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La gastrite atrofica autoimmune è una rara forma di gastrite cronica causata da un attacco del sistema immunitario verso una parte della mucosa dello stomaco. La conseguenza più seria è la carenza di vitamina B12, che può portare ad una grave anemia. Nell’articolo tutto ciò occorre sapere per riconoscere e trattare la gastrite autoimmune.
Indice
- Cos’è la gastrite atrofica autoimmune?
- Cause della gastrite atrofica autoimmune
- Sintomi della gastrite atrofica autoimmune
- Diagnosi della gastrite atrofica autoimmune
- Cure e trattamenti per la gastrite atrofica autoimmune
- Possibili complicazioni della gastrite atrofica autoimmune
- Prevenzione e monitoraggio della gastrite atrofica autoimmune
1. Cos’è la gastrite atrofica autoimmune?
La gastrite atrofica autoimmune (AAG), è una malattia infiammatoria cronica che insorge quando il sistema immunitario inizia ad attaccare, danneggiandola, la mucosa che riveste gran parte delle pareti dello stomaco, detta ossintica. Per motivi non chiari anticorpi specifici vengono prodotti allo scopo di distruggere in modo mirato le cellule ossintiche della mucosa gastrica, innescando un processo infiammatorio.
Tale meccanismo patologico causa progressivamente:
- la distruzione e la perdita della parte di mucosa gastrica preposta alla produzione di acido cloridrico con conseguente acloridria e ricadute inevitabili sul processo digestivo;
- la distruzione di una proteina, detta fattore intrinseco, indispensabile per l’assorbimento della vitamina B12 a sua volta necessaria per la produzione dei globuli rossi, con conseguente anemia.
Una caratteristica della gastrite atrofica autoimmune, anche definita semplicemente gastrite autoimmune, è quella di colpire esclusivamente la mucosa ossintica che riveste gran parte dello stomaco, ma non tutto. Ne è risparmiata ad esempio la mucosa antrale, che fodera la parte iniziale del piloro, la porzione di stomaco che confluisce verso l’intestino tenue. Per questa ragione la gastrite atrofica autoimmune si distingue da altre gastriti come quella causata dall’infezione da Helicobacter pylori.
La gastrite atrofica autoimmune è rara Si stima che colpisca tra lo 0,3% e il 2,7% della popolazione mondiale.1,2
2. Cause della gastrite atrofica autoimmune
Le cause della gastrite atrofica autoimmune sono ancora oggetto di studio. Si tratta di una malattia multifattoriale, proprio come tutte le altre patologie autoimmuni, al cui esordio contribuiscono sia fattori genetici che ambientali. Pertanto sono più a rischio di sviluppare la gastrite cronica autoimmune:
- persone che hanno una suscettibilità genetica alla gastrite autoimmune perché la malattia è già presente in famiglia;
- persone con deficit patologico di vitamina D, condizione che viene attualmente considerata come uno dei fattori chiave nell’esordio delle malattie autoimmuni;
- persone con la tiroidite di Hashimoto, sebbene ancora non sia chiara la ragione. Si sospetta una cross-reattività immunologica, che si verifica quando il meccanismo che porta alla produzione di anticorpi contro specifiche proteine sane di cellule del corpo è simile;
- persone con altre patologie autoimmuni come il diabete di tipo 1;
- persone di sesso femminile alla nascita;
- persone over 60.2
3. Sintomi della gastrite atrofica autoimmune
La gastrite atrofica autoimmune è spesso asintomatica. In alcuni casi i sintomi sono riconducibili alla carenza di acido cloridrico e includono:
- dispepsia;
- reflusso gastroesofageo;
- rigurgiti non acidi;
- bruciore di stomaco.
Questa sintomatologia che rispecchia quella di altre forme di gastrite, può presentarsi in modo occasionale o intermittente. Talvolta, e con conseguenze più serie, è la carenza di vitamina B12 all’origine dei sintomi della gastrite autoimmune. In questi casi, se la malattia non viene diagnosticata tempestivamente, possono insorgere:
- anemia perniciosa;
- anemia da carenza di ferro;
- disturbi neurologici.
Sintomi riconducibili al deficit di vitamina B12 a cui prestare particolare attenzione, specialmente se si aggravano nel tempo, sono:
- dolore al petto;
- vertigini;
- debolezza;
- pallore;
- palpitazioni cardiache;
- battito accelerato;
- nausea e/o vomito;
- confusione mentale;
- neuropatia periferica, con perdita di sensibilità e formicolio degli arti inferiori;
- acufene;
- dimagrimento;
- infertilità femminile, rischio di aborto spontaneo e di complicazioni ostetriche in gravidanza.1,2
4. Diagnosi della gastrite atrofica autoimmune
Per diagnosticare una gastrite atrofica autoimmune il/la specialista in gastroenterologia effettuerà per prima cosa una visita accurata che include:
- anamnesi, con raccolta delle informazioni relative alla storia medica personale e familiare, e ai sintomi riferiti;
- esame fisico con palpazione dell’addome;
- prescrizione di ulteriori esami e test per la conferma della diagnosi, che si basa sulla combinazione di analisi sierologiche ed esame istologico della mucosa dello stomaco.
In caso di sospetta gastrite atrofica autoimmune, lo/la specialista può dunque richiedere:
- test del sangue con emocromo e rilevazione dei livelli di ferro e di vitamina B12;
- test sierologici per la ricerca degli anticorpi anti cellule della mucosa ossintica;
- test del sangue per la ricerca di gastrina, ormone che stimola la secrezione di acido cloridrico, e di pepsinogeno, enzima che si attiva con l’acido cloridrico.
A questi esami si aggiunge una gastroscopia con biopsia, per valutare dall’interno lo stato della mucosa gastrica, e in un secondo tempo esaminare in laboratorio le cellule del campione bioptico.1,2
5. Cure e trattamenti per la gastrite atrofica autoimmune
Non esiste una cura specifica per la gastrite atrofica autoimmune. Il trattamento in genere prevede:
- supplementazione di vitamina B12 e/o ferro per contrastare l’anemia, tramite iniezioni intramuscolari o gocce sublinguali;
- in caso di sintomi gastrici e difficoltà digestive si possono assumere farmaci antiacidi. Gli inibitori della pompa protonica in questo caso sono controindicati perché possono peggiorare la già scarsa capacità dello stomaco di assorbire i nutrienti. Altri farmaci comunemente prescritti in caso di gastrite, gli H2 antagonisti, si possono usare per alleviare il bruciore di stomaco perché non compromettono l’assorbimento del ferro.
Molto importante è il monitoraggio endoscopico dello stato della mucosa gastrica, perché le persone con gastrite autoimmune sono predisposte alla formazione di piccoli tumori neuroendocrini che vanno asportati.
La prognosi è in genere buona, e nella maggior parte dei casi le persone conducono una vita del tutto normale. La velocità di regressione dei sintomi dipende dalla precocità della diagnosi. Se la carenza di vitamina B12 è stata tale da causare danni neurologici, non è possibile avere un completo recupero. Una dieta adeguata in cui siano sempre presenti cibi naturalmente ricchi di vitamina B12 contribuisce a migliorare il quadro generale.
Se soffri di gastrite un aiuto naturale lo trovi nello zenzero e nel limone. Per approfondire leggi i nostri articoli “Lo zenzero può essere un rimedio per la gastrite?” e “Il limone e gastrite: quali benefici?”.
6. Possibili complicazioni della gastrite atrofica autoimmune
La principale complicanza della gastrite atrofica autoimmune non diagnosticata è l’anemia perniciosa da deficit di vitamina B12, una condizione estremamente seria che può compromettere lo stato di salute generale. Anche il rischio di malassorbimento è elevato, con carenze nutrizionali che possono manifestarsi in modo lieve o più severo.
Inoltre, le persone con gastrite autoimmune hanno un rischio aumentato di sviluppare due tipi di tumori del tratto gastrico:
- tumori neuroendocrini di tipo 1 (NET), nella maggior parte dei casi benigni o a bassa malignità;
- adenocarcinoma gastrico, un tumore maligno aggressivo. In questo secondo caso, però, il rischio è molto basso.1,2
I sintomi della gastrite si possono alleviare anche con le tisane. Scopri quali sono leggendo “Tisane per gastrite e reflusso: 6 ricette”.
7. Prevenzione e monitoraggio della gastrite atrofica autoimmune
Non è possibile prevenire l’insorgenza della gastrite atrofica autoimmune. Ciò che si può fare è:
- sottoporsi ai controlli gastroenterologici per la diagnosi precoce se si rientra tra le persone a rischio, ad esempio per avere altre malattie autoimmuni o per familiarità con la gastrite autoimmune;
- non trascurare sintomi che possono far sospettare una carenza da vitamina B12, come un’anemia particolarmente debilitante o improvvisi disturbi neurologici;
- dopo la diagnosi attenersi scrupolosamente al piano terapeutico prescritto e sottoporsi a regolari controlli soprattutto dei livelli di vitamina B12 e di ferro;
- in caso di gastrite atrofica severa sottoporsi ogni 3-5 anni all’esame endoscopico per lo screening di eventuali tumori gastrici.1,2
Fonti
- Cleveland Clinic, Atrophic Gastritis
- Castellana C, Eusebi LH, Dajti E, Iascone V, Vestito A, Fusaroli P, Fuccio L, D'Errico A, Zagari RM. Autoimmune Atrophic Gastritis: A Clinical Review. Cancers (Basel). 2024 Mar 28;16(7):1310. doi: 10.3390/cancers16071310. PMID: 38610988; PMCID: PMC11010983.
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