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Chi soffre di apnee notturne può soffrire di insonnia, ma può accadere anche il contrario. Si tratta di due disturbi distinti, che in 2-4 casi su 10 si sovrappongono peggiorando i sintomi e facendo scordare cosa significhi una notte intera di sonno ristoratore. Nell’articolo tutto ciò che serve sapere sul legame che unisce insonnia e apnee notturne e su quali cure sono oggi disponibili

Indice

  1. Esiste una relazione tra insonnia e apnee notturne?
  2. Quali sono i sintomi comuni tra insonnia a apnee notturne?
  3. Quali sono i sintomi specifici delle apnee notturne?
  4. In che modo le apnee notturne peggiorano l’insonnia?
  5. Come si curano le apnee notturne?

1. Esiste una relazione tra insonnia e apnee notturne?

Esiste una stretta connessione tra insonnia e apnee notturne (OSAS), tanto che le due patologie sono state accorpate in un’unica definizione: COMISA (Comorbid Insomnia and Sleep Apnea). Sebbene, infatti, insonnia e apnea del sonno siano condizioni mediche diverse, con sintomi e cause specifiche, la loro compresenza, che in terminologia medica si dice comorbidità, è stimata tra il 18% e il 42% sul totale dei casi. 

Le apnee notturne rientrano tra i disturbi del sonno di natura respiratoria più diffusi, tanto da interessare il 10-20% delle persone over 50-60. Gli episodi di interruzione del respiro che si verificano durante la notte rendono il sonno frammentato e di cattiva qualità. L’insonnia cronica a sua volta è un disturbo distinto che può avere moltissime cause. Uno dei principali fattori di rischio è proprio soffrire di OSAS, tanto che il 29%-67% delle persone con questo disturbo presenta anche i sintomi dell’insonnia. D’altro canto, soffrire di insonnia cronica predispone alle apnee notturne, perché la mancanza di sonno indebolisce le vie respiratorie e riduce l’ossigenazione. 

Nonostante il legame bidirezionale tra le due condizioni sia noto, ciò  non rende più semplice la diagnosi, e tanto meno la pianificazione di una terapia adeguata al singolo caso. Le OSAS peggiorano il quadro clinico dell’insonnia, causando complicanze cardiovascolari, cognitive e psichiatriche.1,2 

Insonnia e apnee notturne

2. Quali sono i sintomi comuni tra insonnia e apnee notturne?

Sia l’insonnia che le apnee del sonno hanno come sintomi comuni frequenti risvegli notturni e sonnolenza diurna causata dalla stanchezza. In entrambi i casi, il poco sonno è leggero e non di buona qualità. Altri sintomi comuni sia all’insonnia che alle apnee notturne possono essere:

  • mal di testa al mattino;
  • difficoltà di concentrazione anche per svolgere le attività e gli impegni quotidiani;
  • vuoti di memoria;
  • irritabilità e sbalzi d’umore.2,3

Se sei incinta e soffri di insonnia puoi provare con i rimedi naturali, come ti consigliamo nell’articolo “Insonnia in gravidanza: dormire meglio è possibile.” 

3. Quali sono i sintomi specifici delle apnee notturne?

Chi soffre di OSAS si sveglia perché il cervello avvisa che c’è un deficit di ossigeno causato dalla respirazione intermittente. Spesso ad accorgersi che c’è qualcosa che non va è il/la partner, perché difficilmente chi soffre di apnee notturne si rende conto di smettere di respirare mentre dorme. 

Sintomi che possono far sospettare un’apnea notturna possono pertanto essere:

  • sospensione della respirazione più volte nel corso della notte;
  • russamento forte, sonoro;
  • risveglio improvviso con “fame” d’aria per la sensazione di soffocare;
  • bocca secca;
  • calo della libido e/o disfunzioni sessuali;
  • stanchezza diurna associata a difficoltà cognitive;
  • frequente bisogno di urinare durante la notte (nicturia).3,4

Apnee notturne sintomi

4. In che modo le apnee notturne peggiorano l’insonnia?

L’apnea notturna è una seria patologia respiratoria che insorge durante il sonno e che può sovrapporsi ad una preesistente tendenza all’insonnia. Quando si verifica una saldatura tra i due disturbi tanto da rendere difficile distinguerli, i sintomi peggiorano nettamente, e così la prognosi. Chi soffre di COMISA può quindi sperimentare i tipici disturbi dell’insonnia, che dipendono dalla privazione del sonno, più tutto un corollario di altre condizioni pre-patologiche a cascata. 

Riassumendo, le apnee notturne possono complicare i sintomi dell’insonnia e causare:

  • difficoltà cronica a prendere sonno e mantenere il sonno durante la notte, e a svegliarsi e mantenersi svegli durante il giorno;
  • disturbi motori;
  • sonnolenza diurna che aumenta il rischio di incidenti;
  • ansia e depressione causate dalle alterazioni del ciclo del sonno e dalla paura di trascorrere notti da incubo;
  • cali di memoria, di concentrazione, di attenzione;
  • cambi d’umore che influiscono negativamente sulla vita familiare, lavorativa e sociale;
  • elevati livelli di stress;
  • un aumentato rischio di disturbi cardiovascolari tra cui ipertensione e infarto;
  • un aumentato rischio di sindrome metabolica;
  • un aumentato rischio di cancro.1,2,3

Attenzione al cortisone, può causare insonnia. Ne parliamo approfonditamente nell’articolo Cortisone: disturbi del sonno e stanchezza".

Apnee notturne cura

5. Come si curano le apnee notturne?

Le apnee notturne si possono curare in modo eccellente, migliorando in tal modo anche l’insonnia. Fanno parte dei possibili trattamenti sia interventi blandi che si basano sull’uso di dispositivi da indossare durante la notte per migliorare la respirazione, che soluzioni più drastiche di tipo chirurgico

Vediamo tutte le opzioni di cura delle apnee notturne, dalle meno alle più invasive:

  • modifiche allo stile di vita e all’alimentazione in senso più salutare, che includono: smettere di fumare e di consumare alcol in eccesso, fare più attività fisica, dimagrire se necessario, favorire il sonno con soluzioni naturali;
  • esercizi di terapia orale e facciale, per rinforzare la muscolatura di bocca e mandibola in modo che naturalmente si mantengano nella posizione corretta per garantire una respirazione costante durante il riposo;
  • indossare un dispositivo che aiuta a respirare meglio, chiamato CPAP (Continuous Positive Airways Pressure). Si tratta di un ventilatore portatile che si applica al viso come una maschera e garantisce una respirazione adeguata e costante durante la notte;
  • in caso di intolleranza al CPAP una buona alternativa è il bite dentale personalizzato antirussamento, da indossare durante la notte. Si tratta di un dispositivo di avanzamento mandibolare che blocca lo scivolamento indietro della lingua e della mandibola in modo che non blocchino le vie respiratorie;
  • dispositivi impiantabili per la stimolazione neuromuscolare di lingua e muscoli delle prime vie respiratorie. Al momento si tratta di una soluzione all’avanguardia, ancora in via sperimentale in Italia;
  • chirurgia orale, che può essere utile quando vi sia un’ostruzione meccanica alla respirazione. In casi del genere le opzioni sono: la tonsillectomia e/o adenoidectomia, rimozione di parte dei tessuti palatali, chirurgia della mascella e/o mandibola per riposizionarle in caso di malocclusione che blocca o ostacola le vie respiratorie.4

Fonti

  1. Ong JC, Crawford MR, Wallace DM. Sleep Apnea and Insomnia: Emerging Evidence for Effective Clinical Management. Chest. 2021 May;159(5):2020-2028. doi: 10.1016/j.chest.2020.12.002. Epub 2020 Dec 10. PMID: 33309524; PMCID: PMC8129729.
  2. Medical News Today, Is There a Link Between Insomnia and Sleep Apnea?
  3. Healthline, Insomnia vs Sleep Apnea
  4. National Heart, Lung and Blood Institute, Sleep Apnea 

Dott.ssa Paola Perria

Autore

Dott.ssa Paola Perria

Giornalista e medical writer, si occupa, da oltre dieci anni, di contenuti divulgativi per il web focalizzati su sanità, alimentazione, stile di vita e benessere con un taglio inclusivo.