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Sono tanti i problemi che possono riguardare la salute della nostra pelle ma con un po’ di attenzione e uno stile di vita adeguato li si può prevenire o, se già si sono manifestati, curare.

In questo articolo parleremo di:

  1. Un piccolo vademecum di regole per mantenere la pelle sana
  2. Prendersi cura della pelle: la cura del viso
  3. I segnali della pelle sono molti ed è importante saperli interpretare
  4. Prendersi cura della pelle: la pelle sotto assedio
    1. L'inquinamento ambientale
    2. La detersione
    3. L'esposizione al sole
    4. L'abbigliamento
    5. La città e gli spazi chiusi
    6. Le "Cure dal web”
  5. Conclusioni

1. Un piccolo vademecum di regole per mantenere la pelle sana

Esistono delle regole che possono mantenere sana e giovane la pelle del viso e delle mani, le parti più esposte del nostro corpo, come di tutto il corpo. Ecco un piccolo vademecum:

  • Dormire bene e almeno 7-8 ore per notte. Il sonno aiuta a rilassare anche la pelle.

  • Bere ogni giorno almeno 1,5/2 litri di acqua. Il nostro organismo è composto al 70% di acqua.

  • Non fumare. Il fumo riduce l’apporto vascolare e l’ossigenazione cellulare.

  • Idratare la pelle in superficie scegliendo cosmetici in grado di supplire alle

    diverse esigenze.

  • Supportare la pelle in profondità con trattamenti medici per migliorare il

    trofismo cellulare (collagene, acido ialuronico, ecc) ed evitare, anche,

    cedimenti gravitazionali.

  • Proteggere la pelle dal sole con uno schermante protezione 50 tutti i giorni e,

    soprattutto le aree fotoesposte, tutto l’anno.

  • Utilizzare antiossidanti che rallentano il processo di invecchiamento. È

    importante rafforzare il sistema immunitario della pelle.

  • Utilizzare prodotti che rafforzano e integrano le carenze di capelli e unghie

    (annessi cutanei), specie nel periodo autunnale.

  • Fare attenzione all’aumento di sensibilità della pelle causata da alcune

    sostanze contenute nei cosmetici come nichel, parabeni, petrolati, che

    possono renderla irritabile e più fragile.

  • Sorridere: un’azione che consente di “tenere in allenamento” la muscolatura

    mimica del volto e attenuare le rughe d’espressione (ginnastica facciale).

2. Prendersi cura della pelle: la cura del viso

Per prendersi cura della pelle del viso nel rispetto della sua natura assicurarsi innanzitutto di scegliere prodotti specificatamente studiati per il tipo di pelle. Pelle secca e pelle grassa, infatti, hanno esigenze differenti. Le zone del viso dove la pelle è particolarmente sottile e sensibile hanno bisogno di trattamenti specifici, soprattutto il contorno occhi e le labbra.

Il primo passo è la rimozione del make-up. Per evitare di aggredirla e per rispettarne l'equilibrio naturale utilizzare uno struccante a pH neutro specificatamente formulato per detergere l'epidermide con delicatezza. Una o due volte la settimana utilizzare un trattamento esfoliante adatto, che sia efficace ma delicato al tempo stesso, a pH fisiologico per levigare e purificare la pelle rispettandone il naturale equilibrio.

Considerato che il derma è costituito per il 70% da acqua e l'epidermide per il 15%, per mantenere una buona idratazione cutanea è importante scegliere un trattamento quotidiano con prodotti cosmetici in grado di riequilibrare il livello di acqua nella pelle.

Per evitare il rischio di allergie correlate all'uso di prodotti in soggetti predisposti, scegliere trucchi ipo-allergenici specificatamente formulati. Inquinamento, fumo, stress... tutti questi fattori hanno effetti nocivi sulla pelle.

Prima di uscire da casa applicare prodotti cosmetici che la proteggano da queste aggressioni quotidiane e, al rientro la sera, detergere la pelle in profondità.

Mani che si prendono cura della pelle

3. I segnali della pelle sono molti ed è importante saperli interpretare

Quando, ad esempio, durante la giornata sentiamo “tirare” la pelle e appare ruvida al tatto, come può accadere nei giorni con basse temperature, significa che è secca e ha bisogno di essere idratata in modo corposo ed efficace.

Se, oltre al cambio di consistenza, la pelle ha anche un aspetto “spento”, significa che non è stata pulita in modo adeguato o che c’è un “attacco” pericoloso di inquinanti provenienti dall’ambiente esterno. In questo caso la pelle diviene più sensibile e, oltre a una giusta idratazione, si rende utile una detersione accurata con topici esfolianti e antiossidanti.

Se la pelle si mostra particolarmente arrossata si potrebbe essere in presenza di “Couperose”, manifestazione che rappresenta il primo stadio di una più complessa patologia dermatologica, l’Acne rosacea. In questo caso è possibile intervenire con creme, terapie fisiche, farmacologiche.

Quando invece la pelle diventa improvvisamente grassa e oleosa oppure si ricopre di punti neri e brufoli, il primo pensiero va alle abbuffate. Torroncini, panettoni, pandori e cioccolatini: con l’arrivo delle festività i sensi di colpa aumentano e per il foruncolo comparso al risveglio si cerca subito il colpevole nei dolci del giorno prima.

Naturalmente gli eccessi alimentari sia di zuccheri sia di alcolici non fanno mai bene, ma bisogna sfatare il mito che la prima conseguenza sia una pelle più grassa.
La pelle grassa, che noi dermatologi chiamiamo “Oily skin”, è un fenomeno collegato all’attività eccessiva delle ghiandole sebacee.

Il meccanismo di attivazione chiama in causa diversi fattori, tra i quali modificazioni ormonali, cambiamenti nel microclima ambientale e soprattutto lo stress. Oltre le eventuali terapie mediche da seguire, la scelta dei cosmetici deve ricadere su trucchi a base di polvere minerali, che assorbono il sebo in eccesso senza chiudere i pori, ed una detersione esfoliante che pulisca la pelle in profondità.

Ci sono, poi, zone che vengono colpite in maniera più profonda quando le ghiandole sebacee vanno in tilt, come il cuoio capelluto, ciglia e sopracciglia, le aree intorno al naso che possono diventare sede di “Dermatite seborroica”, una condizione in cui si verifica infiammazione, desquamazione e prurito.

4. Prendersi cura della pelle: la pelle sotto assedio

4.1 L'inquinamento ambientale

Ogni giorno la pelle si trova costretta a combattere una dura battaglia contro il composto da smog, inquinamento industriale, gas di scarico delle automobili. La nostra pelle è una barriera molto efficace, ma non è stata progettata da Madre Natura per proteggerci dalle particelle ultrafini del “cocktail inquinante metropolitano”.

Ci sono poi alcune abitudini femminili che favoriscono “l’attacco”. Fondotinta, fard e altri cosmetici, ma anche le creme da giorno hanno una base grassa che finisce per “catturare” queste particelle e ne accelerano l’assorbimento. Soprattutto il viso è molto vascolarizzato e lo scambio con il sangue è più facile.

L’uso al mattino di fotoprotettori e trucchi in polvere minerale fa si che l’impatto delle particelle sottili, restando in superficie, è minimo, mentre l’azione naturale di desquamazione dell’epidermide elimina gli elementi tossici.

Detersione delle mani

4.2 La detersione

Un altro punto importante è “quanto ci laviamo”. Troppa pulizia può far ammalare...

Per i microbiologi i batteri della pelle (che fanno parte del microbioma) sono come dei guardiani del territorio che impediscono ad altri microrganismi di attecchire e provocare danni. Per i biologi i batteri della pelle producono sostanze proteiche stimolanti che mantengono attivo il sistema difensivo immunitario, non solo cutaneo, ma dell’intero organismo.

Oggi effettivamente il problema si è complicato perché sono entrate in campo le multi-resistenze batteriche, un fenomeno per cui i batteri, sottoposti al contatto con antibiotici o antisettici, sviluppano una resistenza che poi trasferiscono ad altri ceppi batterici. E si punta il dito contro gli antimicrobici, sempre presenti a vario titolo nei cosmetici, prodotti da trucco, prodotti d’igiene e alcuni alimenti. Il bombardamento quotidiano, dall’interno e dall’esterno, di antimicrobici su vastissima scala sta producendo veri e propri danni nel sistema batterico della pelle con preoccupanti conseguenze. Quali sono i rimedi? Una provocazione: non lavarsi?

L’igiene quotidiana va fatta ma senza eccessi e con prodotti di fascia alta che, essendo ben formulati, hanno bisogno di poco preservante, mentre quelli di fascia bassa usano gli antimicrobici più potenti per sopperire alle carenze igieniche e formulative in fase di produzione.

Donna esposta al sole in piscina

4.3 L'esposizione al sole

I raggi ultravioletti possono danneggiare la cute: ci si può scottare e si rischia un invecchiamento precoce della pelle.

La raccomandazione è proteggere il viso e le aree fotoesposte con una protezione solare alta tutto l’anno. Non solo al mare ma anche quando si va asciare o una semplice passeggiata.
Il sole quando è preso in eccesso, fa male alla pelle, la invecchia macchiandola e accentuando le rughe, ma anche favorendo l’insorgenza di tumori.

Durante l’estate l’esposizione al sole va effettuata con moderazione, rispettando i tempi d’abbronzatura, che sono individuali e non vanno forzati, ed applicando i prodotti per la foto protezione ogni 2 ore specie se si suda e si fa il bagno a mare o in piscina.

Capi di abbigliamento

4.4 L'abbigliamento

Poniamo poi la giusta attenzione sui pericoli dello “shopping low quality” che si scontano sulla propria pelle e si chiamano “Dermatiti”.

Capi di abbigliamento e scarpe di fascia bassa vengono prodotti con coloranti e altri agenti chimici e con tecniche di lavorazione improvvisate che non rispondono alle severe regole europee.

In particolare due tipi di coloranti, tinte conosciute con il nome di Disperso Rosso e Disperso Blu, sono i principali responsabili delle “Dermatiti da contatto da indumenti”, anche note come “Textile allergy”. A contatto con la pelle, specie se sudata, questi coloranti vengono rilasciati dai tessuti e si depositano.

Generalmente il primo sintomo è il prurito accompagnato o seguito da bruciore. Subito dopo la pelle diventa rossa e si può ricoprire delle piccole vesciche tipiche della dermatite.

Foto di strada cittadina

4.5 La città e gli spazi chiusi

Dermatiti da irritazione o da allergie e bruciore agli occhi sono i segnali più comuni di una “Sindrome dell’edificio malato”, dopo il mal di testa e la difficoltà di concentrazione. I sintomi che colpiscono l’organismo di persone che soggiornano a lungo in luoghi chiusi come abitazioni o uffici riguardano anche la cute.


In casa sono presenti fonti insospettabili di inquinamento come le moquette e altre fibre sintetiche. Ma l’evoluzione della tecnologia ha aggiunto tra i nemici numero uno anche il PC.
E il ricambio di aria ancora una volta è la parola d’ordine per ridurre i disturbi sulla salute insieme alla messa in atto di comportamenti e scelte consapevoli. Il maggior pericolo per pelle, occhi e mucose sono le polveri. E questo sia nelle abitazioni private sia negli edifici pubblici.

Le polveri sono un complesso eterogeneo di elementi. Nelle polveri di casa prevalgono le “forfore”, diversi miliardi di squame cornee che ogni abitante della casa disperde ogni giorno. Nelle polveri si mescolano frammenti di peli e capelli e frammenti di fibre, naturali o sintetiche, dei vestiti, dei tappeti, delle tende, dei rivestimenti dei divani e poltrone e dei letti. A tutto questo, ancora, si uniscono i funghi e le muffe che si sviluppano nelle aree umide.

Infine, alle polveri domestiche si aggiungono le polveri ambientali, prodotte per lo più dalla combustione del petrolio, che provengono dall’inquinamento esterno. In questa miscela crescono e proliferano i cosiddetti “acari delle polveri domestiche”. Questi invisibili e non graditi ospiti a loro volta producono feci che si mischiano con le polveri di casa. Le polveri sono continuamente mescolate e sollevate dal muoversi degli abitanti della casa e si depositano sulla pelle e congiuntive e si respirano.

Negli ambienti pubblici è anche peggio perché si aggiungono le polveri ancor più pericolose ed irritanti generate dai toners delle stampanti e copiatrici e quelle generate dalla carta.
Nei luoghi pubblici, poi, ci sono delle vere e proprie “pompe” per le polveri come gli ascensori e le scale mobili.

Cosa si può fare? I moderni apparecchi aspirapolvere hanno filtri ad alta efficienza nel trattenere anche le polveri più sottili. Ed importante, arieggiare spesso gli ambienti.

Crema idratante data sulla pelle

4.6 Le "Cure dal web”

La pelle è un organo delicato che va trattato con grande attenzione e molte delle cose che si leggono in giro sulla Rete, ma persino su molte riviste, creano confusione e fanno credere che si possano curare problemi dermatologici ed estetici soltanto facendo ricorso a preparazioni casalinghe.

Aprire gli occhi, quindi, è indispensabile: non si tratta di convincersi che i trattamenti debbano essere per forza costosi per essere efficaci, ma di evitare di perdere tempo in cure miracolistiche e ritardare interventi mirati prima che un problema diventi più serio.

Per esempio: si legge che il limone aiuta a schiarire la pelle, abbia un’azione disinfettante e antinfiammatoria e renda la pelle acneica più pulita. È davvero così? È un falso mito perché l’acido citrico che compone il succo di limone non ha alcun effetto schiarente sulla melanina, il pigmento della nostra pelle. Anche la sua “presunta” azione antisettica è molto limitata, perché l’acido citrico messo a contatto sulla pelle viene subito “tamponato” dalla cute.

Anzi, il limone sulla pelle può trasformarsi in una mossa azzardata. Gli agrumi sono ricchi di cumarine, sostanze fotosensibilizzanti: se non risciacquiamo bene la pelle c’è la probabilità che si formino macchie scure.

5. Conclusioni

Per concludere sulla pelle i sintomi sono sempre visibili per questo imparare a fare un’autovalutazione periodica, guardandosi attentamente, senza sottovalutare le novità che insorgono è importante.

Sottoporsi con una certa frequenza al controllo dei nei è fondamentale e permette di capire se uno o più nei stanno cambiando aspetto o se stanno diventando “pericolosi”, così da asportarli chirurgicamente e prevenire quindi la loro degenerazione in melanoma.


Dott.ssa Maria Cristina Luvarà
Autore

Dott.ssa Maria Cristina Luvarà

Dal 2020 ricopre la titolarità di Incarico a tempo indeterminato presso l'Unità Operativa di Dermatologia presso l'Asst Rhodense Milano. Tra le attività principali si occupa di Dermatolgia Clinica con una consolidata esperienza in Urgenze/Emergenze dermatologiche con particolare attenzione per le patologie che hanno nella cute l'organo primario o secondario di manifestazione. Si occupa anche di Dermatologia Chirurgica, Allergologica e Cosmetologica.