6' Lettura

L’asma allergica è una malattia cronica in aumento soprattutto in età pediatrica, e può causare gravi crisi respiratorie. Per tornare a respirare liberamente sono disponibili diverse classi di farmaci da assumere senza paura, attenendosi alle indicazioni mediche.

Nell’articolo tutto quello che c’è da sapere sulle terapie per la gestione ottimale dell’asma allergica e dei suoi sintomi.

Indice

  1. Scegliere la terapia giusta: il ruolo fondamentale del medico
  2. Farmaci per l’asma allergica: alleati nella gestione della malattia
  3. Vivere bene con l’asma allergica: oltre la terapia farmacologica
  4. Come gestire l’asma allergica nei bambini e in gravidanza?
    1. Asma allergica in gravidanza
    2. Asma allergica nei bambini

Donna con asma allergico

1. Scegliere la terapia giusta: il ruolo fondamentale del medico

L’asma allergica è una malattia potenzialmente grave, per fortuna controllabile con la terapia giusta. Per stabilire il piano terapeutico migliore per ciascuna persona asmatica, sia che la diagnosi arrivi in età infantile che dopo i 18 anni, è indispensabile rivolgersi allə medicə. Esistono infatti specifiche linee guida internazionali che stabiliscono i criteri che pediatrə, MMG e allergologə devono seguire per gestire l’asma nel tempo modulando la scelta dei farmaci. 

Tali criteri si basano su un concetto chiave che è quello della personalizzazione delle terapie. Fattori centrali nella creazione del piano terapeutico personalizzato per la gestione dell’asma sono:

  • caratteristiche e sintomi dell’asma come manifestazioni di allergia respiratoria;
  • età e gravità di insorgenza dell’asma;
  • concomitanza con altre malattie allergiche tra cui la rinite allergica;
  • “trigger” o inneschi dell’attacco allergico, non solo legati all’esposizione degli allergeni;
  • risposta ai farmaci soprattutto durante le crisi respiratorie acute;
  • eventuali effetti avversi ai farmaci;
  • stile di vita e preferenze in termini di inserimento della terapia nella propria routine;
  • durata della fase asintomatica.

Per questo il piano terapeutico viene aggiornato regolarmente sulla base degli esiti delle visite di controllo. Importante da sapere: la scheda con le istruzioni per l’assunzione dei farmaci che si basa sul piano terapeutico aggiornato, viene fornita alla persona asmatica o ai suoi genitori se minore. Le indicazioni presenti vengono spiegate in modo chiaro e intuitivo, in modo che anche nelle fasi critiche di riacutizzazione dei sintomi si sappia sempre come intervenire.1,2 

2. Farmaci per l’asma allergica: alleati nella gestione della malattia

Gli obiettivi delle terapie farmacologiche sono:

  • ridurre nel tempo la necessità di ricorrere ai farmaci;
  • alleviare i sintomi respiratori, specialmente durante la notte;
  • prevenire gli attacchi acuti;
  • promuovere un pieno recupero dell’autonomia nelle attività quotidiane.

I farmaci normalmente prescritti per il trattamento dell’asma allergica sono di due tipi: broncodilatatori (detti reliever) e antinfiammatori (detti controller). Vediamoli nel dettaglio.

2.1 Broncodilatatori per l’asma allergica

I broncodilatatori vengono assunti soprattutto per via inalatoria e sono efficaci nel pronto intervento in caso di crisi respiratoria acuta perché “aprono le vie aeree”. 

Si tratta di farmaci beta2 agonisti (SABA), che agiscono in modo immediato ma di breve durata tramite inalazione spray. Broncodilatatori a lunga durata sono i beta agonisti detti LABA,  prescritti con diverse limitazioni non tanto nella terapia d’emergenza, quanto in quella di controllo. Questa classe di  broncodilatatori deve essere associata ai corticosteroidi, assunta solo in caso di asma allergica moderata o grave, e la somministrazione deve essere ridotta o sospesa non appena i sintomi migliorino. 

2.2 Antinfiammatori per l’asma allergica

Gli antinfiammatori per l’asma allergica, invece, sono soprattutto cortisonici in basse dosi, che vengono considerati la terapia di fondo dell’asma, perché assumerli regolarmente serve a mantenerla sotto controllo e prevenire gli attacchi acuti. Agiscono infatti in tempi “ritardati” rispetto all’esposizione all’allergene. Si possono assumere per via inalatoria secondo le indicazioni mediche, e sono in genere molto efficaci. Possibili effetti collaterali sono una predisposizione alla candidosi orale o “mughetto”, e un’alterazione della voce (disfonia). Bassi dosaggi e una corretta igiene dopo la somministrazione dei corticosteroidi riduce il rischio di tali complicanze.

I farmaci antileucotrienici per via orale sono ugualmente farmaci di controllo dell’asma allergica, e agiscono inibendo il processo infiammatorio in una sua fase. Sono prescritti in combinazione con i corticosteroidi e hanno pochi effetti collaterali

In caso di asma allergica grave, è possibile ricorrere anche alla terapia biologica sistemica, o immunoterapia. Si tratta di anticorpi monoclonali anti IgE , anti IL5 e anti-IL 5 R, e anti -IL4R, che agiscono direttamente su specifiche molecole infiammatorie. Si tratta di terapie sconsigliate sotto i 6 anni di età, che si prescrivono con buona efficacia nei casi di asma severa che non abbia risposto alle terapie di prima linea con i corticosteroidi + LABA.1,2  

Asma bronchiale o asma cardiaco? Scopri le differenze leggendo l’articolo Asma cardiaco: differenza con l’asma bronchiale.

Dottoressa con paziente asma allergico

3. Vivere bene con l’asma allergica: oltre la terapia farmacologica

Una serena convivenza con l’asma allergica è assolutamente alla portata di tuttə. Importante è l’educazione sanitaria della persona asmatica, che implica il conoscere alla perfezione il proprio tipo di asma, e il piano terapeutico che è stato stabilito dal/la medico/a. 

Quello che in medicina viene definito “engagement”, ovvero il coinvolgimento attivo della persona con una malattia cronica come l’asma allergica, si basa su un rapporto fiduciario con il propriə medicə, perché solo in questo modo la terapia può essere compresa e seguita in modo ottimale

Se i farmaci costituiscono il cardine del trattamento dell’asma, non meno importante è l’attenzione ai fattori di rischio e la cura della qualità di vita. Conoscere tutti i fattori di rischio e i trigger della propria asma e far in modo di evitarli, è una mossa vincente. Ciò potrebbe implicare prendere informazioni sulla qualità dell’aria per fascia climatica, evitare agenti irritanti, ridurre il tempo di esposizione agli allergeni, e naturalmente avere sempre con sé un farmaco salvavita in caso di crisi respiratoria acuta e improvvisa. Si tratta di eventualità da non sottovalutare anche quando l’asma sia totalmente sotto controllo e asintomatica. 

La qualità di vita della persona asmatica può essere eccellente solo quando la malattia sia sotto controllo. In questi casi è possibile, e anzi, auspicabile, riprendere tutte le attività ludiche e ricreative di proprio gradimento (es. sport), viaggiare e godere a pieno delle possibilità che la vita offre, ad ogni età.1,2

Hai mai sentito parlare di asma da reflusso? Ne parliamo qui: “Asma da reflusso: sintomi, dieta e prevenzione.

4. Come gestire l’asma allergica nei bambini e in gravidanza?

L’asma allergica di solito insorge nella prima infanzia, e in generale in giovane età, ma può presentarsi anche in gravidanza. Vediamo come gestirla in entrambi i casi. 

4.1 Asma allergica e gravidanza

Durante la gravidanza un attacco asmatico acuto potrebbe avere serie ripercussioni sia sulla madre che sul feto. Questo perché la respirazione del/la nascituro/a dipende da quella materna. Al fine di evitare questa grave emergenza medica, è opportuno che la futura mamma asmatica prosegua la sua terapia di fondo a base di antinfiammatori, d’intesa con lə specialistə che la seguono. 

In caso di crisi acuta, possono essere usati broncodilatatori inalatori a breve durata, sempre stabiliti dallə medicə. Molti farmaci anti asmatici, infatti, sono compatibili con la gravidanza e possono essere assunti senza problemi per il feto. Molto importante evitare tutti i possibili fattori di rischio, e usare le mascherine per proteggersi. Statisticamente circa un  terzo delle gestanti sperimenta un miglioramento dei sintomi dell’asma durante la gravidanza.3

Donna che usa brondilatatore per asma

4.2 Asma allergica nei bambini

Nei bambinə l’asma allergica è spesso familiare e correlata ad altre manifestazioni allergiche, e va trattata in modo sistemico soprattutto evitando l’esposizione agli allergeni. A seconda della gravità dell’asma e della frequenza degli attacchi, si possono somministrare farmaci di fondo antinfiammatori, i cortisonici a basse dosi, per tenere a bada le crisi e gestire i sintomi. 

In caso di sintomi respiratori acuti, ad esempio durante l’attività sportiva, il gioco o altro, lə bambinə deve avere a disposizione il broncodilatatore in spray con distanziatore ad azione breve, da usare subito per aprire le vie respiratorie. Se la situazione non rientra, è però opportuno richiedere un pronto soccorso medico.1,2 

Fonti

  1. Iniziativa globale per l’Asma (GINA), Guida Pocket per per la Gestione e la Prevenzione dell’Asma 
  2. Ministero della Salute, Asma e Allergie respiratorie da 0 a 18 anni
  3. Asthma and Allergy Foundation of America Asthma during Pregnancy 

Dott.ssa Paola Perria

Autore

Dott.ssa Paola Perria

Giornalista e medical writer, si occupa, da oltre dieci anni, di contenuti divulgativi per il web focalizzati su sanità, alimentazione, stile di vita e benessere con un taglio inclusivo.