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Il diabete di tipo 1 e di tipo 2 prevedono trattamenti diversi. Nel primo caso la scelta obbligata è l’insulina, mentre il diabete di tipo 2 si cura prevalentemente con terapia orale. In entrambi i casi lo scopo è stabilizzare la glicemia e tenerla sotto controllo. Nell’articolo tutto sul trattamento dei due tipi di diabete e sulla scelta dei farmaci più adatti ad ogni caso.
Il diabete mellito è la principale forma di disglicemia cronica, ovvero di anomalia nel metabolismo degli zuccheri. La persona diabetica presenta livelli di glicemia eccessivamente elevati sia a digiuno che dopo i pasti, e gli zuccheri in eccesso finiscono nelle urine, prodotte in grandi quantità.
Esistono diversi tipi di diabete, tra cui il diabete gestazionale, ma i principali sono due:
La gestione della glicemia in entrambe le tipologie rappresenta la cura di questa malattia cronica. Significa tenere sotto controllo i livelli glicemici attraverso le misurazioni casalinghe e l’assunzione di farmaci in grado di ridurla e stabilizzarla. L’iperglicemia cronica è all’origine di gravi scompensi a carico del sistema nervoso, dell’apparato riproduttivo, degli occhi, dei reni.
Le terapie per il diabete si basano su due classi di farmaci:
L’insulina è la forma sintetica dell’ormone prodotto dal pancreas e necessario per il metabolismo degli zuccheri. Si tratta quindi di un farmaco creato in laboratorio che agisce esattamente come l’ormone da cui prende il nome.
Il trattamento con l’insulina è indispensabile nel diabete di tipo 1 perché va a colmare un deficit totale dell’ormone. L’insulina può essere inclusa nella cura del diabete di tipo 2 quando le altre terapie orali ipoglicemizzanti non sono più sufficienti e vi è il rischio di:
Esistono diverse formulazioni di insulina, a seconda della velocità con cui il farmaco agisce. Avremo pertanto due tipologie per la terapia standard:
Sono disponibili anche analoghi intermedi dell’insulina, ugualmente efficaci nello stabilizzare la glicemia evitando i cali ipoglicemici.
La somministrazione dell’insulina può variare sulla base del tipo di terapia prescritta e delle esigenze della persona diabetica. Se parliamo di terapia insulinica multiiniettiva, da somministrare da una a più volte durante il giorno, l’infusione avviene tramite:
Nei casi di diabete di tipo 1 con controllo glicemico problematico viene preferita la terapia con microinfusore insulinico. Si tratta di un dispositivo che si applica in genere sull’addome o nella coscia con un cerotto, e funziona come una micropompa, per erogare automaticamente l’insulina durante tutto il giorno o in momenti specifici.1,2
La terapia orale di prima scelta nel trattamento a lungo termine del diabete di tipo 2 è la monoterapia con la metformina, un farmaco ipoglicemizzante. La sua azione è quella di ridurre la quantità di zuccheri che il corpo assorbe dal cibo e di migliorare la risposta metabolica all’insulina endogena, ovvero quella prodotta dal pancreas.
La metformina è in genere ben tollerata, è in grado di abbassare i livelli di emoglobina glicata, ha un basso rischio di ipoglicemia e di effetti avversi sul sistema cardiovascolare. Tuttavia, a volte da sola non basta a compensare l’iperglicemia, e in questi casi è necessario associare altri farmaci orali tra cui:
La terapia orale del diabete 2 con la sola metformina o una combinazione di altri farmaci offre molti vantaggi ma deve essere accompagnata da modifiche all'alimentazione e allo stile di vita per garantire un’efficacia a lungo termine e migliorare la prognosi.1,2,3
La terapia con l’insulina può essere inserita nel piano terapeutico di chi soffre di diabete del tipo 2 in qualunque momento, se la terapia orale di prima e seconda scelta con la combinazione dei tre farmaci non è efficace nella compensazione dell’iperglicemia.
La terapia insulinica per il diabete di tipo 2 prevede in prima istanza la somministrazione della tipologia basale, ad azione lenta, combinata con uno o più farmaci orali tra cui la metformina. Nei casi in cui la glicemia tenda comunque a risalire eccessivamente dopo i pasti, è possibile optare per il bolo di insulina, che agisce rapidamente.
L’indiscusso vantaggio dell’insulina è che si tratta ancora del farmaco con più efficace azione ipoglicemizzante, e tuttavia resta una terapia di terza scelta nel caso del diabete di tipo 2 per i seguenti motivi:
Anche la terapia orale ha i suoi effetti collaterali da tenere presenti, come i disturbi gastrointestinali, causati anche dalla metformina. Tuttavia, la terapia insulinica combinata con alcuni farmaci orali, tra cui i DPP 4, inibitori SGLT2 e agonisti GLP 1, è in grado di limitare il rischio ipoglicemizzante e la tendenza all’aumento di peso.1,3
Se pensi di avere i sintomi del diabete devi parlarne con il tuo medico di MMG, ma prima puoi informarti leggendo il nostro articolo “Valori diabete: quali sono e come interpretarli?”.
La scelta della terapia per il diabete di tipo 2 spetta al/la diabetologo/a di concerto con la persona diabetica e il/la MMG. La scelta dei farmaci orali e dell’eventuale aggiunta della terapia insulinica dipende da fattori quali:
La personalizzazione delle cure farmacologiche per il diabete di tipo 2 è prevista nelle linee guida del trattamento della malattia, per la ragione che la risposta ai farmaci varia da persona a persona, e soprattutto va rivalutata nel tempo. Inoltre, parte integrante delle cure è rappresentata da interventi sullo stile di vita, come l’alimentazione e l'esercizio fisico. Per questo è importante che si crei un rapporto fiduciario tra persona con diabete di tipo 2, diabetologo/a, e medico/a di famiglia, oltre ad altri/e eventuali specialisti/e.1,3