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L’interferone rappresenta un valido alleato nel trattamento della sclerosi multipla. La sua introduzione, avvenuta negli ultimi anni del secolo scorso, ha rappresentato una svolta nel modo in cui la malattia veniva precedentemente curata: vediamo insieme come.

Ecco cosa tratteremo in questo articolo:

  1. Che cos’è l’interferone beta e perché si usa nella sclerosi multipla?
  2. Interferone beta: tipologie e utilizzo nella sclerosi multipla
  3. Interferone beta-1a o Rebif: assunzione, benefici ed effetti collaterali
  4. Interferone beta-1b o Betaferon: assunzione, benefici ed effetti collaterali
  5. Se prendo l'interferone posso guarire dalla sclerosi multipla?

 

Stetoscopio su sfondo bianco con la scritta sclerosi multipla e pastiglie indicative di un trattamento per la malattia

 

1. Che cos’è l’interferone beta e perché si usa nella sclerosi multipla?

L'interferone beta è una molecola naturalmente prodotta dal corpo umano e viene utilizzata dalle cellule  del sistema immunitario per comunicare tra loro. Può essere, però, prodotta anche artificialmente e, in questa forma, viene utilizzata come trattamento nella sclerosi multipla (SM) per ridurre la frequenza e la gravità delle ricadute e per rallentare la progressione della malattia.

Si ritiene che l'interferone beta, infatti, agisca modulando la risposta immunitaria che, nel caso della sclerosi multipla attacca erroneamente la mielina, la sostanza che avvolge e protegge le fibre nervose nel sistema nervoso centrale danneggiando, così, la comunicazione tra il cervello e il resto del corpo.1,2

 

2. Interferone beta: tipologie e utilizzo nella sclerosi multipla

Esistono diverse tipologie di interferone beta utilizzate nel trattamento della sclerosi multipla. Le principali varianti sono l'interferone beta-1a (Rebif) e l'interferone beta-1b (Betaferone).

Rebif e Betaferone sono farmaci modificanti la malattia (DMT), approvati per l'utilizzo nella sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS), che è la forma più comune di SM.

L'obiettivo principale del trattamento con l’interferone è ridurre la frequenza e la gravità delle ricadute nella sclerosi multipla. Il meccanismo di azione non è completamente compreso, ma si pensa che esso agisca modulando la risposta immunitaria, rendendola meno aggressiva, e riducendo l'infiammazione nel sistema nervoso centrale. In particolare, si ritiene che  possa inibire le  molecole pro-infiammatorie e ridurre l'attivazione dei linfociti T, cellule primariamente coinvolte nella risposta autoimmune contro la mielina tipica della sclerosi multipla.1,2

 

3. Interferone beta-1a o Rebif: assunzione, benefici ed effetti collaterali

L'interferone beta-1a può essere somministrato attraverso diverse formulazioni. Le due formulazioni più comuni sono:

  • somministrazione intramuscolare (Avonex): viene somministrato una volta alla settimana tramite un'iniezione intramuscolare profonda, di solito nel muscolo della coscia o del braccio;
  • somministrazione sottocutanea (Rebif): viene somministrato tre volte alla settimana tramite iniezioni sottocutanee, ad esempio nell'addome, nella coscia o nel braccio.

È stato dimostrato che questo farmaco riduce il numero e la gravità delle ricadute, rallentando il peggioramento delle condizioni cliniche dei pazienti.

Come con qualsiasi farmaco, l'interferone beta-1a può causare effetti collaterali.  Alcuni degli effetti collaterali comuni includono reazioni nel sito di iniezione (ad esempio arrossamento, dolore, gonfiore), sintomi simil-influenzali (come febbre, brividi, affaticamento, dolori muscolari) e disturbi del sistema ematopoietico, quindi nella creazione delle cellule del sangue, come ad esempio riduzione dei globuli bianchi o delle piastrine nel sangue. È importante riferire al medico eventuali effetti collaterali per gestirli adeguatamente.1,2,3

 

Close up addome di una paziente durante iniezione sottocutanea

 

4. Interferone beta-1b o Betaferon: assunzione, benefici ed effetti collaterali

L'interferone beta-1b viene somministrato attraverso iniezioni sottocutanee, di solito ogni due giorni. Le iniezioni possono essere fatte da solo a casa o sotto la supervisione di un professionista sanitario.

Studi clinici hanno dimostrato che questo farmaco è in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da sclerosi multipla, riducendo la frequenza e la gravità delle ricadute. Inoltre, l’interferone beta 1-b rallenta l'accumulo di lesioni nel cervello e nel midollo spinale e può avere un effetto positivo sulla disabilità a lungo termine.

L’utilizzo di interferone beta-1b può causare effetti collaterali, simili a quelli riscontrati nel trattamento con interferone beta-1a.3,4,5

 

5. Se prendo l'interferone posso guarire dalla sclerosi multipla?

Al momento, non esiste una cura definitiva per la sclerosi multipla (SM). Quindi, anche assumendo l’interferone, non è possibile guarire da questa malattia. L’obiettivo dei trattamenti disponibili è facilitare la gestione della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti

L'efficacia del trattamento con gli interferoni beta può variare da paziente a paziente dato che la SM è una malattia eterogenea. Alcuni pazienti possono sperimentare una significativa riduzione delle ricadute e una stabilizzazione della malattia, mentre altri possono avere una risposta meno marcata o non rispondere del tutto al trattamento.

È, pertanto, fondamentale consultare un neurologo specializzato nella gestione della SM per discutere delle opzioni di trattamento disponibili e sviluppare un piano terapeutico personalizzato basato sulle specifiche esigenze e caratteristiche del singolo paziente.

 

Bibliografia

  1. Madsen C. The innovative development in interferon beta treatments of relapsing-remitting multiple sclerosis. Brain Behav. 2017 May 8;7(6):e00696. doi: 10.1002/brb3.696. PMID: 28638705; PMCID: PMC5474703.
  2. Filipi M, Jack S. Interferons in the Treatment of Multiple Sclerosis: A Clinical Efficacy, Safety, and Tolerability Update. Int J MS Care. 2020 Jul-Aug;22(4):165-172. doi: 10.7224/1537-2073.2018-063. Epub 2019 Oct 30. PMID: 32863784; PMCID: PMC7446632.
  3. Comi G, Kappos L, Selmaj KW, Bar-Or A, Arnold DL, Steinman L, Hartung HP, Montalban X, Kubala Havrdová E, Cree BAC, Sheffield JK, Minton N, Raghupathi K, Ding N, Cohen JA; SUNBEAM Study Investigators. Safety and efficacy of ozanimod versus interferon beta-1a in relapsing multiple sclerosis (SUNBEAM): a multicentre, randomised, minimum 12-month, phase 3 trial. Lancet Neurol. 2019 Nov;18(11):1009-1020. doi: 10.1016/S1474-4422(19)30239-X. Epub 2019 Sep 3. PMID: 31492651.
  4. Plosker GL. Interferon-β-1b: a review of its use in multiple sclerosis. CNS Drugs. 2011 Jan;25(1):67-88. doi: 10.2165/11206430-000000000-00000. PMID: 21128695.
  5. Arnason BG. Long-term experience with interferon beta-1b (Betaferon)in multiple sclerosis. J Neurol. 2005 Sep;252 Suppl 3:iii28-iii33. doi: 10.1007/s00415-005-2014-2. PMID: 16170497.




Dott.ssa Giulia Boschi
Autore

Dott.ssa Giulia Boschi

PhD student in immunologia e medical writer, si occupa di ricerca biomedica e comunicazione medico-scientifica in ambito healthcare.