Fibromialgia e dolore: dalle cause alla gestione

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Il dolore cronico è il sintomo principale e più debilitante della fibromialgia. La sensazione dolorosa viene percepita come diffusa e spesso insopportabile. Nell’articolo approfondiamo le cause del dolore fibromialgico, le sue caratteristiche, e soprattutto le opzioni più efficaci per trovare sollievo. 

Indice

1. Il dolore nella fibromialgia
2. Cosa causa il dolore nella fibromialgia?
3. Cosa peggiora il dolore nella fibromialgia?
4. Cosa dà sollievo al dolore nella fibromialgia?
   1. Farmaci
   2. Terapia non farmacologica
   3. Approcci olistici

1. Il dolore nella fibromialgia

Il dolore cronico è il principale sintomo della fibromialgia, e anche il criterio diagnostico fondamentale, in associazione all’estrema stanchezza (fatigue). Si tratta di un dolore diffuso difficile da spiegare per chi lo prova, e, purtroppo, sottovalutato anche dalla classe medica. 

La persona fibromialgica sperimenta sofferenza in varie zone del corpo che spesso si accompagna a rigidità dell’apparato muscoloscheletrico. Il dolore è quindi di natura:

• muscolare, simile a quello che si prova dopo essersi sottoposti ad un allenamento massiccio, senza, però, che questa sia la causa. Talvolta i muscoli, oltre a dolere, hanno spasmi e crampi;
• articolare, in particolare negli snodi del collo, delle spalle, della schiena, e delle anche;
• tendineo profondo, soprattutto nei punti di giunzione tra muscoli e tendini o legamento.

Il dolore fibromialgico viene descritto come trafittivo, bruciante, talvolta lacerante e profondo. Esistono specifici punti del corpo, chiamati tender points, in cui la sensibilità al dolore è sempre presente se stimolata. 

Questo fenomeno è definito allodinia, ed è tipico della fibromialgia, perché il dolore non ha cause apparenti, se non in un’alterazione nella sensibilità allo stimolo doloroso che parte dal sistema nervoso (iperalgesia). Sebbene i tender points siano le aree caratteristiche del dolore fibromialgico, esso viene percepito come generalizzato e diffuso, coinvolgendo gli arti, le natiche, la testa e l’addome.

Altra caratteristica è la tendenza alla cronicità. Il dolore della fibromialgia alterna fasi di acutizzazione ad altre di apparente remissione. Tuttavia, dal momento che si tratta di una patologia non infiammatoria cronica, il dolore torna.^1,2 

2. Cosa causa il dolore nella fibromialgia?

La causa del dolore fibromialgico va ricercato nel sistema nervoso. In condizioni normali, di salute, i nervi che attraversano il corpo umano inviano al cervello le sensazioni fisiche che rilevano dall’esterno, come il caldo, il freddo, il piacere e, appunto, il dolore. Queste informazioni viaggiano sotto forma di impulsi elettrici verso il cervello e il midollo spinale e vengono elaborate. 

Nella fibromialgia questo processo risulta alterato, e ciò che ne deriva è un’interpretazione erronea di stimoli normalmente neutri o piacevoli che vengono convertiti in sintomi dolorosi. Le cause di questo “guasto” del sistema nervoso non sono ancora stata individuate, sembra però che nelle persone fibromialgiche l’afflusso di sangue alle aree del cervello deputate all’elaborazione del dolore sia inferiore alla norma.²

3. Cosa peggiora il dolore nella fibromialgia?

Il dolore fibromialgico ha meccanismi slegati da cause prettamente fisiche, tuttavia esistono fattori che fungono da “trigger”, che innescano o peggiorano i sintomi. Vediamo i principali. 

3.1 Fattori fisici

Eventi fisici e malattie acute o croniche possono diventare inneschi del dolore fibromialgico, per questo è molto importante conoscerli tutti. Tra queste condizioni, alcune delle quali prevenibili o gestibili, si annoverano:

• incidenti, traumi, ferite;
• il parto naturale o con taglio cesareo;
• interventi chirurgici;
• infezioni;
• fluttuazioni ormonali, ad esempio in periodi specifici della vita come la menopausa;
• esposizione a variazioni climatiche, specialmente se repentine;
• deprivazione del sonno;
• estrema stanchezza fisica associata a fasi complesse della vita, non necessariamente negative.

Malattie reumatiche e autoimmuni croniche, a loro volta dolorose, contribuiscono ad aumentare il rischio di dolore fibromialgico, e in particolare:

• artrosi;
• artrite reumatoide;
• lupus eritematoso sistemico (LES);
• malattie mentali come ansia generalizzata e depressione;
• sindrome dell’intestino irritabile (IBS);
• spondilite anchilosante.³ 

3.2 Fattori comportamentali

Molto importante è sapere quali comportamenti o abitudini della vita quotidiana possono fungere da fattori precipitanti o aumentare la sensazione del dolore in chi soffre di fibromialgia. Alcuni esempi:

• modifiche nella dieta in senso non salutare;
• trascuratezza nell’igiene del sonno;
• stress da lavoro;
• sedentarietà o, al contrario, esercizio fisico troppo intenso;
• difetti di postura.³

3.3. Fattori psicologici

Il dolore della fibromialgia tende ad autoalimentarsi. La persona che sperimenta sintomi dolorosi diffusi, o che si accentuano dopo attività normali influendo negativamente sul sonno e sulla vita lavorativa e di relazione, vive generalmente sentimenti negativi di irritazione e frustrazione. 

Dal momento che è un dolore invisibile, che non dipende da un’infiammazione interna o da cause organiche dimostrabili, tende ad essere trascurato e sottovalutato sia da familiari e amici della persone fibromialgica, che persino da una parte della classe medica. Tutto ciò influisce sullo stato psicologico aumentando i livelli di stress e di rabbia che contribuiscono a sensibilizzare il già iper reattivo sistema nervoso. Non sentirsi credute a supportate, nonché la mancanza di una diagnosi certa, precipita le persone fibromialgiche in uno stato di isolamento sociale e di esaurimento che amplificano a loro volta proprio il sintomo doloroso.^2,3 

4. Cosa dà sollievo al dolore nella fibromialgia?

Il trattamento del dolore da fibromialgia viene stabilito dal/la reumatologo/a che ha fatto la diagnosi, e si basa sia sui farmaci analgesici, che su altro genere di cura anche afferente alla medicina alternativa, associati a modifiche allo stile di vita.

4.1 Farmaci

Le terapie farmacologiche che possono alleviare il dolore da fibromialgia sono diverse. Tra i medicinali disponibili si annoverano:

• antidepressivi;
• anticonvulsivanti;
• naltrexone a basse dosi, un analgesico della famiglia degli oppioidi;
• antinfiammatori, utili soprattutto a contrastare il dolore determinato da altre condizioni coesistenti con la fibromialgia.^2,3  

4.2 Terapia non farmacologica

Oltre ai farmaci, non sempre risolutivi e con effetti collaterali, il dolore da fibromialgia può essere trattato in modo alternativo. Una delle strategie migliori consiste nell’intervenire sul benessere di mente e  corpo in modo da influenzare in modo positivo il sistema nervoso. Ad esempio il dolore può essere alleviato:

• “lavorando” su frustrazione, rabbia, ansia e depressione con la psicoterapia individuale o di gruppo, o applicando la tecnica cognitivo-comportamentale (CBT) dietro guida di unə psicologə. Questi percorsi servono a migliorare e stabilizzare il tono dell’umore e allentare la pressione sul sistema nervoso;
• abbassando i livelli di stress con meditazione, training autogeno e tecniche di respirazione profonda;
• migliorando la qualità del sonno con l’adozione di buone abitudini serali, eliminazione della caffeina ed esercizio fisico regolare. L’attività motoria può inizialmente apparire come un trigger del dolore, ma in seguito funge invece da ottimo analgesico e regolatore del sonno naturale, purché non praticata in modo eccessivo. Sport consigliati sono: bicicletta, camminata veloce, tai chi, nuoto;
• migliorando la postura con la ginnastica posturale ed esercizi di stretching;
• costruendo un piano alimentare personalizzato che punti su cibi vari e sani. Ottima, ad esempio, la dieta mediterranea;
• evitando eccessivi carichi di lavoro e i troppi impegni.³ 

4.3 Approcci olistici

Sono tante le terapie della medicina olistica a cui si può ricorrere per trattare il dolore di origine fibromialgica. Una delle tecniche anti dolorifiche più collaudate, considerata oggi anche dalla classe medica tradizionale un metodo efficace perché validato da tanti studi sperimentali, è l’agopuntura. In alternativa si può optare per la digitopressione, che agisce nello stesso modo ma senza l’uso degli aghi. Tecniche più complesse come la mindfulness, la meditazione zen e lo yoga sono ugualmente utili nel lungo termine, ma non sono adatte a tuttə, perché implicano un costante allenamento quotidiano. Altre tecniche e metodi alternativi sono l’ipnosi e i massaggi, purché praticati da professionistə certificatə.^1-3 

Fonti

1. National Institute of Arthritis Musculoskeletal and Skin Disease, Fibromyalgia
2. WebMD, Fibromyalgia Pain 
3. Medical News Today, How to Recognize Fibromyalgia Flares and What to Do About Them