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6' di lettura
La vitamina C o acido ascorbico è una vitamina idrosolubile conosciuta principalmente per la sua azione nel rafforzare le difese immunitarie e la sua attività antiossidante. In realtà questa vitamina svolge tantissime funzioni sul nostro organismo e un'adeguata assunzione è molto importante in ogni individuo.
Scopriamola insieme in questo articolo:
- Quali sono le funzioni della vitamina C?
- Dove si trova e quanta vitamina bisogna assumere?
- Cosa succede in caso di carenza?
- La vitamina C può dare tossicità?
1. Quali sono le funzioni della vitamina C?
Grazie alle sue proprietà antiossidanti, la vitamina C rafforza le difese del sistema immunitario e aiuta l'organismo a prevenire il rischio di sviluppare tumori, in particolare del tumore allo stomaco, inibendo la formazione di sostanze cancerogene. Inoltre, l'assunzione di vitamina C è fondamentale per neutralizzare i radicali liberi, che possono causare danni cellulari. Svolge quindi un ruolo importante nella protezione e nel mantenimento della salute generale dell'organismo.
Più tecnicamente la vitamina C svolge un ruolo essenziale in numerose reazioni metaboliche e nella sintesi di aminoacidi, ormoni e collagene.
Tra le diverse attività si distinguono due grandi gruppi: funzioni in cui la vitamina C fa da coenzima e azioni non coenzimatiche. Tra le prime si trova l'azione coenzimatica per la sintesi di collagene, carnitina e noradrenalina. Inoltre la vitamina C è necessaria per l'attivazione di ormoni peptidici, la biosintesi di acidi biliari e gli ormoni steroidei.
2. Dove si trova e quanta vitamina bisogna assumere?
La vitamina C si trova principalmente in alcuni frutti come agrumi, kiwi e fragole, ma se ne riscontra una buona quantità anche in alcuni ortaggi come peperoni, carote e brassicacee.
La quantità consigliata dai LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana) per gli adulti corrisponde a 105 mg/die per gli uomini e 85 mg/die per le donne.
Questo fabbisogno aumenta poi in alcuni casi come gravidanza e allattamento. Sarebbe opportuno, per ottimizzarne l'assorbimento, che la vitamina non venga assunta tutta nello stesso momento poiché i trasportatori ne possono legare solo una certa quantità e devono prima avere il tempo di rilasciarla per poterne poi trasportare ancora.
3. Cosa succede in caso di carenza?
Dal momento che la vitamina C svolge molteplici funzioni una sua carenza può creare diverse problematiche all'organismo. Tra questo si possono riscontrare emorragie gengivali, stanchezza, depressione o isteria, alterato metabolismo dei folati, ridotto assorbimento di ferro e maggiore sensibilità alle infezioni.
Una delle manifestazioni principali di carenza di vitamina C è lo scorbuto, il quale si presenta con emorragie, gengivoraggie, caduta di denti e/o capelli.
In caso di presentassero i sintomi sopracitati o venisse diagnosticata una carenza di vitamina C si può discuterne un'integrazione con il proprio medico curante.
4. La vitamina C può dare tossicità?
È quasi impossibile instaurare un eccesso di vitamina C soltanto da dosi ottenute tramite l'alimentazione. Questa vitamina è infatti idrosolubile e viene facilmente eliminata con le urine.
D'altra parte un abuso di integratori assunti senza parere medico, può causare un accumulo di vitamina e dare tossicità. In questo caso i sintomi si manifestano con sovraccarico di ferro, aumentata formazione di radicali liberi e maggior rischio di calcolosi renale da precipitazione di ossalato.
Per questo motivo si ribadisce l'importanza di assumere integratori soltanto dietro prescrizione medica.
Autore
Dott.ssa Rebecca Regnoli
Laureata in Dietistica a pieni voti presso l’Università degli Studi di Milano. Attualmente lavora presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano dove si occupa di diverse mansioni tra cui valutazione dello stato nutrizionale in pazienti ricoverati e lavori di ricerca scientifica. Inoltre svolge visite private in collaborazione con alcuni studi in centro a Milano per elaborazione di diete personalizzate a pazienti con problemi fisiologici (perdita o mantenimento del peso corporeo, diete per sportivi, gravidanza) o patologici (disturbi gastrointestinali, ipertensione, dislipidemie, diabete, allergie o intolleranze alimentari).
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