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L’ipertensione arteriosa è per lo più asintomatica, e può essere diagnosticata solo attraverso regolari misurazioni della pressione. Attenzione, però, perché per avere la certezza della diagnosi i controlli della pressione devono essere eseguiti dal medico secondo specifici criteri. Nell’articolo, tutto ciò che è utile sapere sull’iter diagnostico dell’ipertensione. 

Indice

  1. Perché è importante diagnosticare l’ipertensione?
  2. Esami diagnostici per l’ipertensione
  3. Come viene posta la diagnosi di ipertensione?
  4. Cosa succede dopo la diagnosi?

1. Perché è importante diagnosticare l’ipertensione?

Misurare regolarmente la pressione è un modo semplice per diagnosticare l’ipertensione e prevenire tutte le complicanze che questa condizione può provocare se trascurata. Globalmente, l’ipertensione è una delle principali cause di morte prematura, ciononostante il 46% delle persone ipertese non sa di esserlo. 

L’ipertensione difficilmente dà sintomi, soprattutto negli stadi lievi e moderati. Eppure una diagnosi precoce è l’unica arma a disposizione per evitare le conseguenze più drammatiche dell’ipertensione arteriosa non trattata, tra cui:

Persone a rischio di ipertensione per predisposizione genetica e fattori modificabili legati allo stile di vita, dovrebbero sottoporsi più spesso a controlli della pressione.1 

Ipertensione diagnosi

2. Esami diagnostici per l’ipertensione

La diagnosi di ipertensione viene effettuata dal/la medico/a di famiglia o dal/la cardiologo/a attraverso i seguenti passaggi:

  • visita con auscultazione del cuore e misurazione della pressione su entrambe le braccia in posizione di relax tramite uno strumento chiamato sfigmomanometro;
  • valutazione dello stato generale di salute, della storia medica personale e familiare, e dello stile di vita. Tutte insieme queste informazioni forniscono indicazioni sul rischio di ipertensione e delle sue complicanze.

Attenzione: non basta un’unica misurazione della pressione per la diagnosi di ipertensione. Affinché si abbia la certezza che una persona sia ipertesa è necessario che i valori della pressione arteriosa misurati in ambulatorio o a domicilio siano superiori alla norma:

  • considerando la media di tre misurazione effettuate a distanza ravvicinata;
  • considerando la media di due misurazioni al giorno per 4-7 giorni consecutivi.

Nelle persone ipertese ad elevato rischio di complicanze legate a questa condizione, è necessario completare l’iter diagnostico con i seguenti esami e test:

  • analisi delle urine con ricerca di proteine, per la diagnosi di danno renale;
  • analisi del sangue per misurare l’emoglobina glicata, i livelli di colesterolo e trigliceridi, la velocità di filtrazione glomerulare (GFR), gli elettroliti e la creatinina. Si tratta di test che forniscono un quadro sulla salute cardiovascolare e renale;
  • elettrocardiogramma (ECG);
  • esame del fondo oculare per valutare eventuali danni alla retina.2,3

3. Come viene posta la diagnosi di ipertensione?

Quando la media delle diverse misurazioni pressorie effettuate in più tempi e in più giorni indica valori superiori alla norma, la diagnosi di ipertensione può essere accertata. Le linee guida mediche internazionali sono chiare sulla necessità di non interpretare in modo affrettato misurazioni occasionali o effettuate in condizioni non adeguate. 

La misurazione della pressione arteriosa con lo sfigmomanometro di basa su due indicatori:

  • la pressione sistolica, che ci dice con quanta forza il cuore pompa il sangue nel momento in cui si contrae. I valori ideali di riferimento sono inferiori o uguali a 120 mmHg (millimetri di mercurio);
  • la pressione diastolica, che intercetta la fase di intervallo tra una contrazione cardiaca e l’altra. I valori ideali di riferimento sono inferiori o uguali a 80 mmHg.

In stati di agitazione, che possono essere determinati anche dalla stessa ansia generata della visita medica, dalla fretta, o da uno sforzo fisico recente, la misurazione può risultare alterata e indicare valori non reali. Per questo è essenziale che durante la misurazione in ambulatorio o a casa, la persona sia messa nella condizione ideale, di calma e di relax, affinché i risultati siano attendibili. 

Se anche a riposo, o nella tranquillità domestica, la pressione dovesse risultare comunque sempre più alta della norma, allora si può davvero parlare di ipertensione conclamata.2,3 

Ipertensione diagnosi controllo pressione

4. Cosa succede dopo la diagnosi di ipertensione?

Alla diagnosi di ipertensione segue un trattamento che si basa sulle condizioni generali di salute al momento, e sui possibili rischi futuri. Il piano terapeutico viene pertanto stabilito dal/la medico/a insieme al/la paziente, allo scopo di ottenere il miglior risultato possibile nel breve e nel lungo termine. 

A secondo del grado di gravità dell’ipertensione, le opzioni teraeputiche si basano su:

  • interventi sui fattori di rischio modificabili, e quindi sullo stile di vita e sull’alimentazione:
  • una combinazione di cure farmacologiche e modifiche ai fattori di rischio dell’ipertensione;
  • combinazione tra terapie per la cura di eventuali patologie sottostanti, ad esempio il diabete, di modifiche allo stile di vita e di farmaci specifici per l’ipertensione.1,2,3 

Fonti

  1. World Health Organization (OMS), Hypertension 
  2. National Heart, Lung and Blood Institute, High Blood Pressure Diagnosis 
  3. Hypertension in adults: diagnosis and management. London: National Institute for Health and Care Excellence (NICE); 2023 Nov 21. (NICE Guideline, No. 136.) 

 


Dott.ssa Paola Perria

Autore

Dott.ssa Paola Perria

Giornalista e medical writer, si occupa, da oltre dieci anni, di contenuti divulgativi per il web focalizzati su sanità, alimentazione, stile di vita e benessere con un taglio inclusivo.