Y, Nakagomi N, Matsuyama T, Yoshimura S. How Long Are Reperfusion Therapies Beneficial for Patients after Stroke Onset? Lessons from Lethal Ischemia Following Early Reperfusion in a Mouse Model of Stroke. Int J Mol Sci. 2020 Sep 2;21(17):6360. doi: 10.3390/ijms21176360. PMID: 32887241; PMCID: PMC7504064.

 


Dott.ssa Giulia Boschi
Autore

Dott.ssa Giulia Boschi

PhD student in immunologia e medical writer, si occupa di ricerca biomedica e comunicazione medico-scientifica in ambito healthcare.