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I criteri di Roma sono linee guida internazionali formulate dagli esperti per elaborare una corretta diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile. Scopriamo nel dettaglio come vengono applicati.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
Indice
- IBS: l'importanza della diagnosi di intestino irritabile
- Criteri di Roma: la bussola per la diagnosi di IBS
- Il percorso verso la diagnosi: oltre i criteri di Roma
1. IBS: l'importanza della diagnosi di intestino irritabile
Una corretta diagnosi di IBS è importante sia per escludere la presenza di altre patologie, evitando così eventuali terapie inadeguate, sia per fornire al paziente gli strumenti per convivere con questa sindrome gestendola al meglio.
Infatti, La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è una malattia cronica che si stima colpisca tra il 9% e il 23% della popolazione mondiale, e una delle principali problematiche che portano al consulto gastroenterologico specialistico. L’IBS può avere un impatto negativo significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre, causando disagio, ansia e limitazioni nelle attività quotidiane.
2. Criteri di Roma: la bussola per la diagnosi di IBS
I criteri di Roma sono linee guida internazionali stabilite da esperti. Tali linee guida definiscono l’IBS come un disordine della funzione intestinale in cui il dolore addominale è associato alla defecazione o a variazioni nelle abitudini legate alla defecazione.
I criteri di Roma IV, pubblicati nel 2016, costituiscono l’ultima revisione delle linee guida e includono caratteristiche utili a diagnosticare in maniera più precisa e affidabile la sindrome dell’intestino irritabile. Sono lo strumento maggiormente utilizzato per arrivare alla diagnosi di IBS e vengono applicati dal personale specializzato sotto forma di questionari che permettono una descrizione accurata dei sintomi presentati dal paziente.
I criteri di Roma per l’IBS sono soddisfatti in presenza di dolore addominale ricorrente per almeno 1 giorno alla settimana negli ultimi 3 mesi, associato ad almeno 2 dei seguenti fattori:
- dolore associato alla defecazione;
- dolore associato a una variazione nella frequenza delle evacuazioni;
- dolore associato a una variazione dell’aspetto delle feci.
Le linee guida prevedono anche una ulteriore classificazione dell’IBS in 4 sottotipi:
- IBS-C, con prevalenza di costipazione;
- IBS-D, con prevalenza di diarrea;
- IBS-M, con entrambe le componenti;
- IBS-U, non classificata.
È importante sottolineare che una corretta applicazione dei criteri di Roma non può prescindere dalla valutazione dei sintomi e della storia clinica del paziente effettuata dal/la specialista. Le cause precise della sindrome dell’intestino irritabile non sono state ancora chiarite, né esiste un esame di laboratorio che possa individuare con certezza tale condizione medica. Per questo motivo la diagnosi di IBS si basa non solo sull'applicazione dei criteri di Roma ma anche sull’esclusione di altre patologie.
C’è un collegamento tra IBS e Helicobacter pylori? Scoprilo leggendo il nostro articolo Helicobacter pylori e intestino irritabile: che connessione esiste?
3. Il percorso verso la diagnosi: oltre i criteri di Roma
La sindrome dell’intestino irritabile, pur non essendo una patologia che mette a repentaglio la vita del paziente, molto spesso ne influenza la qualità in maniera tangibile. La sua diagnosi non è sempre semplice e quasi mai immediata, ma piuttosto viene raggiunta al termine di un percorso diagnostico di esclusione, che prevede diverse tappe:
- visita specialistica gastroenterologica, fondamentale per una diagnosi accurata, che comprende:
- anamnesi: raccolta di informazioni sui sintomi, la storia clinica e le abitudini alimentari del paziente;
- esame fisico: visita approfondita e con specifiche manovre diagnostiche per escludere altre patologie intestinali;
- esami diagnostici, utili per escludere la presenza di altre patologie, come:
- analisi del sangue;
- esame delle feci;
- breath test;
- esami strumentali come ecografia ed endoscopia.
Poiché è stato osservato un collegamento tra IBS e stress psicologico, il personale specializzato potrebbe consigliare di effettuare anche una valutazione psicologica.
La diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile è il punto di partenza per la gestione di questa condizione cronica, che può migliorare nel tempo grazie a una strategia personalizzata che unisca adattamenti dello stile di vita e una dieta appropriata all’assunzione di probiotici e farmaci. Tale approccio non garantisce la scomparsa dei sintomi, ma può migliorare significativamente la qualità della vita del paziente.
Fonti
- Chey WD, Kurlander J, Eswaran S. Irritable bowel syndrome: a clinical review. JAMA. 2015 Mar 3;313(9):949-58. doi: 10.1001/jama.2015.0954. PMID: 25734736;
- Cleveland Clinic, Irritable Bowel Syndrome;
- Lacy BE, Patel NK. Rome Criteria and a Diagnostic Approach to Irritable Bowel Syndrome. J Clin Med. 2017 Oct 26;6(11):99. doi: 10.3390/jcm6110099. PMID: 29072609; PMCID: PMC5704116.
- Barbara G, Cremon C, Bellini M, Corsetti M, Di Nardo G, Falangone F, Fuccio L, Galeazzi F, Iovino P, Sarnelli G, Savarino EV, Stanghellini V, Staiano A, Stasi C, Tosetti C, Turco R, Ubaldi E, Zagari RM, Zenzeri L, Marasco G. Italian guidelines for the management of irritable bowel syndrome: Joint Consensus from the Italian Societies of: Gastroenterology and Endoscopy (SIGE), Neurogastroenterology and Motility (SINGEM), Hospital Gastroenterologists and Endoscopists (AIGO), Digestive Endoscopy (SIED), General Medicine (SIMG), Gastroenterology, Hepatology and Pediatric Nutrition (SIGENP) and Pediatrics (SIP). Dig Liver Dis. 2023 Feb;55(2):187-207. doi: 10.1016/j.dld.2022.11.015. Epub 2022 Dec 11. PMID: 36517261.
- Rome Foundation: Rome IV Criteria, Bowel Disorders, Irritable Bowel Syndrome.
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