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Un nodulo mammario è una massa che ha un aspetto differente rispetto al tessuto mammario circostante. Può essere anche percepibile al tatto oppure si rileva attraverso specifici esami (mammografia ed ecografia).

Questa crescita di tessuto che rappresenta un'aggregazione di materiale organico e la massa mammaria può essere benigna o maligna. I noduli a livello del seno sono comuni e nel 90% dei casi non risultano essere di natura maligna.


La presenza di un nodulo può essere rilevata dalla donna durante un’autopalpazione del seno oppure durante una visita di controllo dal proprio medico. 
In alcuni casi, il nodulo è accompagnato da altri sintomi come il dolore al seno, ma questo non implica automaticamente la presenza di una neoplasia della mammella o di un’altra malattia grave. Ad esempio, a causa cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale si verifica un aumento della sensibilità mammaria e un ingrossamento delle ghiandole, ma questa condizione non è sinonimo di una condizione patologica. 

Una massa benigna può essere solida o cistica, mentre una massa maligna è tipicamente solida. Tuttavia, una massa cistica con componenti solide (cisti complessa) può essere maligna. I noduli possono essere o meno associati a dolore e sono a volte accompagnati da secrezione dal capezzolo o alterazioni a livello della cute.

Si possono distinguere diverse tipologie di nodulo al seno e per accertarne la natura il medico potrà prescrivere specifici esami. Sono i due aspetti di cui parleremo in questo articolo.

1    Le  più comuni tipologie di noduli mammari 
2    Quali esami strumentali fare?
3    Fonti

 

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1. Le  più comuni tipologie di noduli mammari

La presenza di un nodulo, un rigonfiamento o una tumefazione può essere di diverse tipologie e di seguito si riportano le più frequenti.

Cisti

Una cisti al seno molto spesso insorge prima del ciclo mestruale, scomparendo subito dopo la sua fine. Di solito è determinata dalla dilatazione di un dotto (condotto presente nella ghiandola mammaria). La cisti alla palpazione appare come un nodulo teso ma elastico, rotondo, con superficie liscia e mobile e può avere una grandezza variabile.

Aggregazioni fibrocistiche

Molte giovani donne hanno mammelle caratterizzate da più formazioni cistiche raggruppate, dette fibrocisti, all’interno del tessuto ghiandolare. La tensione mammaria e il rigonfiamento di queste cisti sono strettamente legate alle variazioni del ciclo mestruale.

Papillomi intraduttali

Il papilloma intraduttale è una forma rara tumorale benigna che si sviluppa all’interno dei dotti galattofori, ossia i condotti che formano un sistema ramificato che collega il capezzolo a particolari strutture (lobuli) della ghiandola mammaria.
Si presenta, generalmente, con la fuoriuscita di liquido rosso o marrone scuro dal capezzolo.

 

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Fibroadenomi

I fibroadenomi sono tumori benigni costituiti da tessuto ghiandolare e connettivo. Il fibroadenoma è un tumore benigno che colpisce le ragazze giovani (fibroadenoma giovanile) in genere tra i 18 e i 25 anni.

Prevalentemente colpisce circa 1 donna su 10 ed è composto da un singolo nodulo mobile, duro, elastico spesso dolente. La copresenza di noduli multipli viene definita fibroadenomatosi ed è una condizione che interessa circa 2 donne su 100. Un fibroadenoma semplice non sembra essere correlato ad un aumento del rischio di sviluppare tumore al seno; viceversa un fibroadenoma complesso (che si manifesta con più noduli e può riguardare entrambi i seni), potrebbe aumentare lievemente il rischio.

Nodulo da infezione batterica

Le infezioni della mammella - chiamate mastiti e generalmente determinate da batteri - possono presentarsi con comparsa di noduli. Queste forme sono più frequenti nelle donne in allattamento (in genere entro i primi tre mesi dall’inizio dello stesso), ma si possono anche sviluppare durante la pubertà

Necrosi grassa

Una necrosi grassa consiste nel deposito lipidico in seguito a una lesione al seno, dovuta a sua volta a un trauma o a un’operazione chirurgica. Talvolta, questo tipo di nodulo è dolorante, specie se dovuto a una lesione recente.


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3. Quali esami strumentali fare

Con la palpazione del seno si può percepire la presenza di una massa associata o meno a dolore, ma non è possibile stabilirne la natura. In funzione della conformazione del seno e del sospetto di malattia, il medico potrà prescrivere uno o più accertamenti strumentali per appurare la natura della lesione apprezzata alla palpazione.

I metodi ad oggi più utilizzati per determinare la natura benigna o maligna di un nodulo al seno sono i seguenti: mammografia, ecografia, risonanza magnetica per immagini o la biopsia (oppure l'agoaspirato).

In genere, l’ecografia viene effettuata in prima istanza poiché consente di distinguere i noduli solidi dalle cisti. Sebbene queste ultime siano in genere benigne, se provoca ad esempio dolore o si hanno secrezioni dal capezzolo, si procede  anche all’aspirazione tramite un ago per prelevare il liquido della cisti e procedere all'analisi al microscopio. Il sospetto di presenza di cellule tumorali sorge quando il liquido:

  • contiene sangue o è opaco
  • la quantità di liquido aspirato è scarsa
  • il nodulo permane nonostante l’aspirazione.

Anche quando il nodulo è solido, generalmente si procede prima con un esame mammografico e successivamente da una eventuale biopsia.

Lo screening mammografico è anche un valido strumento di prevenzione che viene consigliato a tutte le donne proprio per poter identificare tempestivamente e precocemente la presenza di tumore al seno. Pertanto partecipare ai programmi di screening è essenziale per tutelare la propria salute.

 

La biopsia consente di caratterizzare il tessuto prelevato e di verificare la natura delle cellule presenti, quindi comprendere se siamo in presenza di una lesione tumorale o meno. 

La biopsia può essere eseguita in diversi modi:

  • agoaspirato: come abbiamo visto prima, si utilizza un ago sottile per il prelievo di un campione biologico le cui cellule vengono analizzate al microscopio (esame citologico) sempre per discriminare la natura benigna o maligna del nodulo
  • Biopsia con ago spesso: come dice il nome stesso, viene impiegato un ago con un calibro maggiore e con una specifica punta  in grado di prelevare una maggior quantità di tessuto mammario
  • Biopsia aperta (chirurgica): in questo caso viene effettuata una piccola incisione per poter asportare parte o tutto il nodulo. Si esegue quando non è possibile fare l’agoaspirato oppure se l’esito di quest’ultimo è negativo, ma resta il sospetto di presenza di tumore.

 

In conclusione, in caso di presenza di un rigonfiamento al seno o all’ascella è bene non ignorarla e rivolgersi al medico, ricordando che:

  • la maggior parte dei noduli mammari non sono maligni;
  • l’autopalpazione aiuta a prevenire il tumore al seno;
  • la sopravvivenza delle donne con carcinoma mammario è tra le più elevate;
  • una diagnosi precoce di tumore al seno è associata a maggiori probabilità di guarigione.

 

Fonti 

Kosir MA. Breast Masses (Breast Lumps). MSD Manuals for professional. 2020.
Tumore al seno: prevenire è possibile. Fondazione Onda.
3  Patologia mammaria benigna. Indicazioni per la miglior pratica clinica. Collegio Italiano dei Senologi, 2019. (Data ultimo accesso 11.10.2021).
4  American Cancer Society Fibroadenomas of the Breast. (Data ultimo accesso 11.10.2021).
Agoaspirato del nodulo mammario. Guida agli esami, AIRC, 2017.


Dott.ssa Chiara Mossali

Autore

Dott.ssa Chiara Mossali

Medical writer e consulente in ambito healthcare. Laureata in Biotecnologie. Esperienza nell’ambito della ricerca di laboratorio e nella ricerca clinica. Da circa 10 anni mi occupo di comunicazione e consulenza nel settore healthcare curando progetti e contenuti per medici e pazienti.