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In un altro approfondimento, abbiamo affrontato il tema delle 7 fasi del nostro ciclo vitale: dalla nascita all'età adulta. Qui, analizzeremo in dettaglio le tappe fondamentali che caratterizzano lo sviluppo di un/a bambino/a, dai suoi primi anni di vita al momento in cui entra nella fase che precede l'adolescenza.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
1. Livello prenatale
Fin dal livello prenatale, il bambino recepisce stimoli uditivi e sensoriali nell’ambiente intrauterino.
Con la nascita, il neonato si trova inserito in un ambiente familiare caratterizzato da specifiche dinamiche e da relazioni affettive di scambio. Il bambino è in grado di cogliere gli stati emotivi di chi lo circonda e di trasmettere i propri bisogni in uno schema relazionale fondato inizialmente sullo sguardo e sullo scambio di contatto fisico.
Già a dieci settimane è in grado di discriminare le emozioni di gioia, collera e tristezza che i genitori manifestano con le espressioni facciali, mimiche e verbali. Attraverso la comunicazione il bambino è in grado di ottenere la regolazione necessaria al suo benessere grazie alle figure genitoriali: il caregiver diviene infatti competente nel riconoscere i messaggi mandati dal bambino e favorisce i tentativi e la soddisfazione delle sue richieste. Grazie a questo continuo scambio, il bambino e il genitore si troveranno a fondare un primo schema di relazione, che andrà potenziato nell’arco della crescita.
Favorire l’emersione di questi scambi comunicativi e affettivi permette al bambino di creare un inventario delle proprie risorse interne, favorisce la fiducia nelle proprie capacità, sviluppa la curiosità e il senso di auto efficacia. L’importanza delle cure precoci favorisce anche una continuità positiva nello sviluppo del bambino.
2. Prima infanzia
Durante la prima infanzia (0-2 anni), il bambino vive un periodo di rapido sviluppo in cui le interazioni con l'ambiente circostante e la formazione dei legami di attaccamento con i genitori giocano un ruolo fondamentale. Questa fase è caratterizzata da una crescita accelerata delle competenze percettive, motorie, cognitive, linguistiche e sociali, che preparano il bambino alle sfide e alle scoperte che lo attendono nei primi anni di vita.
3. Periodo prescolare
Con il periodo prescolare (2-6 anni), il bambino affina le proprie competenze, diventando sempre più esperto nell’esplorazione dell’ambiente circostante e nel rapporto con gli adulti e con i pari.
Comincia ad essere autonomo e vive le prime separazioni dai genitori: l’asilo nido e la scuola dell’infanzia garantiscono un inserimento graduale nel mondo dei pari, con cui il bambino sperimenterà per la prima volta la cooperazione, la competizione e l’incontro con altri adulti significativi.
La crescita con i fratelli favorisce lo scambio con altri coetanei, in quanto, anche a casa, il bambino si trova a sperimentare una sorta di “laboratorio sociale” nella quotidianità. Il gioco è una modalità espressiva fondamentale di questa fase dello sviluppo, può essere individuale o condiviso, concreto o simbolico: favorisce, in ogni caso, la maturazione di competenze sociali, dello scambio di ruoli e della consapevolezza di sé.
È in questo periodo che emergono anche l’identità di genere e i primi legami di amicizia.
4. Dai 6 agli 11 anni
L’inserimento nella scuola primaria (6 anni-11 anni), è il momento in cui il bambino va
incontro ad uno sviluppo graduale a livello fisico e ad un ampio e importante sviluppo a livello cognitivo.
Il bambino si trova a sviluppare un proprio giudizio morale e predilige la socialità caratterizzata da gruppi di bambini dello stesso genere. La scuola diventa il luogo della crescita e dell’incontro con l’altro, stimola l’apprendimento scolastico e la condivisione con i pari e con gli adulti di riferimento. In questi anni il bambino acquisisce conoscenze sul mondo, attraverso i concetti di spazio, tempo e relazioni ed entra per la prima volta a fare parte del gruppo classe.
L’amico del cuore è spesso presente nei racconti dei bambini delle elementari, che vivono l’esclusività del rapporto.
5. Preadolescenza
Con la preadolescenza (10-11/ 12-13 anni) gli amici cominciano a diventare il riferimento principale del ragazzo. Non sono più solo dei compagni di giochi, ma diventano confidenti e compagni di dialogo e confronto, legati da profonde sensazioni di affetto ma anche di gelosie e competizione.
Il bambino si trova quindi in una sorta di ponte tra l’infanzia e l’adolescenza e comincia a sperimentare sensazioni e punti di vista sconosciuti fino a questo momento. A livello di apprendimento è questo il periodo in cui si assiste ad un potente salto, il pensiero diventa possibile e ipotetico, si stacca dalla realtà conosciuta e permette la rappresentazione di mondi e situazioni nuove.
Il legame con i genitori non è più stretto come nell’infanzia. I ragazzi cominciano infatti a spingere verso comportamenti autonomi, ma allo stesso tempo esprimono ancora il bisogno di vicinanza e di contatto tipico dell’età infantile.
In tutte queste fasi dello sviluppo è importante garantire al bambino un ambiente positivo e stimolante, dove i compiti dello sviluppo possano essere affrontati adeguatamente alle competenze acquisite, senza forzare né rallentare il processo tipico di crescita.
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