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"Essere diversi non è una vergogna, né una colpa, né tanto meno una scelta"
È una parte della commovente lettera scritta da Ainett Stephens, la showgirl venezuelana nota per aver fatto la "Gatta Nera” nella trasmissione “Il Mercante in Fiera”.
Durante la sua permanenza nella casa del Grande Fratello Vip 2021, Ainett ha cercato di sensibilizzare gli inquilini e il pubblico da casa sul delicato tema della convivenza con un disturbo dello spettro autistico, raccontando la sua esperienza di madre di un figlio autistico: Christopher.
La sua testimonianza ha messo in luce alcuni temi importanti:
- Diagnosi di autismo del figlio Christopher: come è avvenuta?
- “Un ospite indesiderato”: la lettera di Ainett Stephens in cui personifica l’autismo
- Autismo e accettazione del disturbo: il confronto tra Ainett Stephens e Sonia Bruganelli
1. Diagnosi di autismo del figlio Christpher: come è avvenuta?
Ainett ammette che lei e il marito, Nicola Radici, al ricevere la notizia del disturbo autistico del figlio rimasero devastatati.
Fino al compimento dei due anni, lo sviluppo psicomotorio di Christopher è andato avanti normalmente. Il problema è sorto quando il bambino ha smesso da un giorno all'altro di parlare, spingendo i genitori a fargli fare un controllo specialistico, il cui esito era proprio la diagnosi di autismo.
Da genitore, Ainett racconta il dramma e la paura nel gestire il problema del figlio, concludendo però che Christopher aveva bisogno di una madre forte e di una figura di riferimento, promettendosi quindi di dover rappresentare questo per il figlio.
Christopher oggi ha 6 anni e, secondo quanto sostenuto da Ainett, le terapie intraprese per il controllo del disturbo autistico stanno portando miglioramenti, per questo ribadisce quanto sia importante la prevenzione precoce e invita tutte le mamme a non sottovalutare alcun sintomo e - nel dubbio - sottoporre sempre i figli agli appositi esami.
2. "Un ospite indesiderato": la lettera di Ainett Stephens in cui personifica l'autismo
"Ciao a tutti, piacere di conoscervi, mi chiamo autismo. Abito dentro Christopher e dentro tanti altri bambini"
Così esordisce Ainett Stephens nella sua lettera, in cui fa sì che sia l’autismo stesso a parlare e a raccontarsi, descrivendo esattamente cosa sia e in che modo influisce sulla vita di chi ne è affetto.
Attraverso questa lettera, apparentemente impersonale, Ainett riesce a descrivere con obiettività e malinconia gli aspetti più difficili della convivenza con la malattia, filtrati dagli occhi di un genitore che soffre per i problemi del figlio, sentendosi impotente.
L’autismo viene presentato come un ospite indesiderato che non avrebbe più lasciato la persona affetta per tutta la vita, creandogli molte difficoltà e ostacoli.
Anche se a Christopher non è andata male: infatti spiega che, se in alcuni casi l’autismo può causare ritardi mentali e disabilità gravi (autismo a basso funzionamento), nel caso di Christopher si tratta di autismo ad alto funzionamento, un disturbo circoscritto alla sfera sociale e relazionale.
2. Autismo e accettazione del disturbo: il confronto tra Ainett Stephens e Sonia Bruganelli
In conclusione al suo monologo, Ainett ammette di aver trovato la speranza nella fede: confida nel fatto che, seppur l’infanzia di Christopher non sia stata del tutto serena a causa della sua difficoltà ad esprimersi, relazionarsi e socializzare, confida in un futuro più roseo per il figlio.
A questo si sente di rispondere Sonia Bruganelli, opinionista del GF Vip 2021 che ha assistito al discorso di Ainett e condivide con la concorrente un triste aspetto della sua vita privata: ha anche lei una figlia malata. Ciò nonostante, la Bruganelli dichiara di non riuscire a trovare la speranza nella fede, né alcuna consolazione della disabilità dalla figlia.
Vero è che si tratta di due condizioni differenti: la figlia di Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis, Silvia, essendo nata con un’anomalia cardiaca grave si è dovuta sottoporre a un intervento d’urgenza, che le ha causato un danno neurologico di cui tuttora e per tutta la vita pagherà le conseguenze.
Dall’altra parte, il figlio di Ainett convive con una forma di autismo leggera, che non comporta danni neurologici o cognitivi e ha un QI nella norma.
Avevi già letto o visto direttamente in trasmissione la testimonianza di Ainett Stephens?
Alcune volte, anche programmi televisivi che hanno tutt’altro fine possono stimolare considerazioni profonde e toccare tematiche importanti per salute, la prevenzione o la convivenza con la malattia.
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