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La stanchezza è uno dei sintomi principali della mononucleosi, e anche uno dei più persistenti. Normalmente il riposo è sufficiente a favorire il recupero delle forze dopo essere guariti dall’infezione. Talvolta, però, la stanchezza post mononucleosi che non passa è spia di un problema medico da indagare. Nell’articolo tutto ciò che serve sapere.
Indice
- Stanchezza da mononucleosi: perché si verifica?
- Quanto dura la stanchezza da mononucleosi?
- Rimedi e consigli per contrastare la stanchezza da mononucleosi
- Mononucleosi e stanchezza: quando consultare il medico?
1. Stanchezza da mononucleosi: perché si verifica?
La stanchezza è uno dei principali sintomi della mononucleosi, malattia infettiva causata nella maggior parte dei casi dal virus Epstein-Barr. La caratteristica di questa infezione, infatti, è quella di presentare una sintomatologia variegata, che può essere molto lieve, oppure estremamente severa, che include oltre alla spossatezza, anche febbre, ingrossamento dei linfonodi e mal di gola. La stanchezza, anche definita astenia, è uno degli ultimi sintomi a sparire, in alcuni casi si prolunga oltre la guarigione.
La ragione sta nel fatto che le infezioni come quella causata dal virus Epstein-Barr, inducono una reazione immunitaria di tipo infiammatorio importante, che l’organismo scatena per debellare i virus dal corpo. Questa “battaglia” stanca il corpo, causando debolezza e sonnolenza. Tuttavia, il virus Epstein-Barr, come altri tipi di virus, non viene mai debellato completamente. Anche una volta reso inoffensivo, resta dormiente nei tessuti linfatici dell’organismo, e in alcuni casi può riattivarsi.
Inoltre, la mononucleosi è un’infezione che tipicamente colpisce in età infantile o adolescenziale, quando il sistema immunitario è ancora immaturo e scatena reazioni infiammatorie intense. Pertanto non è strano che teenager e bambini con la mononucleosi lamentino tra i sintomi una profonda e persistente stanchezza.1-3
2. Quanto dura la stanchezza da mononucleosi?
La durata media della stanchezza quale sintomo di mononucleosi in realtà è molto variabile. Nella fase acuta dell’infezione, spossatezza e debolezza sono presenti quasi sempre nelle prime settimane, ma possono prolungarsi fino ad un mese. La stanchezza, intesa come astenia, può però perdurare settimane o mesi oltre il periodo di convalescenza e non è da considerarsi una complicanza. Forme particolarmente severe di mononucleosi peggiorano anche il sintomo della stanchezza. Tuttavia, se dopo svariati mesi la situazione non migliora, significa che esiste una condizione medica da indagare.1,4
3. Rimedi e consigli per contrastare la stanchezza da mononucleosi
La stanchezza da mononucleosi si attenua da sola man mano che ci si riprende dall’infezione. Durante le fasi in cui la prostrazione è maggiore, la cosa migliore da fare è curarsi con il riposo a letto. Bere spesso e a piccoli sorsi e consumare pasti leggeri ma nutrienti, compatibili con l’eventuale infiammazione della faringe, accelerano il processo di ripresa e il recupero delle forze. Antipiretici e antinfiammatori FANS possono aiutare a combattere sintomi quali febbre, mal di gola e dolori muscolari che contribuiscono ad acuire la stanchezza.1,2
In caso di disidratazione e astenia severe, può essere utile l’idratazione endovenosa con somministrazione di FANS con azione antinfiammatoria. Se tutto va bene, non si verificano complicanze, in fase di convalescenza si possono riprendere le attività consuete anche per contrastare il senso persistente di stanchezza.
Consigli utili sono:
- dormire 7-9 ore per notte;
- fare brevi sonnellini durante il giorno;
- consumare cibi nutrienti ricchi di antiossidanti naturali contenuti soprattutto in frutta e verdura;
- fare esercizio fisico moderato durante il giorno;
- evitare sforzi eccessivi per preservare le riserve di energia;
- evitare pasti pesanti e cibo spazzatura;
- bere tanto.
Una nota particolare riguarda la ripresa delle attività sportive. Dal momento che uno dei possibili sintomi della mononucleosi, oltre alla stanchezza, è l'ingrossamento della milza (splenomegalia), gli sport da contatto possono essere ripresi non prima di un mese dall’inizio del sintomi. Per gli altri occorre attendere tre settimane. Se la stanchezza è tanta, la ripresa dell’attività sportiva deve essere graduale.1-3
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4. Mononucleosi e stanchezza: quando consultare il medico?
Quando la stanchezza scatenata dalla mononucleosi dura troppo a lungo, e non si attenua dopo sei mesi dall’infezione, è assolutamente necessario rivolgersi al/la medico/a per un consulto. All’origine potrebbe esserci un disturbo del sonno, come ad esempio soffrire di apnee del sonno (OSAS), una forma di depressione, oppure il virus Epstein-Barr potrebbe aver scatenato la sindrome da fatica cronica. Questa è una condizione controversa sotto il profilo medico, ancora poco conosciuta e studiata, anche definita encefalomielite mialgica, i cui sintomi sono:
- astenia cronica che non migliora con il risposo;
- stanchezza sia fisica che mentale;
- intolleranza allo sforzo fisico.
In presenza di una sintomatologia di questo tipo, è opportuno parlarne con il MMG o pediatra. In ogni caso, bambini, adolescenti o adulti che continuino a sentirsi stanchi/e in modo anomalo mesi dopo aver contratto la mononucleosi potrebbero aver bisogno di cure supplementari o di un’integrazione nutrizionale, pertanto esami ed analisi sono senza dubbio consigliati.4,5
Fonti
- Centers for Disease Control and Prevention Epstein-Barr Virus and Infectious Mononucleosis
- Policlinico universitario Agostino Gemelli, Mononucleosi infettiva
- Medical News Today What to Know about Post Viral Syndrome
- Verywell Health How Long Fatigue Lasts in Infectious Mononucleosis
- P. D. White, What Causes Prolonged Fatigue after Infectious Mononucleosis—and Does It Tell Us Anything about Chronic Fatigue Syndrome?, The Journal of Infectious Diseases, Volume 196, Issue 1, 1 July 2007, Pages 4–5, https://doi.org/10.1086/518615
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