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La celiachia è una malattia di origine autoimmune di carattere infiammatorio cronico che si sviluppa in soggetti predisposti in seguito all’ingestione di glutine, complesso proteico contenuto in molti cereali (es. frumento, segale, orzo, farro, kamut).
Esistono casi di celiachia asintomatica (o silente), dove il soggetto non manifesta sintomi classici di celiachia, rendendo più difficile la diagnosi. Questo può portare a una diagnosi tardiva, spesso in età avanzata. Negli ultimi decenni, infatti, molti anziani hanno scoperto di avere la celiachia solo in età matura.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
1. Cos'è la celiachia silente?
La celiachia asintomatica è una forma di celiachia in cui il soggetto non manifesta sintomi evidenti, ma la malattia è comunque presente.
Nel 2013, una task force multidisciplinare composta da 16 esperti di sette paesi ha pubblicato uno studio sui numerosi termini associati alla celiachia. Questo team ha stabilito che il termine corretto è "celiachia asintomatica" anziché "celiachia silente", ed è questo il termine raccomandato.
Gli individui affetti da celiachia asintomatica:
- non manifestano alcun sintomo comunemente associato alla celiachia;
- non hanno sintomi che rispondano all'astinenza dal glutine tramite la dieta per celiaci.
Questi pazienti vengono spesso diagnosticati attraverso programmi di screening statali o casualmente per accertamenti legati ad altre patologie.
2. Chi è più soggetto alla celiachia silente?
Studi recenti hanno dimostrato che se un familiare è celiaco, è fondamentale testare tutti i familiari più prossimi (genitori, fratelli, figli). Questo perché spesso si riscontrano pazienti celiaci asintomatici o non affetti da sintomi tipici della celiachia tra questi familiari.
3. Quali sono i rischi legati alla celiachia silente?
La celiachia, se non individuata o curata, sia essa sintomatica o asintomatica, può provocare molti danni all’organismo della persona che ne soffre.
Tra i principali rischi della mancata gestione della celiachia ci sono:
- l’insorgenza di altre patologie autoimmuni (es. diabete di tipo 1, tiroidite di Hashimoto, epatite autoimmune);
- di problematiche di infertilità;
- sviluppo di alcune forme tumorali (es. adenocarcinoma intestinale e linfoma non Hodgkin).
4. Come diagnosticare la celiachia silente?
L'iter diagnostico per accertare la celiachia è lo stesso per tutti i soggetti, indipendentemente dalla presenza di sintomi, che si tratti di sintomi gastrointestinali (come nausea, vomito, diarrea) o sintomi atipici (come malassorbimento di nutrienti o problemi riproduttivi) ed è necessario seguire il percorso di test previsto dalle Linee Guida Internazionali.
Esso prevede:
- il dosaggio degli anticorpi che si sviluppano nell’intestino attaccandolo per una reazione autoimmune scatenata dall’ingestione di glutine:
- La ricerca della predisposizione genetica alla celiachia ovvero dell’aplotipo HLA DQ2/DQ8, una particolare combinazione di varianti genetiche associate all’insorgenza di alcune malattie tra cui l’enteropatia celiaca.
- La biopsia duodenale tramite gastroscopia. Questa consente di prelevare dal duodeno alcune porzioni di mucosa intestinale che vengono analizzate per verificare se vi sia quell’appiattimento dei villi tipico della malattia celiaca. Nei bambini fino a 24 mesi la diagnosi può essere fatta anche senza l’esecuzione della biopsia duodenale qualora i valori di anticorpi nel sangue siano molto elevati.
Per ulteriori approfondimenti ti consigliamo di leggere l'articolo dedicato ai test per la celiachia oppure l'articolo di approfondimento sulle nuove terapie in fase di sviluppo, come la pillola per la celiachia.
5. Come comportarsi in caso di celiachia silente?
Una persona affetta da malattia celiaca dovrebbe seguire un percorso di diagnosi e follow-up molto rigoroso per l’intera vita. Nello specifico:
- esami di controllo annuali, per la verifica dell’aderenza alla dieta per celiaci e l’eventuale insorgenza di complicanze della malattia;
- visita medica specialistica con intervista dietetica;
- dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi, ogni due anni.
Non esiste alcuna differenza tra il paziente sintomatico e quello con celiachia asintomatica in merito al percorso da seguire, sia dal punto di vista del follow-up che per la dieta senza glutine.
Anche al paziente con celiachia asintomatica viene rilasciato il certificato di esenzione celiachia con codice 059, che può alleggerire il peso delle spese sanitarie per chi convive con questa condizione.
La dieta può essere una linea guida per chi ha intolleranza al glutine.
Fonti
- Celiachia.
- Rashtak S, Murray JA. Celiac disease in the elderly. Gastroenterol Clin North Am. 2009;38(3):433-446.
- Husby S, Koletzko S, Korponay-Szabó I, Kurppa Ket al. European Society Paediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition Guidelines for Diagnosing Coeliac Disease 2020. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2020 Jan;70:141-156.
- https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=0&codLeg=54025&parte=1%20&serie=
- Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia.
- Ludvigsson JF, Leffler DA, Bai J, et al. The Oslo definitions for coeliac disease and related terms. 2013 Jan; 62(1): 43–52
- Nellikkal SS, Hafed Y, Larson JJ, Murray JA, Absah I. High Prevalence of Celiac Disease Among Screened First-Degree Relatives. Mayo Clin Proc. 2019 Sep;94(9):1807-181
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