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Celiachia e intolleranza al glutine sono termini spesso usati in modo intercambiabile, ma nascondono differenze sostanziali. Entrambe le condizioni sono legate al consumo di glutine, una proteina presente in cereali come grano, orzo e segale. Tuttavia, i meccanismi, la gravità dei sintomi e le implicazioni per la salute differiscono notevolmente.

Scopri di più con la nostra esperta Dott.ssa Regnoli.

Indice

  1. Cos’è la celiachia?
  2. Quali differenze esistono tra celiachia, intolleranza al glutine, o allergia al grano?
  3. Come comportarsi in caso di sospetta celiachia?
  4. Quale alimentazione seguire in caso di celiachia?
  5. Cosa fare in caso di disturbi associati all'intolleranza al glutine o al grano?

1. Cos’è la celiachia?

La celiachia è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue scatenata dal contatto con una sostanza contenuta in alcuni alimenti: il glutine.

La celiachia è una malattia autoimmune che colpisce circa l'1% della popolazione mondiale. Il glutine è un complesso proteico presente in alcuni cereali; tra queste proteine ve n’è una in particolare, definita prolammina, che è causa dell’effetto tossico per i celiaci. Il contatto con questa proteina causa la produzione di anticorpi che guidano una risposta infiammatoria contro l’intestino e atrofia dei villi intestinali con conseguente malassorbimento di alcuni nutrienti. Questo danneggiamento può causare una serie di sintomi, sia negli adulti che nei bambini, tra cui:

Esiste, però, anche una manifestazione silente della malattia celiaca. In ogni caso, il percorso diagnostico per celiachia potrebbe partire dalla farmacia. Come? Scopri di più sui test per la celiachia

2. Quali differenze esistono tra celiachia, intolleranza al glutine e allergia al grano?

L'intolleranza al glutine, invece, non è una malattia autoimmune. Si tratta di una reazione avversa al glutine che non coinvolge il sistema immunitario e lascia intatta la mucosa intestinale. Inoltre, gli esami del sangue spesso non presentano marker sierologici e non vi sono geni associati come succede invece per nella celiachia.

I sintomi sono simili a quelli della celiachia, ma generalmente meno gravi e variabili da persona a persona. Possono includere: sensazione di pesantezza, astenia, cefalea e dolori addominali. La diagnosi avviene spesso per esclusione, eliminando il glutine dalla dieta e osservando la risoluzione dei sintomi. In alcuni casi, lo specialista chiederà di eseguire una challenge (con circa 8g di glutine o un placebo, casualmente) dopo un mese di dieta senza glutine e valutare i sintomi in un ambiente controllato. In seguito si può ripetere la dieta senza glutine per una settimana e eseguire nuovamente il challenge.

L’allergia al grano, invece, si manifesta con i sintomi tipici di un'allergia alimentare che possono includere anche esacerbazione di dermatite atopica e esofagite eosinofila. La diagnosi si può ottenere tramite prick test, il quale potrebbe però dare falsi positivi in caso di allergia alle graminacee, o tramite challenge, ovvero ingerendo l’allergene in un ambiente ospedaliero controllato.

3. Come comportarsi in caso di sospetta celiachia?

È fondamentale NON eliminare il glutine dalla dieta senza una diagnosi certa di celiachia. I prodotti senza glutine, sebbene necessari per chi ha la celiachia, spesso contengono più lipidi come additivi. Prima di cambiare alimentazione, è importante confermare la celiachia con esami del sangue specifici e una biopsia dell'intestino tenue per verificare l'atrofia dei villi intestinali. Molti falsi miti circondano celiachia e intolleranza al glutine.

Pane e grano: alimenti problematici per chi soffre di celiachia e intolleranza al glutine

4. Quale alimentazione seguire in caso di celiachia?

In caso di diagnosi di celiachia sarebbe opportuno prendere contatto con l’Associazione Italiana Celiachia (AIC) per un maggiore supporto e aiuto nella scelta degli alimenti. In secondo luogo è necessario prestare attenzione ai prodotti acquistati leggendo sempre le etichette riportanti gli ingredienti. Si ricorda infatti che il glutine viene spesso utilizzato come additivo. Alcuni prodotti riportano direttamente la dicitura “no glutine” o il marchio spiga barrata che indica un alimento sicuro per il celiaco.

I cereali permessi sono: riso, mais, miglio, sorgo, teff, quinoa, amaranto, grano saraceno e fonio. Da eliminare invece: frumento, farro, orzo, cous-cous, kamut, bulgur, segale, spelta e triticale. L’avena è un cereale a rischio di alta contaminazione, per questo motivo sarebbe opportuno consumarla unicamente come ingrediente dei prodotti senza glutine presenti nel Registro Nazionale del Ministero della Salute.

La dieta senza glutine deve seguire le regole di sana alimentazione evitando un eccesso di lipidi, limitando i prodotti commerciali, variando i cereali permessi e apportando un buon introito di fibre, minerali e vitamine. Soprattutto la dieta senza glutine deve essere seguita per tutta la vita, senza eccezioni e imparando a gestire i momenti più complicati (feste di compleanno, cenoni, ecc.), magari con l’aiuto di un professionista. Attualmente, l'unica terapia approvata per la celiachia è la dieta senza glutine. Tuttavia, sono in corso ricerche per sviluppare nuove terapie farmacologiche, come la pillola per la celiachia.

5. Cosa fare in caso di disturbi associati all'intolleranza al glutine o al grano?

Prima di tutto, è essenziale verificare la presenza di celiachia e, se il test risulta negativo, considerare l'allergia al grano o l’intolleranza al glutine. In ogni situazione, è importante seguire una dieta specifica, sana ed equilibrata, che consenta di vivere normalmente e gestire la condizione in modo autonomo.

A cura di Dr.ssa Rebecca Regnoli - Dietista


Dott.ssa Rebecca Regnoli

Autore

Dott.ssa Rebecca Regnoli

Laureata in Dietistica a pieni voti presso l’Università degli Studi di Milano. Attualmente lavora presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano dove si occupa di diverse mansioni tra cui valutazione dello stato nutrizionale in pazienti ricoverati e lavori di ricerca scientifica. Inoltre svolge visite private in collaborazione con alcuni studi in centro a Milano per elaborazione di diete personalizzate a pazienti con problemi fisiologici (perdita o mantenimento del peso corporeo, diete per sportivi, gravidanza) o patologici (disturbi gastrointestinali, ipertensione, dislipidemie, diabete, allergie o intolleranze alimentari).