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La BPCO è una malattia cronica che necessita di terapie a lungo termine. Negli stadi iniziali e nelle forme lievi è possibile respirare meglio anche solo smettendo di fumare. Ma quando subentrano difficoltà respiratorie e infezioni servono farmaci e terapie più avanzate. Nell’articolo esploriamo tutte le tipologie di cure disponibili per trattare la broncopneumopatia cronico-ostruttiva.

Indice

  1. Introduzione alla BPCO e alle opzioni di trattamento
  2. Smettere di fumare: il primo passo essenziale
  3. Quali sono i farmaci più utilizzati per la BPCO
  4. Terapie innovative e minimamente invasive
  5. Ossigenoterapia e ventilazione meccanica per la BPCO
  6. Riabilitazione respiratoria per la BPCO

1. Introduzione alla BPCO e alle opzioni di trattamento

La BPCO, acronimo di broncopneumopatia cronico-ostruttiva, è una malattia polmonare che comporta difficoltà respiratorie per via di una ridotta capacità dei polmoni di inglobare ossigeno. Si tratta di una patologia cronica che si aggrava nel tempo e che colpisce soprattutto chi fuma abitualmente

Nei Paesi avanzati circa il 70% delle persone che si ammalano di BPCO, chiamata anche enfisema polmonare o bronchite cronica, è tabagista. I sintomi principali della bronco-pneumopatia cronico ostruttiva sono la tosse grassa, con produzione di catarro, e una cattiva respirazione che abbassano notevolmente la qualità di vita. 

Ad oggi, non esiste una cura risolutiva della BPCO perché non è possibile riparare i danni polmonari causati dalla malattia, ma sono disponibili molti trattamenti sia di tipo farmacologico che funzionale e comportamentale. 

Lo scopo delle terapie è quello di:

  • migliorare la funzionalità polmonare;
  • gestire le riacutizzazioni della malattia, che sono frequenti e spesso causate da infezioni o esposizione a sostanze tossiche per i polmoni;
  • prevenire o rallentare il peggioramento della malattia migliorando le aspettative di vita. La BPCO è infatti la quarta causa di morte a livello mondiale;
  • migliorare tutti i sintomi, non solo quelli respiratori, e in questo modo agire positivamente anche sulla qualità di vita

BPCO terapia

Le linee guida per la gestione della BPCO includono pertanto:

  • trattamenti farmacologici con broncodilatatori inalatori a breve o lungo termine, che hanno lo scopo di aprire le vie respiratorie e aumentare l’afflusso di aria ai polmoni;
  • farmaci corticosteroidi o antibiotici da somministrare soprattutto in caso di infiammazione acuta o infezione;
  • ossigenoterapia per le forme avanzate di BPCO;
  • riabilitazione polmonare che aiuta a respirare meglio con esercizi specifici;
  • chirurgia per i casi più avanzati. 

Nella gestione della malattia è inoltre importante evitare tutti i comportamenti e le situazioni che possono peggiorare i sintomi, come il fumo e gli ambienti inquinati. Vaccinarsi contro la polmonite e i virus influenzali previene il rischio di infezioni che possono contribuire all'aggravamento del quadro generale.1,2 

2. Smettere di fumare: il primo passo essenziale

Non è possibile curare la broncopneumopatia cronico-ostruttiva senza eliminare la principale causa della malattia: il fumo, sia attivo che passivo. Smettere di fumare per una persona tabagista che riceva una diagnosi di BPCO può sembrare sfidante e, tuttavia, questa misura è necessaria per migliorare i sintomi e stare meglio. Senza il fumo è possibile prevenire il peggioramento della malattia e rallentare il decorso verso gli stadi avanzati. 

Nei casi iniziali e lievi di BPCO smettere di fumare può rappresentare anche l’unico trattamento necessario. Per dire stop al fumo però non basta la volontà. Occorre parlarne con il/la medico/a di riferimento e iniziare un programma di disintossicazione dalla nicotina, la sostanza contenuta nel tabacco che crea la dipendenza. Sono disponibili diversi tipi di trattamento per smettere di fumare che includono:

  • terapie farmacologiche con sostituti della nicotina da assumere per via orale, transdermica, inalatoria a seconda del medicinale prescritto;
  • terapie psico-comportamentali.

Il consiglio è quello di rivolgersi a personale medico esperto nel trattamento della dipendenza da nicotina ed evitare il fai-da-te, in modo da stabilire il piano di uscita dal tabagismo più adeguato al proprio caso da includere nelle terapie per la BPCO.1.2

BPCO terapia

3. Quali sono i farmaci più utilizzati per la BPCO

I primi farmaci prescritti per il trattamento della BPCO sono i broncodilatatori, che vengono erogati per via inalatoria tramite dispositivi appositi, allo scopo di agire direttamente sulle vie aeree superiori aprendole e rilassando la muscolatura. Vi sono due tipologie principali di farmaci broncodilatatori nella terapia inalatoria della BPCO:

  • broncodilatatori a breve durata, a base di beta 2 agonisti, anticolinergici e antimuscarinici. Si tratta di farmaci che devono essere assunti nel momento in cui si avverte la difficoltà respiratoria per un massimo di quattro inalazioni al giorno;
  • broncodilatatori a lunga durata, che si prescrivono nelle fasi di riacutizzazione della BPCO, o quando i sintomi respiratori si presentano quotidianamente, allo scopo di prevenirli o attenuarli. Anche in questo caso i farmaci usati sono per lo più beta 2 agonisti o antimuscarinici che possono essere somministrati anche in combinazione tra di loro. Vanno assunti ogni 12 ore;
  • broncodilatatori a lunga durata in combinazione con farmaci inalatori steroidei, efficaci soprattutto nelle fasi di riacutizzazione della malattia per aprire le vie aeree infiammate.

Oltre alla terapia inalatoria, il trattamento della BPCO può avvalersi anche di altri farmaci da assumere prevalentemente per via orale tra cui:

  • antibiotici, in caso di infezione agli organi della respirazione di natura batterica;
  • broncodilatatori in compresse, tra cui la teofillina, utile sono nel caso in cui la terapia inalatoria non fosse sufficiente ad alleviare i sintomi;
  • mucolitici, in particolare la carbocisteina, da usare all’occorrenza in caso di tosse con abbondante produzione di catarro.

Tutti i farmaci indicati per il trattamento della broncopneumopatia cronico-ostruttiva hanno effetti collaterali, e vanno assunti dietro stretta prescrizione medica seguendo scrupolosamente le indicazioni d’uso. Lo/a specialista decide infatti la terapia farmacologica più adeguata in base all’età, alle condizioni di salute generali e alla gravità della BPCO. La terapia farmacologica va inoltre monitorata in base alle reazioni alla stessa.1,2,3

BPCO terapia

4. Terapie innovative e minimamente invasive

Nelle fasi avanzate della broncopneumopatia cronico-ostruttiva, quando insorge un’insufficienza respiratoria severa, è possibile ricorrere a terapie chirurgiche con tecniche tradizionali o mini invasive. Ad esempio:

  • la bullectomia, che prevede l’asportazione di una parte di tessuto polmonare compromesso;
  • la riduzione broncoscopica del volume polmonare (ELVR), che ha lo scopo di migliorare la funzionalità dei polmoni attraverso l’introduzione di spirali o di un sistema di valvole endobronchiali unidirezionali.

Si tratta di interventi che possono essere eseguiti in centri specializzati su persone con diagnosi di BPCO avanzata, ma solo con determinate caratteristiche. Di recente, però, è stata testata con successo una nuova tecnica molto più sicura e adatta ad un ventaglio di potenziali pazienti decisamente più ampio. Si tratta della riduzione volumetrica polmonare con ablazione termica (BTVA, Bronchoscopic Thermal Vapor Ablation), tecnica nella quale il vapore acqueo ad alte temperature viene orientato verso le regioni polmonari rigonfie e malfunzionanti inducendo una loro infiammazione e successiva fibrosi, sì da ridurle e dare “respiro” ai tessuti sani. 

La procedura si esegue previa broncoscopia, ovvero l’introduzione per via bronchiale di una sonda sottile attraverso cui si inserisce un catetere dal quale il vapore acqueo riscaldato viene insufflato e diretto verso le zone polmonari da trattare. La BTVA è di breve durata e può essere eseguita con o senza anestesia generale. 

Sebbene ancora sperimentale, questa tecnica si è dimostrata efficace, ben tollerata e adatta anche a persone con BPCO di età avanzata e con altre malattie, in grado di apportare un effettivo miglioramento della qualità di vita.3.4

BPCO terapia

5. Ossigenoterapia e ventilazione meccanica per la BPCO

Quando la BPCO in fase avanzata causa insufficiente ossigenazione del sangue, può essere necessario avvalersi dell’ossigenoterapia a lungo termine. In questi casi la terapia si può eseguire comodamente a casa e l’ossigeno si inala tramite maschera o sondino nasale collegati direttamente alla bombola o a dispositivi mobili. La somministrazione dell’ossigeno, nelle modalità di flusso stabilite dal/la pneumologo/a, dovrebbe avvenire per almeno 15 ore continuative, se necessario anche durante la notte

L’ossigenoterapia deve essere monitorata regolarmente, soprattutto per verificare l’efficacia e valutare gli eventuali aggiustamenti. Talvolta neppure l’ossigenoterapia domiciliare è sufficiente quando si verificano le seguenti condizioni:

  • insufficienza respiratoria severa e frequenti riacutizzazioni della BPCO che necessitano di ricoveri in ospedale;
  • ipercapnia, che comporta un eccesso di anidride carbonica nel sangue.

In casi come questi la soluzione migliore è rappresentata dalla NIV, trattamento ventilatorio meccanico non invasivo. Si tratta di una terapia che si avvale di un dispositivo portatile al quale è collegato una maschera, che una volta applicata aiuta a respirare meglio. La NIV si può somministrare anche a domicilio.2,3

6. Riabilitazione respiratoria per la BPCO

La riabilitazione respiratoria (RR) è un insieme di comportamenti ed esercizi che inclusi nel piano terapetuico della persona con broncopneumopatia cronico-ostruttiva a qualunque stadio della malattia, sono in grado di:

  • migliorare i sintomi respiratori, in particolare la dispnea;
  • migliorare la tolleranza agli sforzi;
  • migliorare la qualità di vita in generale e aumentare l’autostima e il senso di benessere;
  • prevenire o alleviare le riacutizzazioni;
  • migliorare le aspettative di vita.

Attività incluse nei programmi di RR sono:

  • esercizio fisico da scegliere in base alla propria età, stato generale di salute e inclinazioni personali;
  • educazione sanitaria per migliorare l’adesione alle terapie;
  • piano nutrizionale personalizzato;
  • supporto psicologico.2,3

Fonti

  1. World Health Organization (OMS), Chronic obstructive pulmonary disease (COPD);
  2. National Health Service, Chronic obstructive pulmonary disease (COPD)  treatment 
  3. Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, La gestione clinica integrata della BPCO
  4. Marchese, R., Lo Nigro, C. & Scaduto, F. Use of bronchoscopic steam thermal ablation (BTVA) in a clinically compromised patient. J Cardiothorac Surg 17, 16 (2022). 

Dott.ssa Paola Perria

Autore

Dott.ssa Paola Perria

Giornalista e medical writer, si occupa, da oltre dieci anni, di contenuti divulgativi per il web focalizzati su sanità, alimentazione, stile di vita e benessere con un taglio inclusivo.