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10' di lettura

La celiachia è malattia di origine autoimmune di carattere infiammatorio cronico che si sviluppa in soggetti predisposti in seguito all’ingestione di glutine.
Il glutine è un complesso proteico contenuto in molti cereali (es. frumento, segale, orzo, farro, kamut, ecc.).

In alcuni casi, nonostante la malattia sia presente, il soggetto non sviluppa una sintomatologia classica o facilmente riconoscibile per cui può capitare che la diagnosi arrivi anche in tarda età, tanto che negli ultimi decenni sono molti anche gli anziani che ricevono la diagnosi di celiachia.

Si parla, appunto, di celiachia silente o asintomatica. Scopriamo di cosa si tratta:

  1. Cos'è la celiachia silente?Chi è più soggetto alla celiachia silente?
  2. Quali sono i rischi legati alla celiachia silente?
  3. Come si diagnostica la celiachia silente?
  4. Come ci si comporta in caso di celiachia silente?
  5. Fonti

1. Cos'è la celiachia silente?

Nel 2013 una task force multidisciplinare di 16 esperti provenienti da sette paesi ha pubblicato un articolo che valutava i numerosi termini relativi alla celiachia esistenti in letteratura. Il team ha stabilito che la “celiachia silente” è in realtà la “celiachia asintomatica” ed è così che deve essere preferibilmente denominata.
Gli individui affetti da celiachia asintomatica:

  • non manifestano alcun sintomo comunemente associato alla celiachia;
  • non hanno sintomi che rispondano all'astinenza dal glutine tramite la dieta per celiaci.

Questi pazienti vengono spesso diagnosticati attraverso programmi di screening statali o casualmente per accertamenti legati ad altre patologie.

2. Chi è più soggetto alla celiachia silente?

Studi recenti hanno dimostrato che nel caso in cui in una famiglia sia presente un individuo celiaco è necessario testare tutti i familiari più prossimi (genitori, fratelli, figli) perché in molti casi vengono riscontrati, tra questi, pazienti celiaci spesso asintomatici o affetti da sintomi atipici.

Celiachia silente

 

3. Quali sono i rischi legati alla celiachia silente?

La celiachia, se non individuata o curata, sia essa sintomatica o asintomatica, può provocare molti danni all’organismo della persona che ne soffre.

Tra i rischi principali della mancanza di gestione della patologia:

  • l’insorgenza di altre patologie autoimmuni (es. diabete di tipo 1, tiroidite di Hashimoto, epatite autoimmune);
  • di problematiche di infertilità;
  • di alcune forme tumorali (es. adenocarcinoma intestinale e linfoma non Hodgkin).

 

4. Come diagnosticare la celiachia silente? 

L’iter diagnostico da seguire per accertare la celiachia è lo stesso per tutti i soggetti. Sia che non vi sia alcun sintomo, che vi siano sintomi lievi o severi di tipo gastrointestinali (es. nausea, vomito, diarrea) o atipici (malassorbimento di nutrienti, problematiche riproduttive, ecc) (vedi articoli correlati: sintomi celiachia negli adulti e sintomi celiachia nei bambini) , è necessario seguire il percorso di test previsto dalle Linee Guida Internazionali.
Esso prevede:

  • il dosaggio degli anticorpi che si sviluppano nell’intestino attaccandolo per una reazione autoimmune scatenata dall’ingestione di glutine:
  • La ricerca della predisposizione genetica alla celiachia ovvero dell’aplotipo HLA DQ2/DQ8, una particolare combinazione di varianti genetiche associate all’insorgenza di alcune malattie tra cui l’enteropatia celiaca.
  • La biopsia duodenale tramite gastroscopia. Questa consente di prelevare dal duodeno alcune porzioni di mucosa intestinale che vengono analizzate per verificare se vi sia quell’appiattimento dei villi tipico della malattia celiaca. Nei bambini fino a 24 mesi la diagnosi può essere fatta anche senza l’esecuzione della biopsia duodenale qualora i valori di anticorpi nel sangue siano molto elevati.

Per ulteriori approfondimenti ti consigliamo di leggere l'articolo dedicato ai test per la celiachia.

Medico per test celiachia



5. Come comportarsi in caso di celiachia silente?

Una persona affetta da malattia celiaca dovrebbe seguire un percorso di diagnosi e follow-up molto rigoroso per l’intera vita. Nello specifico:

  • esami di controllo annuali, per la verifica dell’aderenza alla dieta per celiaci e l’eventuale insorgenza di complicanze della malattia;
  • visita medica specialistica con intervista dietetica;
  • dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi, ogni due anni.

Non esiste alcuna differenza tra il paziente sintomatico e quello con celiachia asintomatica in merito al percorso da seguire, sia dal punto di vista del follow-up che per la dieta senza glutine.

La dieta pò essere una linea guida per chi ha intolleranza al glutine.

Fonti


Dott.ssa Chiara Mossali
Autore

Dott.ssa Chiara Mossali

Medical writer e consulente in ambito healthcare. Laureata in Biotecnologie. Esperienza nell’ambito della ricerca di laboratorio e nella ricerca clinica. Da circa 10 anni mi occupo di comunicazione e consulenza nel settore healthcare curando progetti e contenuti per medici e pazienti.