4' Lettura

L’allergia all’acqua è una condizione estremamente rara che si manifesta come allergia dopo l’esposizione all’acqua. Scopri i segni tipici di questa condizione, come distinguerli da altre condizioni cutanee più comuni e le strategie di gestione più efficaci.

Indice

  1. Allergia all’acqua: definizione e sintomi
  2. Diagnosi dell’allergia all’acqua
  3. Convivere con l’allergia all'acqua: strategie per una vita normale
  4. Come fare la doccia se si soffre di orticaria acquagenica?
  5. Esistono cibi o bevande da evitare se si ha l'allergia all'acqua? 

1. Allergia all’acqua: definizione e sintomi

L'allergia all'acqua è nota anche come orticaria acquagenica ed è una condizione che si manifesta con una reazione allergica al contatto con l'acqua. Per chi soffre di questa allergia, la reazione accade indipendentemente dalla temperatura o tipologia dell'acqua.

I sintomi dell'allergia all'acqua sono più comuni nelle donne e possono comparire entro pochi minuti o poche ore dal contatto con l'acqua. Essi includono:

  • prurito intenso;
  • orticaria (eruzione cutanea con pomfi rossi o dello stesso colore della pelle);
  • gonfiore;
  • arrossamento;
  • in casi gravi, difficoltà respiratorie che può essere associato allo shock anafilattico.1-3

Allergia acqua close up

L'allergia all'acqua è una condizione estremamente rara tanto che esistono meno di un centinaio di casi documentati a livello globale. Ci sono, però, condizioni che possono mimare l'allergia all'acqua, causando confusione nella diagnosi. Tra queste includiamo:

  • intolleranza all'acqua fredda: questa condizione non è una vera allergia all'acqua, ma una sensibilità al freddo. I sintomi, come prurito e orticaria, si manifestano solo quando la pelle viene esposta a temperature fredde, indipendentemente dalla fonte (es. acqua, aria, oggetti);
  • prurito psicogeno acquagenico: non è una forma di allergia ma il prurito intenso a contatto con l'acqua viene scatenato da stress, ansia o forti emozioni;
  • dermatite da contatto: in questo caso, la reazione è causata dal contatto con sostanze irritanti o allergizzanti presenti nell'acqua, come cloro, metalli o detergenti. Non si tratta di un'allergia all'acqua in sé, ma a specifici suoi componenti.1-3

2. Diagnosi dell’allergia all’acqua

La diagnosi di allergia all'acqua può essere complessa, in quanto non esiste un singolo test specifico. Dopo un attento esame fisico e la raccolta della storia clinica, il medico potrebbe procedere come segue:

  • esclusione di altre condizioni: attraverso esami e test specifici si escludono le condizioni che mimano l'allergia all'acqua;
  • test di provocazione: durante il test di provocazione, il medico applicherà un impacco umido con acqua a temperatura ambiente sulla parte alta del torace per circa 30 minuti al fine di osservare o meno una reazione e, quindi, confermare o escludere la diagnosi;
  • osservazione attenta: monitorare i sintomi dopo il contatto con acqua di diversa provenienza e temperatura aiuta a distinguere l'allergia da altre condizioni.1-3

3. Convivere con l’allergia all'acqua: strategie per una vita normale

Sebbene non esista una cura definitiva per l'allergia all'acqua, diverse strategie possono aiutare a gestire la condizione e condurre una vita normale:

  • evitare il contatto con l'acqua: ridurre al minimo il contatto con l'acqua è fondamentale. Questo obiettivo è raggiungibile anche attraverso l'uso di prodotti ad effetto barriera come creme a base di vaselina o olio-in-acqua. Utilizzare guanti impermeabili durante le attività quotidiane e asciugare accuratamente la pelle dopo ogni contatto accidentale;
  • farmaci: gli antistaminici possono aiutare ad alleviare i sintomi come prurito e gonfiore in caso di esposizione accidentale all'acqua. La scelta dell’antistaminico sarà definita dal medico in base alla gravità dei sintomi. In assenza di sollievo con gli antistaminici, lo/la specialista potrebbe proporre altre opzioni terapeutiche come il farmaco biologico Omalizumab o i corticosteroidi che agiscono sopendo l’attivazione del sistema immunitario;
  • fototerapia: ha dimostrato efficacia in alcuni pazienti con orticaria acquagenica;
  • supporto psicologico: per affrontare la rarità della condizione e le difficoltà quotidiane che possono emergere.1-3

Allergia acqua orticaria

4. Come fare la doccia se si soffre di orticaria acquagenica?

Esistono strategie che possono essere adottate per non limitare la tua routine quotidiana. Ecco le precauzioni da tenere:

  • usare la vaselina come scudo protettivo: prima di immergerti nell'acqua, crea una barriera sulla pelle applicando uno strato generoso di vaselina 100%. Questo aiuterà a ridurre il contatto con l'acqua e a prevenire la comparsa di fastidiosi sintomi;
  • fare docce veloci: meno tempo a contatto con l'acqua, meglio è! Opta per docce brevi e limitane il numero nel corso della giornata, seguendo le indicazioni del tuo medico per trovare il ritmo giusto per te;
  • ascoltare il proprio corpo: ogni persona con orticaria acquagenica è diversa. Presta attenzione a come reagisce il tuo corpo alle docce e regola la tua routine di conseguenza. In caso di dubbi o di reazioni allergiche severe, consulta sempre il tuo medico.1-3

5. Esistono cibi o bevande da evitare se si ha l'allergia all'acqua? 

L'allergia riguarda il contatto con l'acqua esterna, non con l'acqua ingerita, non rientra quindi nel gruppo delle allergie alimentari. Non sono necessarie restrizioni dietetiche specifiche benché è possibile che il contatto della bocca con l’acqua generi una reazione caratterizzata da pustole e rossore.2-3

Fonti

  1. Rothbaum R, McGee JS. Aquagenic urticaria: diagnostic and management challenges. J Asthma Allergy. 2016 Nov 29;9:209-213. doi: 10.2147/JAA.S91505. PMID: 27942227; PMCID: PMC5136360;
  2. Allergy and Asthma Network, Aquagenic Urticaria;
  3. WebMD, Aquagenic Urticaria.

 


Federica La Russa, PhD
Autore

Federica La Russa, PhD

Neuroimmunologa e medical writer in ambito healthcare. Laureata in Biotecnologie Mediche e dottorata in Neuroscienze, si occupa di comunicazione medico scientifica per operatori sanitari, pazienti e il pubblico generalista.